Siccome è intrigante cercar di capire qualcosa di queste impronte, nonostante i pochi mezzi che abbiamo, provo a far qualche comparazione grafica esplicativa
per far emergere eventuali elementi di assonanza o discordanza tra le impronte note e disponibili.
Giusto quanto il buon Buzzetti ebbe a scrivere, proprio come
ricky1964 è stato a ricordarci

, un'impronta è stata chiaramente riconosciuta già all'epoca (prima dell'avvento delle nuove tecnologie di foto-riproduzione): si tratta della busta già indicata da
ricky1964 , già riprodotta da Buzzetti in "
Posta Militare" n°48 del settembre 1986... ed oggi rimessa in vendita dalla stessa Laser Invest con numero di lotto n°732, qui di seguito disponibile:
http://www.laserinvest.com/html162/pages/I1620732.HTMSe per ipotesi partissimo dall'assunto che la busta con i due 50 cent.
"Miti e simboli" sia certamente originale, potremmo controntare graficamente la sua impronta a quella dell'altro lotto n°731, che io avevo proposto precedentemente: la busta affrancata in espresso.
Con un piccolo artificio casalingo di foto-elaborazione, possiamo scalare le impronte e farle collimare orizzontalmente: il risultato è ottimale, perchè queste sono esattamente disposte sulle stesse righe di altezza.
Proseguendo con le possibili comparazioni, applico lo stesso espediente per farle collimare verticalmente: purtroppo l'esito di questa comparazione, invece, dà molto da pensare

.
Ho tracciato linee in colore violetto per la comparazione delle lettere del primo rigo e linee verdi per quelle del secondo rigo.
Osservando il risultato, è come se tutte le lettere della seconda impronta (quella in basso) siano spostate verso sinistra, come se tutta l'impronta in basso sia stata mal collocata. E' solo un'impressione: giacchè la "
i" di "partigian
i" e la "
S" di "M.A.
S." sono perfettamente allineate verticalmente

.
Le discrepanze evidenziate, per quanto io ne capisca, non credo siano particolarmente ascrivibili alla manipolazione delle immagini, giacchè queste provengono dalla stessa fonte e sono state
scalate fino a collimare il più possibile nelle dimensioni.
Questo mio esempio non vuole costituire una prova, nè un indizio, ma un semplice esercizio di tecnica e logica: vorrei si riflettesse sulla difficoltà di poter effettuare gli opportuni riscontri quando non si dispone del necessario materiale comparativo.
Esiste un'attrezzatura (che spero presto di potermi permettere

), che analizza la rifrazione della luce sugli inchiostri (come uno
spettrometro, ma meno sofisticato e, quindi, meno costoso

), usata in ambito grafologico forense per analizzare e caratterizzare questo tipo di impronte: anche con essa, sebbene costituisca una strumentazione in grado di offrire una prova scientifica, serviranno imprescindibilmente i relativi riscontri... certamente originali.