Buonasera a tutti gli amici, era da tempo che volevo porre questo quesito "denunciando" la mia ignoranza che vorrei però colmare. Per quanto a me noto la censura per i Prigionieri di guerra era effettuata dall'ufficio censura posta estera di Roma (UPCE I) e sino a qui credo di non uscire dal seminato ...almeno spero.
Ora vengo al dunque....la cartolina postata, di prigioniero jugoslavo, ufficiale di marina ( dal grado indicato) riporta la censura della Marina. Quindi i Prigionieri della marina passavano per la censura di quella forza armata?

Si, non solo per i prigionieri nemici, anche per quelli italiani. La stessa cosa succedeva per l’aeronautica.
Ma non è sempre così, ad un certo punto nel corso della guerra la distinzione sparisce e c’è solo il controllo dell’U.C.P.E. I di Roma.

Grazie Maria....devo vedere di rintracciare un pezzo di marinaio italiani Prigionieri con censura della marina...

Ne posto 3: 2 sono censurati dalla Regia Marina e 1 dalla Regia Aeronautica. Sono molto occasionali, forse frutto di un controllo a campione.

Davvero interessanti. Grazie

Caro David (e tutti gli altri, pure), non so se sia di qualche interesse per qualcuno, ma vi mando lo stesso la traduzione del testo sulla cartolina “originale”, inviato dal Capitano Vitas alla moglie, a Belgrado. Il capitano era anche ingegnere. La cartolina utilizzata è in versione trilingue, italiana, inglese e russa. Il testo:
"Cara Lepša ( Lepša in serbo vuol dire letteralmente “più bella”, ed è un gioco di parole sul nome effettivo della moglie che era Leposava) ho ricevuto tre giorni fa la cartolina del 13 VIII e 1 pacchetto con prugne, zucchero, dolci, prosciutto, 3 involucri di tabacco. Tutto è arrivato in ordine anche se il pacco stesso era tutto strappato. Ho avuto anche la tua foto, ma non sono proprio entusiasta del tuo aspetto, sei debole. Fai attenzione a te stessa. Io adesso sono completamente guarito, solo che cammino con un po' di difficoltà. Molti saluti e baci, Branko".
Un saluto a tutti, Nenad.

Grazie Nenad