Ho visto su Delcampe un esemplare nuovo della cartolina della Legione Romena in Italia. Eccola:
fronte
Allegato:
fronte.jpg [ 329.79 KiB | Osservato 1725 volte ]
retro
Allegato:
vero.jpg [ 216.55 KiB | Osservato 1725 volte ]
Ho anche trovato un sito che parla di questa Legione:
''Grazie al diretto interessamento del Ministro della guerra italiano, Vittorio Zuppelli, fu costituita la “Legione Romena d’Italia”, posta sotto il comando del generale di brigata Luciano Ferigo e sede ad Avezzano. Il piano messo a punto da Ferigo prevedeva che da tutti i campi di prigionia i soldati romeni venissero radunati nel centro abruzzese, inquadrati militarmente e forniti di tutto il necessario equipaggiamento bellico... Il 28 giugno 1918 la prima delle tre compagnie romene, inquadrate nella VIII, V, IV armata italiana, ricevette la “Bandiera di guerra” a Ponte di Brenta (Padova). Da quel momento la Legione Romena d’Italia poteva dirsi operativa e avrebbe combattuto distinguendosi in quella che sarebbe passata alla storia come la terza battaglia del Grappa del 24 ottobre del 1918 e nella offensiva di Vittorio Veneto che portò al collasso dell’esercito austro- ungarico e alla fine della guerra sul fronte italiano''.
....
Non trovo invece nulla su un possibile reclutamento di prigionieri austro-ungarici di etnia serba, che forse vennero impiegati semplicemente in varie attivita' come molti dei prigionieri ''austriaci''.
....
Per i polacchi venne fatto pochino: ho trovato in rete uno studio edito dallo Stato Maggiore dell'Esercito in cui si riepiloga la posizione italiana durante la prima guerra mondiale e negli anni successivi:
''L'atteggiamento politico italiano, così come quello degli altri
membri dell'Intesa, ebbe un mutamento con la caduta del
regime zarista. Il 30 marzo 1917, il nuovo governo provvisorio
russo, nato dalla Rivoluzione del Febbraio, si rivolse ai Polacchi
con un proclama in cui si prometteva la costituzione di uno Stato
autonomo comprendente tutte le terre da loro abitate. Il
governo italiano, con un telegramma dello stesso Boselli,
espresse il suo pieno appoggio a quella iniziativa. Inoltre, Il 20
giugno 1917, Sonnino, primo tra i ministri degli Esteri dell'Intesa,
dichiarò ufficialmente in Parlamento che uno degli obbiettivi
degli alleati era la restaurazione della Polonia.
Successivamente, il 30 ottobre 1917, il nuovo governo di unità
nazionale, presieduto dall'onorevole Orlando e con Sonnino
sempre ministro degli Esteri, riconobbe il Comitato Nazionale
Polacco (K.N.P.) di Parigi come delegazione ufficiale della
Polonia e Kostanty Skirmunt come suo rappresentante.
Anche durante il Congresso delle Nazioni Oppresse
dall'Austria - Ungheria ( 5-10 aprile 1918), organizzato a Roma
dalle autorità governative per indurre i soldati slavi ad
abbandonare l'esercito asburgico, la questione polacca,
nonostante mancasse la delegazione del K.N.P, fu ricordata
favorevolmente da Orlando, che incontrò tutte le delegazioni dei
vari popoli slavi presenti al Congresso.
D'altro canto va sottolineato come Sonnino inizialmente si
irrigidisse sul testo della dichiarazione congiunta del 3 giugno
1918 in relazione al problema di un accesso al mare per la
Polonia, nel timore che tale riconoscimento fosse causa di
future concessioni alla Serbia.
Al di là di questi malintesi i rapporti italo-polacchi
proseguirono abbastanza positivamente fino al riconoscimento
definitivo della nuova repubblica polacca. Il 24 agosto 1918 il
Governo italiano acconsentì a trattare i polacchi in Italia, forniti
di un riconoscimento della Missione a Roma del K.N.P., come
cittadini stranieri di uno Stato amico. Successivamente le
autorità italiane concessero la liberazione dei prigionieri di
nazionalità polacca dell'esercito asburgico, detenuti in Italia, e
disposero il loro trasferimento in Francia per costituire l' armata
del generale Haller''.