Ricercatore ha scritto:
...... penso che la normativa dovesse tener conto dei limiti giurisdizionali fra le norme interne, in cui il sovrano era libero da ogni vincolo nel fare le modifiche, a quelle vigenti in seguito ad accordi internazionali, dove la responsabilità non era delle Regie Poste italiane ma condivisa con enti stranieri, per cui per la corrispondenza per l'estero credo sia corretto ritenere che non ci siano stati cambi di normativa rispetto alla situazione prebellica.
Hai pensato correttamente, ed infatti nella pagina del bollettino n. 14 del 1942 già postata da Martino (Rogerbarrett), nel "cappello" che precede la serie di Norme per ridurre il consumo delle materie di scarsa produzione, viene riportato chiaramente che
tali disposizioni sono applicabili solo per l'interno.
Allegato:
1942 fascicolo14 parte ufficiale 3 par.jpg [ 1.09 MiB | Osservato 5738 volte ]
rogerbarrett ha scritto:
.....Con queste premesse, sembra prender corpo l'ipotesi (smentitemi senza problemi se sono in errore) che quella abolita nel 1942 sia stata solo la (ulteriore) chiusura operata dagli uffici postali e non la necessità dei suggelli in cera lacca da parte dei mittenti, operazione che comunque doveva essere realizzata all'ufficio postale, tenendo presente che da regolamento il mittente riceveva la cera lacca (ed anche eventuale spago) dalle Poste e lì applicava il proprio sigillo.
Ciao Martino, ti pregherei gentilmente di indicarmi la fonte dell'affermazione sopra riportata, in particolare nella parte che ho evidenziato e sottolineato, in quanto su POSTA E SOCIETA' viene invece riportato che
"L'oggetto, lettera o pacco, andava presentato in posta già sigillato con almeno 5 sigilli a ceralacca "forte" effettuata con ceralacca fusa a caldo e marcati con impronte di sigilli personalizzati; questa operazione doveva essere effettuata dal mittente, ma in mancanza era effettuata dall'ufficio postale in sua presenza, (a salvaguardia del mittente e dell'accettante con sigillo personalizzato)".Ti ho fatto questa osservazione in quanto quest'ultima affermazione (rispetto alla tua) sarebbe maggiormente in sintonia con la necessità di risparmio da parte dell'Amm. Pubblica di materiali di scarsa produzione interna espressa, peraltro, nel già più volte citato articolo del Bollettino n. 14 del 1942.
Per quanto riguarda infine la
Censura sulle assicurate non sono ad ora riuscito a trovare alcuna Normativa. Solo solo riuscito a trovare (sempre su Posta e Società) questo interessante passaggio:
Durante il secondo conflitto mondiale le assicurate convenzionali di valore fino a lire 200 (che, come oggetto raccomandato, erano controllate nei contenuti dalla censura prima della chiusura) .....A questo punto, se qualcuno conosce o è in grado di contattare il Sig. Marino Bignami, forse riusciremo a colmare anche questa mia/nostra lacuna.
Saluti, Agostino