Yugoslavia

A differenza di altri fronti, per quello Yugoslavo, che io sappia esiste solo questo libro edito dallo SME nel 1978, quindi piuttosto datato, non vi sono nuovi studi per ricerche a parte naturalmente molti libri di memorie, diari articoli sui giornali che danno nuova luce su particolari situazioni. Nel 1996 uscì un libro con molte foto e testimonianze sulla campagna della Yugoslavia e in particolare sul movimento partigiano e le lotte etniche fra le stesse brigate di varie componenti combattenti, che completa il quadro degli avvenimenti.
Roby

1941

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1941

Buongiorno,

Anni fa, durante il mio soggiorno in Australia, ho acquistato da un locale una collezione di oltre 1.500 cartoline e lettere (tutte con testo) frutto di uno scambio epistolare tra un soldato italiano e la sua fidanzata nel periodo dell'occupazione jugoslava. La collezione si trovava in Australia perché il soldato, originario di Trieste, emigrò lì subito dopo la guerra.

Gli scambi epistolari sono numerosi e coprono l'intero periodo dal 1941 al 1943. Oltre a scrivere in modo eccellente, il soldato fornisce preziose testimonianze sui movimenti delle truppe e sulla vita all'interno del campo. Si tratta di un'opera di grande valore storico, che avevo intenzione di studiare approfonditamente. Tuttavia, col passare del tempo, ho sempre avuto meno opportunità di dedicarmici e il progetto è rimasto in sospeso.

Ora mi chiedo se qualcuno potrebbe essere interessato a questo straordinario materiale e desideri contattarmi privatamente per studiarlo.

Nel frattempo, condivido alcuni esempi dei primi giorni dell'occupazione.

Grazie,
Enrico

Ecco una lettera che non e' passata tramite la censura perche' probabilmente consegnata a mano

15.4.41 Annullo Draga Cod Cabra (Fiume)

Pescando dal mazzo posto anche questa raccomandata scritta nell'ottobre 1941.
Il soldato faceva parte della divisione Sassari, che a seguito del deteriorarsi della situazione nello “Stato libero di Croazia” si era trasferita, dal 22 al 25 settembre ’41, a Dvar per sedare i tumulti sorti tra croati e minoranze serbe.

Interessante la parte sui suoi spostamenti:

"Ti avevo scritto che il mio Reggimento si era spostato improvvisamente, mentre io ero rimasto a Sebenico alla censura telefonica per altri pochi giorni. Poi improvvisamente e’ venuto anche per me l’ordine di rientrare immediatamente al mio Corpo. Infatti alla sera alle 9, mentre ero a letto, mi hanno recapitato il foglio, alle 15 del pomeriggio del giorno dopo ero gia’ in viaggio verso la destinazione [DVAR]. Ho fatto un viaggetto di ferrovia non troppo piacevole e piuttosto lungo. Con la fermata del treno dovevo trovare il Comando del Reggimento, invece s’era spostato nel pomeriggio mentre io era arrivato verso le 8. Cosicche’ ho pernottato con armi e bagagli in una caserma fino al mattino dopo. Mi sono dato da fare per trovare un mezzo che si recasse alla localita’ dove si trovava il Reggiemento. Dopo aver atteso e cercato parecchio ho trovato un camion che doveva trasportare munizioni al Comando. Cosicche’ mi sono caricato con armi e bagagli e sono partito. Dopo qualche oretta di viaggio ho raggiunto il posto. "

Poi un interessante passaggio sulle sue nuove mansioni:

"da censore mi sento di colpo diventare, senza tante cerimonie, informatore. Che vuoi farci, la vita militare e’ fatta cosi’. [...] Ora si capisce come a causa delle nuove funzioni sia costretto a interrogare molta gente e a girare come gira il Colonnello [...].
Si comprende benissimo che tu ti domanderai se sono contento delle mie nuove funzioni. Io per invece mi preoccupo di rasserenare il tuo bel visino che si e’ offuscato quando ha letto che avvicino molta gente [...]. La gente che avvicino sono contadini mal profumati e qualche persona di queste povere catapeccchie della Bosnia. Del resto rispondendo alla tua domanda, lo sai benissimo anche da te che non amo affatto chiacchierare. E credo che sia questa una delle ragioni per la quale il Colonnello mi prende molto volentieri con lui nella sua vettura.

Grazie Enrico, ottimo intervento. Il mio scopo era di spingere i soci a partecipare, spero che altri se seguano.
Roby

1941

aprile 1941

aprile 1941

Per quanto riguarda la bibliografia relativa all’intervento italiano in Jugoslavia effettivamente fino a non molto tempo in Italia fa il testo di riferimento era soprattutto il volume di Loi. All’estero sulla questione esiste una pletora di testi, in modo particolare ovviamente nei paesi dell’ex Jugoslavia, ma anche in Germania e in Inghilterra. Allo stato attuale il testo di Loi appare “superato” dal punto di vista storico.
Fra i nuovi testi italiani vanno certamente annoverati i volumi di approfondimento di Alberto Becherelli, storico dell’Università Sapienza di Roma. Sono i seguenti due:
Alberto Becherelli, “Italia e Stato Indipendente Croato (1941 – 1943)”, Edizioni Nuova Cultura, Roma 2012;
Alberto Becherelli – Paolo Formiconi, “La quinta sponda”, Edizioni dello Stato Maggiore della Difesa – Ufficio storico, Roma 2015. In questo testo si spiega anche il motivo per cui dell’argomento “Guerra in Jugoslavia” non si sia parlato tanto.
Altri due testi, molto interessanti perché ci mettono in guardia dall’errata convinzione “noi buoni e tutti gli altri cattivi” sono:
Giacomo Scotti, “Bono Taliano” - Militari italiani in Jugoslavia dal 1941 al 1943 da occupatori a “disertori”, Odradek edizioni, Roma 2012;
Eric Gobetti, “Alleati del nemico – Occupazione italiana della Jugoslavia 1941 – 1943”, Edizioni Laterza, Bari 2013.
Un saluto, Nenad.

Grazie Nenad per le segnalazioni. Un volume molto ben documentato che forse conoscerai sulle lotte partigiane e che avevo trovato molto interessante è questo del 1989 di 500 pagine edito da Mursia:" L'inutile vittoria" di Giacomo Scotti-Luciano Viazzi. Pensavo anni fa di ricostruire gli avvenimenti della rivolta in Montenegro con la P.M. Magari più avanti riprendo l'idea.
Il primo mese di guerra in Yugoslavia l'ho postato, attendo il contributo dei soci su aprile 1941.
Un saluto a tutti.
Roby

Complimenti Roberto, illustrazione completa e accurata. Complimenti anche a Nenad ed a Enrico per gli interventi precisi e pertinenti. Mi dispiace non poter partecipare, non ho nulla se non un po’ di posta di prigionieri jugoslavi in Italia che nel contesto non sono utili.