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Nella notte tra venerdì 9 e sabato 10 luglio 1943 le Forze militari alleate sbarcavano in Sicilia, dando inizio all’operazione “Husky” con l’obiettivo di aprire il fronte nell’Europa continentale, come insistentemente richiesto da Stalin, occupare il territorio italiano e generare la caduta del fascismo, nonché l’uscita del nostro Paese dal conflitto bellico. Lo sbarco in Sicilia è stata la seconda più imponente operazione aero-navale realizzata dalle forze alleate durante la seconda guerra mondiale, ha avuto una durata di 39 giorni ed è terminata il 17 agosto 1943 con l’ingresso a Messina dopo che erano già state occupate tutte le altre importanti città dell’isola (Palermo il 22 luglio e Catania il 5 agosto).
Lo sbarco in Sicilia è avvenuto attraverso due grandi unità alleate: la 7ª Armata statunitense al comando del generale George Smith Patton e l'8ª Armata britannica al comando del generale Bernard Law Montgomery, riunite nel 15º Gruppo d'armate sotto la responsabilità del generale britannico Harold Alexander. Complessivamente venivano impiegate 285 navi da guerra, due portaerei e 2775 unità di trasporto, con 150 mila soldati, oltre 3500 aerei e 600 carri armati. Le due armate sbarcarono nella zona sud-orientale della Sicilia con il compito di avanzare contemporaneamente, con una manovra a tenaglia, all'interno dell'isola: la 7ª Armata di Patton verso Palermo, con l’obiettivo di occupare la parte occidentale dell'isola, mentre l'8 Armata di Montgomery lungo la parte centro-orientale della Sicilia verso Messina, compiendo un'azione che avrebbe dovuto imprigionare le forze dell'Asse, raggruppate nella 6ª Armata italiana, comandata dal generale Alfredo Guzzoni). La 6ª Armata era formata da due corpi d'armata con complessivi 160mila soldati : il XII Corpo d’Armata che aveva giurisdizione sulla Sicilia occidentale (sotto il comando del generale Mario Arisio, poi dal 12 luglio rimpiazzato dal generale Francesco Zingales) e il XVI Corpo d'armata del generale Carlo Rossi, a difesa della Sicilia orientale. Vi erano, poi, le divisioni tedesche Hermann Goering e 15° Panzer Grenadier con 60 mila uomini (al Comando del Generale Hans Valentine Hube che dai primi di agosto è anche subentrato a Guzzoni nel comando di tutte le forze italo tedesche presenti nell’isola)). Le forze italo tedesche disponevano anche di 250 carri armati, oltre 600 aerei di tutti i tipi. Le divisioni italiane, ad eccezione della 4ª Divisione di fanteria Livorno (facente parte del XVI CdA), avevano uno scarso livello di addestramento e una grave penuria di armamenti. L’operazione Husky ha avuto un tragico bilancio: circa 9000 morti per le forze italo- tedesche e circa 6000 morti per gli anglo-americani.
Gli alleati, tuttavia, pur riuscendo ad occupare la regione, non sono riusciti ad impedire la ritirata delle forze italo-tedesche verso la penisola. Dal punto di vista politico l’occupazione della Sicilia ha avuto, però, una notevole rilevanza in quanto è stata una delle principali cause della caduta del fascismo del 25 luglio 1943 e del successivo armistizio di Cassibile reso noto l’8 settembre 1943. Inoltre, l’operazione Husky ha rappresentato, comunque, la “svolta” nell’andamento della guerra in quanto attraverso la stessa le forze alleate sono riuscite per la prima volta a penetrare in quella che era definita la “Fortezza Europa”.
L’occupazione militare della Sicilia ha comportato una totale riorganizzazione amministrativa delle istituzioni fasciste della regione da parte delle forze alleate, attraverso l’AMGOT- GOVERNO MILITARE ALLEATO DEI TERRITORI OCCUPATI (Allied Military Government of Occupied Territories). Governatore militare veniva nominato il generale britannico Harold Alexander, dal quale dipendeva un nucleo di ufficiali, selezionati sulla base di particolari competenze nella vita civile, organizzati in “special civil affairs units”. Questi ufficiali avevano il compito di rimuovere da tutti gli ambiti della vita pubblica coloro che avevano ricoperto incarichi durante il regime fascista, nonché di assicurare la gestione dell’intera amministrazione pubblica, dai trasporti, alla giustizia, alla circolazione della moneta, ai servizi postali.
Per quanto riguarda il servizio postale, occorre considerare che, quando le forze militari alleate occupavano un territorio nemico, il relativo funzionamento veniva sospeso per un certo periodo e, alla ripresa, venivano introdotte una serie di limitazioni finalizzate ad un agevole controllo della corrispondenza.
Con riferimento alla Sicilia, ai fini della affrancatura della posta è stata realizzata (a differenza delle altre zone occupate sottoposte alla amministrazione militare alleata dove sono stati semplicemente sovrastampati francobolli del Regno) l’emissione di nove specifici valori aventi uno stesso disegno, disposto verticalmente, con decorazione formata da foglie di alloro. Tali francobolli sono stati realizzati dal Bureau of Engraving and Printig, Washington D.C. con stampa in offset a due colori, in fogli di 400 esemplari, divisi in quattro gruppi da 100, su una speciale carta bianca lucida, priva di filigrana, pregommata e perforata; dentellatura 11.
In particolare detti francobolli sono quelli che vediamo nella slide n. 6 e precisamente: il 15 cent. (colore arancione pallido); il 25 cent. (colore oliva); il 30 cent. (colore grigio chiaro); il 50 cent. (colore violetto); il 60 cent. (colore giallo); l’1 lira, (colore verde); il 2 lire (colore carminio. Tale colore viene anche definito, in alcune pubblicazioni, come rosa intenso, ovvero in altre pubblicazioni come rosso); il 5 lire (colore azzurro); il 10 lire (color bruno. Tale colore viene anche definito, in alcune pubblicazioni, come nocciola ovvero in altre, come colore cuoio).
Ogni francobollo reca, in alto, la dicitura su tre righe, con carattere romano “Allied Military Postage” su fondo bianco. Il numero corrispondente al valore di ogni francobollo, è indicato al centro, ugualmente su fondo bianco. Sopra l’indicazione del valore vi è la scritta “Italy” stampata in colore nero, sotto tale indicazione la dicitura, stampata sempre in nero “CENTESIMI”, “LIRA” o “LIRE” secondo il diverso valore del francobollo.
Terminata, come si è detto, il 17 agosto 1943 la fase dell’occupazione, la prima riattivazione dei servizi postali è avvenuta con la pubblicazione dell’avviso n. 50 in data 20 agosto 1943 del Tenente Colonnello Charles Poletti addetto agli Affari Civili del Governo militare alleato.
Tale provvedimento prevedeva la ripresa della corrispondenza civile, limitatamente al Comune di Palermo a decorrere da martedì 24 agosto 1943.
Potevano essere spedite solo cartoline postali o cartoline illustrate, scritte esclusivamente in lingua italiana o inglese. L’uso di supporti aperti e delle lingue utilizzate dagli occupati e dagli occupanti, rendeva tale corrispondenza più facilmente controllabile da parte della censura.
Tali cartoline dovevano essere affrancate esclusivamente con il francobollo da 15 cent. della AMGOT che, in data 23 agosto 1943, era stato, frattanto, posto in vendita (unico valore della sopracitata emissione) in alcuni uffici postali di Palermo. L’uso dei francobolli italiani era vietato.
Successivamente il 17 settembre 1943 venivano messi in vendita a Palermo i francobolli della AMGOT da 25 cent., 30 cent., 50 cent. e la lira. Tali valori venivano successivamente posti in vendita nel corso del mese di settembre 1943 anche a Catania e nelle altre province. Il 14 ottobre 1943 veniva posto in vendita il valore da 2 lire; il 15 ottobre 1943, il 60 cent., e infine, il 20 ottobre 1943 i francobolli da 5 e da 10 lire. Con un avviso del 22 settembre 1943, il Governo militare alleato confermava le tariffe postali in precedenza vigenti: cartoline postali nel distretto cent. 15; fuori distretto cent. 30; lettere nel distretto cent. 25; fuori distretto cent. 50 per ogni 15 grammi o frazione di peso, con il limite massimo di 30 grammi corrispondente al secondo porto.
In sede di ripristino dei servizi postali, l’AMGOT stabiliva una serie di limitazioni e di divieti e precisamente: l’uso esclusivo della lingua inglese o italiana;
il divieto di comunicazioni dirette o indirette con i nemici o con territori nemici occupati;
il divieto di codici, cifrari, simboli stenografici, quotazioni, parole incrociate, manoscritti, musica, scritture con metodi per ciechi, scritti contenenti parole sottintese o con «secondi fini»;
il divieto di discussioni contro gli alleati, di notizie su questioni di rilievo militare o politico e di notizie metereologiche; il divieto di trasmettere corrispondenza per conto o incarico del personale militare alleato; il divieto di corrispondenza con i militari alleati al di fuori della Sicilia e della Sardegna; il divieto di includere nella corrispondenza privata foto, giornali, libri, documenti (eccetto carte ufficiali o commerciali), disegni, dischi fonografici, carte geografiche e bande sonore; l’obbligo di indicare all’esterno della busta o dell’involucro nome, cognome e indirizzo del mittente.
Pubblico alcune corrispondenze affrancate con valori della emissione AMGOT.

marco rossignoli


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MessaggioInviato: 01/11/2022, 15:04 
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Iscritto il: 29/06/2012, 19:36
Messaggi: 97
Pubblico anche il link al video youtube di una mia recente conferenza su "L'emissione dei francobolli AMGOT dopo l'occupazione militare della Sicilia da parte degli Alleati"

https://youtu.be/rPdpD3Yb9iM

marco rossignoli


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