somalafis ha scritto:
Per evitare equivoci. sono andato a ricontrollare le norme che regolavano l'inoltro delle cartoline e dei biglietti postali che godevano della franchigia militare. Una prima circolare, datata primo giugno 1940 prevedeva la concessione di cartoline in franchigia ai soli reparti serviti dalla Posta Militare. Ma gia' in una circolare dell'8 giugno 1940 il corso fu esteso anche a quelle inoltrate tramite la posta civile. Nel primo caso occorreva il timbro dell'ufficio di PM; nel secondo caso occorreva che le cartoline recassero il timbro a stemma del reparto e che fossero consegnate agli uffici civili dagli incaricati degli stessi reparti militari. Una circolare del primo luglio 1940, in caso di reparti appoggiati alla posta civile, spiegava che gli uffici postali civili dovevano inoltrare le cartoline in franchigia - sena bollarle per non violare il segreto militare - agli Uffici Concentramento della Posta Militare, in base a procedura gia' stabilite nel giugno 1940. Di fronte al persistere da parte dei militari dell'errore di impostare le cartoline in franchigia direttamente nelle cassette postali civili, fu comunicato nell'agosto 1940 che tali cartoline rinvenute nelle buche per lettere civili ''sarebbero state senz'altro tolte di corso e distrutte''. Ma gia' un mese dopo (circolare 19-9-40) fu specificato che esse, senza essere bollate, dovessero essere restituite ai comandi se possibile o altrimenti messe in corso con il bollo ''T'' e tassate come corrispondenze non franche.
Secondo una circolare del 24-3-1942 la distribuzione di cartoline in franchigia venne estesa anche al Dopolavoro delle FFAA (che le consegnava agli uffici civili attraverso appositi incaricati). Il 27 -6-42 venne estese L'OBBIGO DEL BOLLO TONDO O LINEARE DEL REPARTO a tutte le cartoline o biglietti in franchigia, trattati o meno dagli uffici PM. Ma il 27 luglio del 1942 l'obbligo del bollo lineare o tondo fu sospeso sino al primo settembre 1942; ai primi di ottobre fu nuovamente sospeso l'obbligo del bollo di reparto fino al 20 ottobre. Nel novembre del 1942 la direzione generale PPTTT comunico' agli uffici civili che le cartoline o i biglietti irregolari fossero rinviati al mittente.
In sostanza, mi sembra che in molti casi, le cartoline in franchigia, dotate comunque di un bollo lineare di reparto (foss'anche nella parte dell'indirizzo), siano sostanzialmente regolari..... Voi che ne pensate?
penso che Giuseppe Marchese ci si è "divertito" cos' tanto nelle varie casistiche della P.M. che ci ha fatto un secondo volume di "storia postale"; questo caso rientra in uno dei tanti casi una volta si ...una volta no...cioè l'alternarsi delle volontà degli stati maggiori e le variazioni quasi continue della normativa e della interpretazione di quest'ultima non facilitarono gli addetti postali, tantomeno quelli degli uffici civili...a mio parere direi che l'invio di c.f. o b.f. tramite posta civile fu tollerato, soprattutto quella interna alla nazione. la casistica infatti è numerosissima. Più raro l'utilizzo di uffici civili all'estero, soprattutto in zone di occupazione (fatto salvo Mentone o altre zone di "influenza" italiana). (rif. pagg. 252-253)
Un caso diverso è quando il militare si porta a casa la cartolina e scrive al mittente il suo indirizzo civile (casi sporadici). Direi caso sporadico e soprattutto non conforme a normativa quando la c.f. è scritta da un civile (mittente indirizzo civile e timbratura civile) ; mentre in alcuni casi, ditte , società italiane all'estero erano tollerate come usufruttuari della posta militare (pagg. 255-257).