Durante la Grande Guerra la Croce Rossa Italiana allestì ben 87 OSPEDALI DI GUERRA.
Questi potevano essere organizzati in fabbricati esistenti nella sede d’impianto e quindi definiti "accantonati". Tali ospedali dovevano, possibilmente, essere di buona metratura e situati nei pressi di luoghi forniti di facile comunicazione, anche per contare sul concorso dei Comitati ivi esistenti o viciniori. Tali ospedali erano contraddistinti dai segnali diurni e notturni della Croce Rossa nonché dal pennone con il numero e la specie dell’ospedale.
Altra tipologia di ospedale da guerra era quello "attendato" con una capacità iniziale di 50 letti potenzialmente aumentabile durante il conflitto fino alle 100 unità, in caso di grande affluenza di infermi.
In genere all’ingresso di questi ospedali vi era la tenda n.1 "accettazione infermi", poi dalla n. 2 alle 5 le tende "infermeria", la tenda "medicazione", la tenda n. 6 "direzione e alloggio del direttore", la tenda n. 7 "farmacia e ufficio contabilità e relativi alloggi", la tenda n. 8 "magazzino alloggio dei capi sorveglianti", la tenda n. 11 tipo "indiano" per gli "gli ufficiali infermi", la tenda n. 12 tipo "indiano" per "l’isolamento" di solito era posta nel fondo dell’attendamento, all’opposto dell’ingresso.
Durante il conflitto mondiale alcune unità raggiunsero la potenzialità di 200 letti.
Oltre alle normali dotazioni sanitarie, alcuni ospedali poterono contare su laboratori di analisi, gabinetti radiologici e apparecchiature per la disinfezione, mentre tutti erano dotati di bagni e lavanderia.
Le sezioni di sanità della C.R.I. furono costituite già nel 1915, ma mobilitate nell’agosto 1916, le quattro sezioni di sanità della C.R.I, inizialmente numerate dalla I alla IV e poi numerate da 81 a 84 per l’integrazione con quelle esistenti in uso nel Regio Esercito, con le quali condividevano il tipo di struttura e organici.
Furono poste alle dipendenze dei Comandi di Divisione per l’impiego tattico e a quella delle Delegazioni d’Armata per il funzionamento interno.
L’82ª Sezione di sanità cessò di funzionare nel marzo 1918.
La C.R.I. impiantò sul territorio nazionale grazie ai propri Comitati locali 204 ospedali territoriali per un totale di circa 28.000 letti.
Furono adibiti a tale scopo conventi, asili, ville e addirittura il Quirinale e il palazzo "Regina Madre" dove furono allestiti rispettivamente gli ospedali n. 1 e n. 2.
Sopra è brevemente descritto come venne organizzato dalla C.R.I. il servizio Ospedaliero durante la Grande Guerra, ma lo scopo finale di questo thread è quello di raccogliere il maggior numero di timbri inerenti agli Ospedali di Guerra, presenti sulle franchigie militari o su altro tipo di supporto, di tutte le tipologie e foggie, in modo tale da catalogarli anche in base alla loro ubicazione territoriale (compito assai arduo!!), e confrontarli su questo apposito spazio. Ad esempio vi sarà posto per gli annulli con indicazione numerale dell'Ospedale, oppure lineari analoghi o di tipo censorio come quello che presento nella mia franchigia di seguito postata, e quant'altro. In genere questa tipologia di annulli veniva impresso in inchiostro rosso, (ma erano utilizzati anche gli altri classici colori), questo potrebbe facilitarne l'identificazione nella ricerca da parte degli amici del Forum, che a volte si trovano a " spulciare " una quantità numerosa di cartoline.Saluti Riccardo.
TIMBRO CIRCOLARE IN GOMMA DI TIPO CENSORIO CON INDICAZIONE OSPEDALE DI GUERRA 35 (UBICATO A VISCO IN PROVINCIA DI UDINE VEDI NOTA) IMPRESSO IN INCHIOSTRO ROSSO SU FRANCHIGIA MILITARE DEL 1 MARZO 1917 (Da Ospedale manoscritto) ED ANNULLO P.M.INTENDENZA 3° ARMATA DEL 2 MARZO 1917 INVIATA AD USSEGLIO (TORINO).NOTA. Durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1915 venne in questa località allestito un Ospedale (n. 35 della C.R.I.) che era il più grande d’Italia, con capacità di accoglienza di 1000 posti letto. Dopo la Battaglia di Caporetto, venne convertito in campo profughi, ed ospitò soprattutto gente proveniente dai paesi del lungo Piave e che vi rimasero fino al 1923.Nella Seconda Guerra Mondiale, la medesima area venne destinata dalla fine del 1942 a Campo di Internamento per prigionieri civili provenienti dalla Jugoslavia, con una capienza di 10 mila detenuti. Ne contenne in media sui 3000. Venne chiuso dai Tedeschi dopo l’8 settembre.P.S. VEDERE MIO POST SU POSTA DEI PRIGIONIERI pagina 3 del 30 Gennaio 2017 CAMPO DI CONCENTRAMENTO VISCO UDINE .
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