ricky1964 ha scritto:
................In questo caso il mio parere sul guller, rispetto a quanto afferma Martino, riguardo la sua l'inchiostrazione è diverso, nonostante rimangono i dubbi sulla autenticità del documento.Saluti Riccardo.
Ciao
Riccardo, ho scritto in rosso solo per sottolineare il tratto del tuo intervento e senza alcuna volontà polemica: temo di non aver compreso il senso del tuo scritto
.
Potresti, gentilmente, aiutarmi a capire cosa pensi della busta con l'espresso 2.50 lire fascetto, cortesemente proposta da
Ermanno in uso tardivo?
In qualche intervento precedente con discreta coscienza io stesso affermavo che quel valore non è ancora noto in uso tardivo (CREDIBILE), non basandomi solo sulla mia limitata esperienza
, ma sull'evidente assunto che la distribuzione quel francobollo terminò dopo i primi mesi dalla sua emissione: era, quindi, già pressochè indisponibile nel secondo tariffario di RSI (dal 01.10.1944). A tal proposito, infatti, qualcuno degli amici forumers ricorda quante buste non filateliche per l'interno in RSI sono note con quel francobollo? Stimo siano rarissime, ovvero di un numero verosimilmente prossimo allo zero. Gli utenti postali non lo usavano: come mai? Forse perchè non li trovavano in vendita? Bho!
Dunque, quante probabilità ci sono che quel francobollo, pressochè sconosciuto quando in corso nei detti mesi precedenti, possa essere stato usato dopo e fuori validità, in un contesto politicamente così avverso al fascismo?
Ecco... io direi che le scarse probabilità dovrebbero poter essere un ottimo indizio perchè l'oggetto meriti di essere preso con le più opportune e DOVUTE cautele.
Passo ad una riflessione sull'inchiostrazione dell'impronta: hai mai visto l'impronta di un annullo che nelle porzioni in cui è meno inchiostrato vira in quel modo sul grigio?
Io no. Non in RSI. Non quando l'inchiostro era a base oleosa. Poi potrei anche sbagliarmi: ci mancherebbe!
certo che servirebbe un esame dal vivo...
(Di recente anch'io ho avendo un dubbio proprio su un mio 2.50 lire - senza fscetto: che sia proprio quel francobollo ad avere una pessima risposta sotto l'effetto dell'inchiostrazione!? Nel dubbio ho chiesto di ricertificarlo: l'oggetto al momento è, infatti, in perizia).
Ed il retro? Conterrà qualche segno postale?
Concludo affermando che un pezzo del genere meriterebbe almeno la certificazione moderna di un perito di riferimento del periodo: se può essere insolito che sia giunto a noi senza alcun cetificato, perchè non provvedere oggi a meglio accreditarlo? Suggerisco di scommettere goliardicamente un bicchiere di birra da bere assieme sull'esito del parere peritale di un perito retto e corretto.
A me piace farmi una birra fra amici....stappiamo?