la colonna Lequio prese il nome dal suo comandante, colonnello Tommaso Lequio che assunse il comando del Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.Co.) "Cavalleggeri di Lodi" alla cui testa partì per l’Africa settentrionale, prendendo parte alla campagna di Tunisia. Figlio di generale, grande cavallerizzo, partecipò a tre olimpiadi conquistando 3 medaglie (oro, argento e bronzo). Altrettanto importante il medagliere militare. Per le note biografiche rimando online a Wiki e ad un prossimo post dedicato. Nella storia riportata che segue vengono citati anche altri gruppi tattici con nomi di comandanti, quali Mannerini e Imperiali. Spero così di aver dato altri spunti per le inserzioni in questo forum. A presto.
STORIA DELLA CAMPAGNA DEL Re.co. Alla fine di marzo del 1942 il R.E.C.A.M. venne sciolto e al suo posto venne istituito il R.E.Co., il Raggruppamento Esplorante Corazzato, costituito a Pinerolo il 15 febbraio 1942 come Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.Co.) "Cavalleggeri di Lodi" al comando del colonnello Tommaso Lequio di Assaba ed equipaggiato con carri leggeri L-6/40 semoventi controcarro L40 da 47/32 ed autoblindo AB-41, che dopo una fase di duro addestramento venne destinato in Africa settentrionale e dal nome del suo comandante venne anche chiamato Raggruppamento "Lequio".
La formazione del R.E.Co era la seguente:
comando squadrone comando I Gruppo Squadrone autoblindo 2º Squadrone motociclisti Squadrone carri L6/40[5] II Gruppo Squadrone motociclisti Squadrone carri Squadrone contraerei da 20 mm Squadrone semoventi controcarro L40 da 47/32 In un primo tempo, però, giunse in Africa solo il materiale dello squadrone carri L/40, col personale trasferito in volo, che venne destinato nell'Oasi di Giofra, in quanto gli altri convogli vennero attaccati duramente durante la traversata, causando la perdita di tutti i mezzi dello squadrone semoventi da 47/32[9] e lo squadrone carri non poté partire che molto più tardi, dopo che i carri vennero sostituiti da autoblindo AB41 e raggiunse il R.E.C.O. alla fine del ciclo operativo, mentre un'altra nave venne dirottata a Corfù, giungendo solo a metà novembre a Tripoli. Tutto il rimanente personale, avviato per via aerea tra il 20 ed il 25 novembre, in partenza dagli aeroporti di Sciacca e di Castelvetrano, venne attaccato da aerei da caccia americana ed ebbe fortissime perdite.
Nel momento che le prime aliquote del R.E.Co. raggiunsero Tripoli il 21 novembre 1942[9] vi era stato lo sbarco degli Anglo-Americani in Africa settentrionale francese e a quel punto il compito del R.E.Co. diveniva, in luogo della difesa del Sahara libico, diveniva l’occupazione e la difesa della Tunisia e una volta riuniti i reparti arrivati alla spicciolata il reggimento partì alla volta della Tunisia.
Il 24 novembre, lasciata Tripoli, i reparti del R.E.Co. raggiunsero Gabès, già occupata, occupando poi, il 25 novembre, Médenine dove venne lasciato il comando del I Gruppo, col 2º squadrone motociclisti, un plotone del quale era rimasto a Tripoli, per rimettersi in efficienza, ed un plotone armi controcarro, mentre il 1º squadrone motociclisti, lo squadrone autoblindo e lo squadrone cannoni contraerei proseguirono per Gabes, subendo, durante la marcia, delle perdite a causa di attacchi aerei alleati.
Il Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.Co.) "Cavalleggeri di Lodi" era così frazionato: un'aliquota ancora in Italia, elementi a Gabes, con il colonnello Lequio, il grosso del I Gruppo nel sud tunisino, lo squadrone carri L40 nel sud libico, con il Raggruppamento sahariano "Mannerini".
Lo squadrone carri L40 della zona di Giofra e poi di Hon, il 18 dicembre 1942 ricevette ordine, dal Comando del Sahara libico, di portarsi a Sebha, dove passò ai suoi ordini, costituendo tatticamente il Nucleo automobilistico del Sahara libico, con 10 autoblindo. Il 4 gennaio 1943 iniziò il ripiegamento da Sebha, dopo aver distrutto tutti i carri, per mancanza di carburante raggiungendo il 1º febbraio El Hamma, dove lo squadrone si riunì al proprio I Gruppo.
All'inizio del 1943, reparti del RECo si spinsero ancora più in profondità fino ad entrare in territorio algerino.
A fine gennaio del 1943 i reparti del "Lodi" del settore di Gabes passarono alle dipendenze della L Brigata speciale "Imperiali", mentre i reparti del I Gruppo, rimasti nella zona di Kebili, passarono alle dipendenze della Divisione corazzata Centauro trasferita in Africa per sostenere le forze italiane impegnate su quel fronte.
La battaglia di Kasserine vide impegnati tutti gli squadroni del "RECo Lodi", che operò dalle operazioni preliminari fino alla fine dell'offensiva, che alle dipendenze, e in cooperazione con la 21. Panzer-Division tedesca e reparti del RECo si distinsero nella battaglia difensiva e controffensiva, svoltasi tra il 21 marzo e il 7 aprile, ad est ed a sud-est di El Guettar.
Del I Gruppo sottoposto a feroci bombardamenti aerei sino al 23 marzo e anche con artiglierie il 24 e il 25 marzo, pochi uomini riuscirono a salvarsi dall'offensiva della 8ª Armata britannica e quasi tutti caddero e vennero catturati; il Gruppo venne ricostituito con i Gruppi "Nizza" e "Monferrato", con una batteria semoventi da 75/18 ed una da 65 su autocarro Fiat 634[15] in cui l'affusto originale con il pezzo veniva installato sul telaio di una piattaforma, che ruotava su un sistema ricavato dall'anello di torretta del carro M13/40
Il 9 aprile il ripiegamento della 5ª Armata tedesca a nord ha come conseguenza, l'aggiramento della 1ª Armata italiana; il RECO Lodi" sbarra le provenienze da Hammam Lif, sulla strada di Tunisi, con azioni ritardatrici, per coprire il fianco della 1ª Armata.
Dopo la battaglia del Mareth le truppe italo-tedesche arretrarono il fronte alla zona di Enfidaville. Il 13 aprile ciò che era rimasto del I Gruppo, ridotto solamente al 2º squadrone motociclisti ed un plotone cannoni da 20, venne assegnato alla Divisione "Pistoia", col Gruppo corazzato "Novara" ridotto ormai ad una sezione mitraglieri. Il 22 aprile il comando della 1ª Armata decise di riunire al "RECo Lodi", che aveva perduto, in 5 mesi di lotta, il 50% del personale e il 60% del materiale, tutti i reparti corazzati esistenti in Tunisia, e assorbendo tutti gli elementi meccanizzati italiani il Reco passò agli ordini dell'Africa Korps per la difesa di Capo Bon.
Vennero costituiti due Gruppi tattici, assegnati uno alla Divisione "Giovani Fascisti", presso Bouficha, ed uno alla Divisione "Pistoia", presso Saguaf, impegnati, dal 24 al 30 aprile, alle ali dello schieramento della grande unità, con un plotone motociclisti distaccato presso Hammamet, per difesa costiera.
Il 10 maggio Capo Bon viene investito da notevoli forze corazzate. Il RECo resiste, ma l'avanzata delle forze anglo-americane, ora sostenute anche da quelle francesi, superiori per uomini e mezzi, che provenivano contemporaneamente dalla Libia e dall'Algeria, causò gravissime perdite ai reparti italo-tedeschi e l’11 maggio 1943, dopo aver combattuto a nord ovest di Boufichia, sino ad ogni possibilità umana, ciò che rimaneva del R.E.Co. fu annientato in durissimi combattimenti e il 13 maggio 1943 il RECo venne disciolto. Il Bollettino di guerra n.1083 del 13-14 maggio 1943 citò per nome il Raggruppamento Esplorante Corazzato (R.E.Co.) "Cavalleggeri di Lodi".
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