caro Andrea niente scuse per la divagazione , che sono invece il sale di questo forum, e che credo, vista la situazione, ci fanno sentire più vicini. Così come le storie dei nostri padri e nonni, anch'essi accomunati da destini infausti. Con il tuo racconto posso così affiancare il ricordo dei racconti di mio padre, classe 22, che marinaio a terra a La Spezia, raccontava sempre come nella libera uscita del 7/9 avessero scambiato le solite sbicchierate amichevoli con i tedeschi , anche se mai simpatici,e la sera dopo come, cambiato velocemente l'umore, nel più completo disfacimento del nostro esercito, non avendo altri ordini dal suo diretto superiore (un tenente di vascello) che un "tornate a casa", fatto lo zaino e caricatolo di tutto il pane che era riuscito a trovare da portare alla famiglia, prese il treno Genova- Pisa, che nella notte lo lasciò nella immediata vicinanza della Piazza dei Miracoli (non si sa perchè non proseguì, forse per non scaricare in stazione dove magari li attendevano brutte sorprese quella massa di soldati sbandati, si in borghese ma con gli zaini militari in spalla), e che passando la porta che immette nel bel prato sottostante la torre pendente, vi trovò a presidio un tre/quattro soldatio con una mitragliatrice lasciato lì a difendere nel deserto notturno chissà cosa,una intera città?, senza ordini senza collegamenti. Riuscì in parte a piedi nella notte poi riprendendo un treno della linea Viareggio Firenze a tornare a casa il 9/9. Il 12/9 scampò ad un eccidio, il primo tedesco fatto in città, dove a 100 metri da casa della nostra famiglia vennero fucilati come esempio per la popolazione 6 inermi civili a cui erano state trovate coperte di lana in casa prese nel vicino distretto militare; era così, una serie di coincidenze lo salvarono, allora bastava la scelta sbagliata fatta al momento per prendere magari una strada di non ritorno. Tutti questi ragazzi giovani, presi, rinchiusi in caserme e poi convogliati in carri merci verso "ignote destinazioni", lontani da casa per altri due anni, ci restituiscono l'immediatezza di quei tragici avvenimenti tramite queste corrispondenze, che testimoniano la voglia loro e di tutti quei cittadini che l'aiutarono, di lasciare una traccia per i familiari a casa. Nello stesso tempo sono una testimonianza di quel che ha voluto dire quel momento sulla pelle dell'intera nazione:un momento in cui la nazione si era smarrita,lasciata a se stessa da chi la comandava, ma dove la patria era come sempre quella della casa di ognuno, quella degli affetti condivisi da un intero popolo. Per questo, queste corrispondenze non sono solo oggetti da collezione, ma documenti storici divulgativi. E questo thread ha un valore particolare. Queste in particolar modo, ma in generale tutte le corrispondenze di posta militare, vanno ritenute veri documenti storici; io almeno le colleziono per questo.
Questo forum, che ha tante visite, è condiviso da cultori della materia, che lo tengono vivo proponendo via via dalle loro collezioni o sfogliando il web, argomenti sempre interessanti ed aggiornandoli quando possibile. Anche questo è bello, ogni tanto scorro le tante pagine di threads e mi accorgo sempre della ricchezza di documentazione che appare in tantissimi argomenti:e spero che siano tanti a scorrere le pagine di questo forum, magari dando una mano a quelli che quasi giornalmente se ne fanno carico.
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