Rjkard ha scritto:
Ognuno del resto è liberissimo di adottare la politica commerciale che più gli aggrada, ci mancherebbe altro, come anche ognuno è liberissimo di rifiutare ed ignorare la suddetta politica.
Rjkard.
L'argomento è molto interessante e, volendo, potrebbe anche toccare ambiti etici delicati che riguardano noi collezionisti.
Cerco di farmi intendere con un esempio.
Un tal
rogerbarrett ha un oggetto di pregio da cedere: le ipotesi sono molteplici e queste variano a seconda delle aspettative riposte nella progettata vendita.
1. lo propone autonomamente su una piattaforma di vendita on line, col pregio di spendere poco e ricavarne il minimo. Pazienza!
2. lo affida in vendita ad un professionista on line o ad un commerciante che presenzia alle fiere di settore, col vantaggio di aver più probabilmente un risultato migliore, ma anche con la certezza di afrontare anche qualche costo aggiuntivo in più.
3. lo propone privatamente ad un consesso di collezionisti specializzati, i quali singolarmente provvederanno a dar la propria eventuale disponibilità all'acquisto, operando una scelta etica per il venditore che magari aiuterà eventuali colleghi appassionati, ma col difetto di poter aver meno forza contrattuale nella sua richiesta economica.
4. lo cede in asta ad una ditta specializzata, cercando che questa massimizzi la vendita in predicato, salvo poi esser tenuto a pagare sensibili commissioni e vedersi costretto a far salire il prezzo in uno scontro fra colleghi eventualmente interessati.
Che farà il
rogerbarrett dell'esempio? ...e sopratutto
chi rinuncerebbe a massimizzare il proprio ricavo di vendita per favorire i colleghi collezionisti?