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MessaggioInviato: 05/08/2017, 20:10 
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Posto la franchigia sottostante spedita dal Ten. Cappellano Don Bruno Mazzoni con le seguenti domande:
1) il Cappellano spedisce la franchigia nel Natale 1941 al Cardinale Idelfonso Schuster e scrive “prima di lasciare il Sacro Suolo della Patria …......”””” ma, nel Natale 1941, la P.M. 102 e la relativa Sezione Messaggeri, non era già in Russia?? Infatti scrive F.O. Natale 41
2) non capisco cosa poteva esserci scritto nel cerchietto rosso che la censura militare ha cancellato con uno spesso strato di inchiostro di china;
3) strano l'uso del timbro tondo del Reparto quando il Marchese sul volume di P.M. indica la presenza del guller già dalla data del 23.11.1941. Mi viene da pensare che alla fine del 41 non era ancora giunto il guller postale e, pertanto, veniva utilizzato il timbro tondo di reparto, Non vi sono altri segni di passaggi postali;
4) ho cercato in rete se vi sono notizie del Cappellano Militare Don Bruno Mazzoni e trovo sempre segnalato il Cappellano Don Giovanni Mazzoni che anche lui, ha prestato la sua opera in Russia.


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MessaggioInviato: 05/08/2017, 20:49 
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Caro Gigi è possibile vedere anche l'altro lato della franchigia, di cui personalmente nutro alcuni dubbi sulla sua originalità, ma è solamente una mia ipotesi e aspettiamo l'intervento di Roby che sicuramente ci fornirà delle informazioni maggiori, in quanto conoscitore della storia postale della Russia.Riccardo.


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MessaggioInviato: 05/08/2017, 21:01 
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Forse postare anche l'altro verso della franchigia ci potrebbe aiutare a formulare qualche ipotesi, ma forse è una di quelle illustrate.... :mrgreen:
Devo dire che pensavo di risolverla velocemente, ho un libro con i nomi di tutti i cappellani militari ma Mazzoni Bruno non vi è riportato, a differenza di Don Mazzoni Giuseppe che morì in Russia proprio il 26/12/1941 (altra coincidenza :shock: ). La Tagliamento era una Legione di Camicie Nere, non una Divisione.
Questo è quel che posso dire al volo...se avrò altre novità le scriverò, aspettando l'intervento di qualche esperto del fronte orientale :ugeek:


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MessaggioInviato: 05/08/2017, 21:09 
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segnalo il sito http://www.tagliamentoinrussia.org
ivi il cappellano dell' unità viene rammentato: cappellano militare Biasutti
la forza della Legione ra di ca. 1700 uomini.


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MessaggioInviato: 06/08/2017, 10:36 
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Volevo aggiungere a riguardo della mia ipotesi che si tratti di documento confezionato, oltre ai quattro punti da te elencati Gigi in apertura del post, e quelli aggiunti da Enrico alcune considerazioni.Il nostro cappellano Militare, che in ogni caso è pur sempre un prete... scrive al Cardinale ILDELFONSO SCHUSTER (e non IDELFONSO...) con dei toni che non convengono alla sua figura ecclesiastica, e per di più con un altro religioso suo superiore, adoperando termini come : AVVIATO A DISTRUGGERE QUESTI BARBARI BOLSCEVICHI... che sono più consoni alla Propaganda, che si ritrova spesso anche nei motti delle franchigie postali. Ti ho chiesto di mostrare la parte frontale, che come giustamente ha fatto notare Enrico, potrebbe essere per tali franchigie illustrata, per vedere se traspare la macchia nera di inchiostro, a mio avviso fatta con un pennarrello nero, e per verificare se anche tale lato presenta una tale FRESCHEZZA da far presumere che...la cartolina non abbia mai viaggiato dal Fronte Orientale sino a Milano... Per quanto riguarda l'annullo di censura, se non ricordo male, questi erano circolari e recavano all'interno una lettera Maiuscola e sottostante una minuscola, ad es.la censura di Monaco presentava la A e la d minuscola, ed erano impressi usando inchiostri rossi,violetti e neri principalmente. A me pare osservando quello che rimane, dopo il depennamento di tale annullo, che non si tratti di tale genere di censure, ma probabilmente di un annullo circolare in gomma, di cui volontariamente è stato oscurato il contenuto, lasciando solamente trasparire la circonferenza, imitando tale genere di censura.Saluti Riccardo.


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MessaggioInviato: 06/08/2017, 14:03 
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Iscritto il: 14/10/2015, 14:53
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Grazie a voi per il vostro intervento.
Non ho postato il retro perché é una di quelle caroline illustrate ""Per la Patria si rinunzia al superfluo"".

Per rispondere alla richiesta di Ricky, la macchia nera traspare con un leggero alone che appena appena si vede al retro. Apparentemente non sembra pennarello perché la china é scura e pastosa (un nero intenso) .

Ho verificato in rete, sulla storia della Tagliamento, che il cappellano militare era Don Guglielmo Biasutti che, però, rimpatriò in Italia per polmonite agli inizi del 42. I primi giorni di gennaio lo segnalano in un ospedale da campo ammalato. Può essere che il caappellano Don Bruno Mazzoni lo andasse a sostituire? Con le date ci siamo.

La maturata esperienza nella raccolta della storia postale mi fa capire se una firma é falsa o meno e, salvo perfette contraffazioni (e qui onore al falsario - per modo di dire), la firma sulla franchigia sembra originale dell'epoca e la crocetta vicino, dettaglio importante che potrebbe non essere noto ad un falsario, identifica i preti o parroci ovvero i ministri del culto.

Per ultimo, a che scopo falsificare detta franchigia? Non vi é un guller ma un timbro di reparto ed il documento così come creato, avrebbe un valore venale medio basso. Il guller era più prezioso per intenderci.

Lascio la parola ad altri amici del Forum.

Ciao a tutti


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MessaggioInviato: 06/08/2017, 14:27 
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gigistoria ha scritto:
Grazie a voi per il vostro intervento.
Non ho postato il retro perché é una di quelle caroline illustrate ""Per la Patria si rinunzia al superfluo"".

Per rispondere alla richiesta di Ricky, la macchia nera traspare con un leggero alone che appena appena si vede al retro. Apparentemente non sembra pennarello perché la china é scura e pastosa (un nero intenso) .

Ho verificato in rete, sulla storia della Tagliamento, che il cappellano militare era Don Guglielmo Biasutti che, però, rimpatriò in Italia per polmonite agli inizi del 42. I primi giorni di gennaio lo segnalano in un ospedale da campo ammalato. Può essere che il caappellano Don Bruno Mazzoni lo andasse a sostituire? Con le date ci siamo.

La maturata esperienza nella raccolta della storia postale mi fa capire se una firma é falsa o meno e, salvo perfette contraffazioni (e qui onore al falsario - per modo di dire), la firma sulla franchigia sembra originale dell'epoca e la crocetta vicino, dettaglio importante che potrebbe non essere noto ad un falsario, identifica i preti o parroci ovvero i ministri del culto.

Per ultimo, a che scopo falsificare detta franchigia? Non vi é un guller ma un timbro di reparto ed il documento così come creato, avrebbe un valore venale medio basso. Il guller era più prezioso per intenderci.

Lascio la parola ad altri amici del Forum.

Ciao a tutti

Ti ringrazio per le informazioni sull'inchiostrazione, e può essere che tu abbia ragione riguardo l'originalità della franchigia, anche se qualche dubbio a riguardo mi sembrava che lo avessi anche tu.Comunque per quanto riguarda la firma, sicuramente la tua maturata esperienza nella raccolta della storia postale ti può essere d'aiuto, ma da parte mia ti posso raccontare più di un episodio in cui firme di personaggi importanti, sia su documenti che fotografie e quant'altro appurate anche da periti grafologi si sono rivelate in un secondo tempo false. Ed inoltre per verificare se la firma sulla franchigia è autentica bisognerebbe almeno averne un'altra del nostro prete militare, su qualche supporto cartaceo, in modo tale da confrontarle, per caso la possiedi?Per il discorso inerente alla motivazione della presunta falsificazione, ve ne sono più di uno, e non solamente relativo al discorso venale: a volte certi collezionisti (in parte conoscitori di documenti e particolari come ad es. la croce davanti ad una firma ecclesiastica, veduta decine di volte) creano tali documenti un pò per gioco o per sfidare qualche loro conoscente...e comunque la tua franchigia era indirizzata al Cardinale Schuster un personaggio ecclesiastico di un certo rilievo...non ad un prete di una qualsiasi località di campagna.Saluti da Riccardo.


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MessaggioInviato: 06/08/2017, 15:49 
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Iscritto il: 30/10/2012, 14:25
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Se permettete esprimo il mio giudizio:
A parte tutte le incongruenze rilevate da Enrico e Richy che sono vere, aggiungo che a quella data la legione (non divisione) si trovava nel sud della Russia e stava combattendo la così detta Battaglia di Natale (1941) a migliaia di chilometri da Leopoli dove penso non ci sia mai stata.L'ho scritto ancora: fate attenzione alle franchigie scritte a macchina, spesso nascondono delle "BUFALE". Ma avete guardato bene l'annullo?Ingranditelo e vedrete che non era di gomma e nemmeno di metallo le lettere sono formate da puntini, incompatibile con l'epoca, ma ora con computer e scanner è un gioco da ragazzi. Il fabbricatore della franchigia ha esagerato pretendendo di fare una BUFALA SOTTO VUOTO ma non era confezionata bene.
Naturalmente questa è solo la mia opinione, sarei ben felice di essere smentito e aver visto un pezzo di grande rarità.
Saluti
Roby


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MessaggioInviato: 06/08/2017, 16:22 
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Iscritto il: 19/05/2015, 19:41
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Roby2000 ha scritto:
Se permettete esprimo il mio giudizio:
A parte tutte le incongruenze rilevate da Enrico e Richy che sono vere, aggiungo che a quella data la legione (non divisione) si trovava nel sud della Russia e stava combattendo la così detta Battaglia di Natale (1941) a migliaia di chilometri da Leopoli dove penso non ci sia mai stata.L'ho scritto ancora: fate attenzione alle franchigie scritte a macchina, spesso nascondono delle "BUFALE". Ma avete guardato bene l'annullo?Ingranditelo e vedrete che non era di gomma e nemmeno di metallo le lettere sono formate da puntini, incompatibile con l'epoca, ma ora con computer e scanner è un gioco da ragazzi. Il fabbricatore della franchigia ha esagerato pretendendo di fare una BUFALA SOTTO VUOTO ma non era confezionata bene.
Naturalmente questa è solo la mia opinione, sarei ben felice di essere smentito e aver visto un pezzo di grande rarità.
Saluti
Roby

Roby sono totalmente d'accordo con te e come scrissi nel mio primo intervento attendevo il tuo intervento in quanto conosci molto bene il settore della storia postale del Fronte Orientale. Anche io avevo notato l'anomalia da te rilevata riguardo al timbro, ma ho atteso la tua conferma ed hai ragione al CENTO PER CENTO sulle franchigie scritte a macchina per scrivere, che comportano per un falsario meno problemi nella stesura del testo scritto.A mio avviso il falsario, ha recuperato una franchigia nuova (si vede lontano un miglio la freschezza ...) ha scritto il testo a macchina, usando frasi come già spiegato non consone alla figura di un prete, ma tirate giù alla bene e meglio dalla propaganda.Quindi ha scannerizzato il timbro e riprodotto su di essa, ed ha apposto con la sua stessa calligrafia usando una penna stilografica la firma. Per quanto riguarda l'annullo censore, già da me commentato precedentemente, ha utilizzato un timbrino per bambini, con all'interno ho un immagine o una dicitura, che ha dovuto cancellare con l'inchiostro di un pennarello indelebile (trapassante in parte il documento), per simulare l'annullo censore, e ciliegina sulla torta ha aggiunto anche il timbro VINCEREMO! per dare l'impressione di un vero documento.Saluti Riccardo.


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MessaggioInviato: 06/08/2017, 18:01 
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Fino a qualche anno fa,vi era in Veneto un "furbone" o che si considerava tale, che produceva questa cose che circolano ancora e per chissà quanto tempo. Naturalmente non falsificava valori da pochi punti, ma da 8-9- in su. Scanarizzava gli annulli disegnati da Marchese sul catalogo e li riproduceva su franchigie nuove scrivendo a macchina o pezzi viaggiati senza annulli. Un giorno è capitato a casa per propormi lo scambio di pezzi : aveva un p.m. 151 sez.B e perfino un 450 (!) insieme con altri pezzi più modesti del fronte russo, alcune addirittura scritte con la penna a sfera. Non era scemo, lui guardava bene date e cataloghi ma non aveva una conoscenza storica.L'ho minacciato di denuncia parlando della legge Giovanardi per i falsi e non l'ho più visto.Penso che dopo abbia smesso , ma i falsi ci sono ancora. Chiunque di noi, nei mercatini vedendo rarità del genere li compri, non hai il tempo di ragionarci sopra e analizzarli bene, lo fai a casa dopo che il guaio è fatto
Comunque, ripeto,io non sono il Vangelo, le mie risposte possono essere sbagliate, rispondo in buona fede e secondo la mia esperienza e anche contento di sbagliare perchè così imparo dai miei errori..
Cordiali saluti
Roby

Riproduco la pagina del n.18 del marzo 1978 del nostro bollettino dove Roberto Colla aveva in vari numeri riprodotto a mano tutti gli annulli a quel tempo conosciuti.La lettera con P.M. 102 sezione messaggeri è rarissima,non ne ho mai visto altre oltre a questa riprodotta. Un pezzo di tale rarità stuzzica i falsari, quindi occhio!!


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MessaggioInviato: 07/08/2017, 19:32 
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MessaggioInviato: 12/08/2017, 21:06 
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Grazie a tutti per gli interventi e scusate se non ho risposto subito. Mi sono concesso una pausa dal computer per alcuni giorni.

Quindi tutto falso. Ok, ne prendo atto.

Un'ultima domanda. Ma allora esisteva il timbro di reparto della sezione messaggeri o é inventato anche questo? Secondo l'ipotesi di Ricky il timbro é stato riprodotto al computer, quindi da qualche parte dovrebbe esistere od essere riprodotto un originale.


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MessaggioInviato: 12/08/2017, 21:30 
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gigistoria ha scritto:
Grazie a tutti per gli interventi e scusate se non ho risposto subito. Mi sono concesso una pausa dal computer per alcuni giorni.

Quindi tutto falso. Ok, ne prendo atto.

Un'ultima domanda. Ma allora esisteva il timbro di reparto della sezione messaggeri o é inventato anche questo? Secondo l'ipotesi di Ricky il timbro é stato riprodotto al computer, quindi da qualche parte dovrebbe esistere od essere riprodotto un originale.

Ciao Gigi, riguardo la riproduzione al computer del timbro di reparto, cercherò di spiegarmi meglio, in quanto gli interrogativi da te sollevati sono giustamente leciti. A mio avviso il falsario ha scannerizzato un timbro amministrativo comune da un catalogo o documento (sono tutti similari, il logo interno è sempre più o meno lo stesso, cambia però la dicitura della P.M.) quindi al computer ha modificato la dicitura, riportandola identica a quella del non comune Guller (che molte volte stuzzica la fantasia dei taroccatori!), che ha riprodotto Roby " POSTA MILITARE N.102 SEZ. MESSAGERI ".Quindi una volta confezionato e salvato il timbro (un mix del raro Guller trasformato in timbro di reparto, sinora non noto), l'ha riprodotto graficamente sulla tua franchigia.Comunque la mia rimane solo una ipotesi, e quindi può anche essere smentita domani stesso, un cordiale saluto da Ricky.


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MessaggioInviato: 12/08/2017, 22:34 
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caro Gigi, avessi trovato su un banco la tua franchigia non avrei esitato ad accaparrarmela , tanto bella e ben costruita era...ci sono voluti alcuni giorni di riflessioni condivise e ricerche storiche (con risultati da libri e non online) per arrivare ad una conclusione. Spesso le valutazioni filateliche sono fallaci perchè abbiamo visto tante regole infrante e cose improbabili ma vere nella storia postale...ma i riscontri storici ci danno più certezze..quando però sembrano precisi ma non lo sono in verità (alternanza al fronte ai primi di gennaio(Don Biasutti partì il 13 gennaio 1942 dalla Russia e il "nuovo cappellano" sta partendo il 26/12/41 per la Russia), un militare dell'epoca che si sbaglia nella consistenza numerica tra la "sua" legione ed una divisione, beh hanno bisogno di riscontri più approfonditi. Per il resto le firme, i timbri quando non si hanno altri riscontri (io era la prima volta che vedevo sia il timbro amministrativo che la firma del cappellano) mi avrebbero indotto in errore, salvo poi fare i riscontri tecnici di Riccardo e Roberto che ci hanno svelato la "maestria" del "fabbricante".
A presto e buon forum!
Enrico


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MessaggioInviato: 13/08/2017, 8:58 
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Località: COLLEGNO (TORINO)
Sicuramente non c'è ne bisogno, ma poichè sono state descritte, da me personalmente, dei "modus operandi" relativi alla falsificazione della franchigia tema del thread volevo ricordare la legge Giovanardi, già richiamata da Roby sempre in questo spazio:
Contro tutte queste pratiche falsificatorie e in particolare contro la contraffazione, l’alterazione, l’acquisto, la detenzione e la diffusione di falsi francobolli (in corso e fuori corso, italiani e stranieri), nell’ottobre 2004 è intervenuta la cosiddetta legge Giovanardi (legge 254/2004) che, integrando l’articolo 33 del decreto 156 del Presidente della Repubblica del 20 marzo 1973, ha stretto le maglie nella lotta ai falsi, rendendo il reato punibile con la reclusione e forti ammende (articoli 459-461 del codice penale). Più recentemente, nel 2010, la Federazione fra le società filateliche italiane, in collaborazione con il Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale, ha istituito l’Osservatorio contro i falsi filatelici (l’acronimo Off allude allo ‘spegnimento’ dei falsi), che fin dalla fondazione ha fruttato il sequestro di materiale per un valore stimato (se fosse stato venduto come autentico) di oltre 20 milioni di euro.
Per cui la falsificazione di documenti postali come quello disaminato sopra rimane, UN REATO PENALE PERSEGUIBILE DALLA LEGGE.Saluti da Riccardo.


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MessaggioInviato: 23/02/2019, 9:48 
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Presento agli amici del Forum una cartolina chiedendo aiuto a quelli che ne sanno più di me sui nostri movimenti in Polonia e nell’URSS. Si tratta di una cartolina illustrata di produzione polacca che mostra il Teatro di Stato di Cracovia. La cartolina è stata scritta il 9 gennaio 1942 ed inviata, non affrancata, a Milano. Presenta l’impronta di un timbro tondo di gomma sulla quale riesco a decifrare TRENO …. (immagino OSPEDALE) N. 7.. E’ presente inoltre il manoscritto “Sono sprovvisto di francobolli” e la richiesta di tassazione (T) fatta dall’ufficio mittente. Infatti sembrerebbe che la cartolina sia stata tassata all’arrivo ed il segnatasse asportato. La scritta di colore marroncino “Polonia” mi pare posticcia, fatta forse dal ricevente. E’ presente, infine, il timbro della Posta Militare 78 con la data 14 gennaio 1942.

Le osservazioni che mi vengono in mente e le domande che mi (e VI) pongo sono le seguenti:
1. L’ufficio di posta Militare 78 era in quella data a Padova. Teoricamente la cartolina potrebbe essere stata nella riserva personale del militare che l’ha spedita poi da Padova a Milano. Tuttavia mi pare poco probabile sia per i 5 giorni trascorsi fra la scrittura della cartolina e la sua timbratura sia per la “mancanza di francobolli” che immagino a Padova dovessero esserci.
2. Alla data del 9 gennaio 1942 era presente in Polonia solo l’ufficio della Posta Militare 102. La stessa aveva una SEZIONE MESSAGGERI che ha iniziato a funzionare il 25 novembre 1941 fino al 20 marzo 1942, quando è confluita nella P.M. 117. La Sezione Messaggeri è stata costituita, secondo Cadioli – Cecchi e anche secondo Marchese, “a Zagorce, vicino a Cracovia” per l’avviamento e la scorta dei bagagliai postali sulle linee Zagorce – Bologna e Zagorce - Dniepropetrovsk. Solo che la città di Zagorce non è vicino a Cracovia ma vicino a Stettino, a quasi 650 km di distanza.
3. In Polonia esistono invece sia la cittadina di Zagorze (ce ne sono più di 30 con questo nome, alcune relativamente vicine a Cracovia) sia quella di Zagorcyze. Solo la seconda, anch’essa vicino a Cracovia, è su una linea ferroviaria. Sarebbe interessante se qualche socio fosse in possesso di qualche reperto della PM 102 con un annullo civile in modo da dirimere la questione della grafia.

Una spiegazione che mi viene in mente potrebbe essere la seguente. Il nostro militare si trova in Polonia, vicino a Cracovia e acquista una cartolina che manda a casa. Non ha francobolli né può procurarseli. La cartolina viene timbrata con il timbro del Treno Ospedale e poi con la T, inviata in Italia senza ulteriori timbri di Posta Militare. In transito a Padova, 5 giorni più tardi, viene apposto il timbro della Posta Militare 78. All’arrivo a Milano viene tassata. Vi pare possibile o probabile? In questo caso potrebbe essere considerata della PM 102 Sezione Messaggeri anche se non c’è nessun riferimento esplicito alla PM 102, né timbro né manoscritto?
Grazie a tutti per l’attenzione e un caro saluto, Nenad.


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MessaggioInviato: 23/02/2019, 15:37 
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Nenad, io penso ad una ipotesi più semplice. La cartolina è consegnata al treno ospedale n. 7 che stava ritornando in Patria. Il treno arriva a Padova, (penso in meno di 5 giorni)dove vi è la 3° Base Tradotte per il C.S.I.R (le altre 2 sono Verona e Milano) , consegna la posta alla P.M. 78 che la annulla,la invia a Milano col T di tassa e dove viene tassata.
Questo sistema di affidare la posta a treni e tradotte che ritornavano in Italia è stato spesso usato in Russia, il mittente aveva la certezza che la posta arrivava più velocemente a destino.L' annullo P.M. 102 sez. messaggeri è rarissimo, anche manoscritto , io in decenni, ho trovato solo questo datato 23.2.42, come il tuo consegnato a qualche treno che alla prima stazione italiana,(Tarvisio) ha consegnato la posta per l'inoltro. Questo è solo il mio pensiero, sarei felice sentire altre ipotesi.
Ciao Nenad
Roby


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MessaggioInviato: 23/02/2019, 16:06 
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Penso chel'ipotesi di Roby sia verosimile anche se non si discosta molto dall'ultima fatta da Nenad.Volevo solo aggiungere il particolare della mancanza del timbro di arrivo a Milano;La tassazione viene eseguita dall'Ufficiale Postale il quale utilizza la classica procedura della mezza busta che ricopre la metà sinistra della franchigia,che è vincolata ad essa con porzione del segnatasse con probabile annullo guller di MILANO TASSATE, per cui una volta tolta dal destinatario asporta anche la parte del segnatasse (visibile la traccia), cioè quella adesa alla franchigia.Per questo motivo non è visibile l'annullo di arrivo a Milano sul documento.Per quanto riguarda la teoria della Posta Militare 102 Sezione Messaggeri, non avendo alcun elemento esplicito oggettivo sul documento rimane purtroppo una ipotesi, come già espresso da Nenad.Ciao Ricky.


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MessaggioInviato: 23/02/2019, 16:23 
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Grazie "ragazzi". Trovo verosimile la spiegazione. Ciao e grazie ancora, Nenad.


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MessaggioInviato: 23/02/2019, 16:49 
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hanno già detto tutto, mi associo alla ricostruzione di Roberto.


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