Caro Martino,
riesumando il post del 2015 nella Posta Militare...almeno qualche attenzione l'hai attratta...
Aggiungo una mia riflessione:
1- grazie alle tue indicazioni in merito al reparto dello scrivente, FP 59520F, sappiamo che era alle dipendenze di una unità tedesca, il che
giustifica l'apposizione di un lineare FELDPOST come quello utilizzato (di solito visibile su corrispondenze tedesche). Vedasi come esempi quelle postate dall'amico Roby.
2- sempre Roby, ormai diventato un esperto anche di posta militare tedesca

, ci dice che
la Feldpost non accettava servizi accessori quali espresso o raccomandata. Quindi la corrispondenza, annotata come cmq feldpost, non poteva che essere iterata tramite un ufficio postale civile. Questo ultimo appone il proprio guller, che risulta congruo con la zona di operazioni del reparto.
3- in questo caso l'apposizione del timbro Feldpost è da intendersi come funzione di INDICAZIONE, più che censura o visto. Semplicemente indicava, che nonostante corrispondenza tramite posta civile, trattavasi di Posta Militare (da o per), quindi di solito come dice Marco sanciva la franchigia, ma quel timbro non escludeva altre opzioni accessorie tramite altri canali.
Quindi per me la apposizione è giustificata dall'appartenenza del reparto ad un gruppo tedesco, la corrispondenza non poteva essere inoltrata tramite posta militare e fu appoggiata ad un ufficio civile vicino.
n.b. il link da te inserito purtroppo, col passare degli anni, ora indica un sito commerciale e non più il blog di Marchese, evidentemente dismesso.
E' evidente, da quel che ho detto, senza bisogno di firma periziale evidenziata, che la cartolina è
originale, non so se l'hai comprata già periziata, perchè per me non ce ne era assolutamente bisogno. Credo che quando un collezionista esperto del proprio settore annusa una qualche particolarità, difficilmente possa venire smentito (tuttalpiù non capito!).
Giuste le tue osservazioni sulla affrancatura: per me
la cartolina non è filatelica; per essere "preparata", ne ho viste di più "belle", questa mi sembra una normale corrispondenza periodica tra l'altro tra un padre e un figlio; il soldato ha utilizzato valori usualmente correnti all'epoca,diffusi, e tra l'altro corretti, senza abbellimenti particolari(effigi reali non sovrastampate,fuori corso o altre particolarità diffuse in RSI). E' un utilizzo "misto" come spesso si vede in RSI.
Come vedi Martino sta venendo fuori una certificazione, sarà online non su pergamino, ma senza alcun costo....
E andiamo al punto dolens della rarità, sempre soggettiva (più o meno):
come da tuoi riscontri internazionali anche i colleghi tedeschi non hanno presente tale utilizzo(occasionale?sporadico?unico?).
Ad oggi, dopo 5 anni, non ci sono altri esempi, quindi la risposta sembrerebbe facile. "Espresso in RSI, caso particolare di servizio accessorio su posta militare, inoltrata giustamente per posta civile".
Poi , che una corrispondenza occasionale di un militare italiano sotto giurisdizione militare tedesca, ma in territorio nazionale,inoltrata forzatamente per posta civile visto il regolamento della p.m. tedesca, sia considerata non meritevole di una disamina con certificazione (non si tratta solo di dire se è rara ma di studiarla e darne un parere, secondo me) da parte di una associazione di cultori della materia, questo non lo so spiegare, ma sono sicuro che c'è una risposta nel regolamento per l'emissione dei certificati, che non ho sottomano e non ho il tempo ne la volontà al momento di riguardare.
Se ti può bastare, questa è la mia "certificazione"
Un amichevole saluto
Enrico