Allego un piego ospedaliero aperto raccomandato da Pavia ad Arona di cui non riesco a capire l'affrancatura. In origine è stato affrancato penso dal mittente con quartina del 25 cent. monumenti distrutti + coppia del 10 cent. Recapito Autorizzato soprastampato "fascetto". L'impiegato postale ha annullato i francobolli apponendo il guller con data in posizione verticale. Successivamente, dopo aver segnato con matita copiativa i due Recapito, ha applicato, usando una colla di pessima qualità, l'etichetta di raccomandazione (rosa/pari anzichè bianca/dispari) e due esemplari del 10 cent. imperiale ed ha apposto (sui nuovi francobolli e sulla busta) nuovamente lo stesso guller ma con data in posizione quasi orizzontale. Mi chiedo perchè non abbia ritenuto validi i due Recapito e la composizione della tariffa.
Cordialmente,
Giancarlo Polverari.

Ciao,
i due Recapito Autorizzato non furono ritenuti validi perché non erano validi per affrancature ordinarie, ma solo per il servizio a cui erano destinati. Nonostante questo, nel periodo bellico furono molte volte accettati in affrancature d'emergenza, quando non c'era la possibilità di affrancare diversamente. Avendo però a disposizione dei francobolli regolari, evidentemente in questa occasione l'impiegato postale non ritenne che l'emergenza fosse tale (probabilmente i francobolli erano stati applicati dal mittente), anche se in un primo momento aveva annullato tutti i francobolli, forse senza rendersi immediatamente conto della loro natura. Quindi invalidò i due Recapito Autorizzato applicando al loro posto i due Imperiale da 10 cent.
La tariffa di 1,20 (non considerando nel conteggio i due Recapito Autorizzato) era quella dei manoscritti raccomandati: 0,60 manoscritti + 0,60 raccomandazione corrispondenze aperte.

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Enrico Carsetti

grazie, ero più che convinto di quanto specificato nella prima parte (affrancata dal mittente ed i recapito non ritenuti validi dall'incaricato dell'ufficio postale), ma non avevo considerato il piego come manoscritti e pertanto non riuscivo a capire i 60 cent..
Giancarlo Polverari.