Ho questa cartolina illustrata cinque parole da Lovere (Bergamo) per Lierna (Como) spedita in data 20/11/1944 per espresso ed affrancata per 2,25 lire (1 lira Imperiale + 1,25 espresso Monumenti Distrutti). La tariffa prevedeva per tali cartoline una affrancatura di 2,75 lire (25 cent. cartolina e 2,50 lire per l’espresso) e pertanto in partenza è stato apposto il timbro “T” ed a matita l’importo da pagare “Lire 1” (doppio del porto mancante. Venne censurata a Como ed all’arrivo, al posto del previsto segnatasse da 1 lira è stata apposta una marca da bollo da 5 cent. che è stata regolarmente annullata dall’ufficio postale di Lierna. Qualcuno è in grado di darmi una spiegazione a questa strana tassazione
G. Polverari

Ciao Giancarlo,
secondo regolamento la cartolina non era da tassare e avrebbe dovuto viaggiare per posta ordinaria, il cui porto era ampiamente coperto dall'affrancatura apposta dal mittente.
La tariffa per le 5 parole non era attiva in RSI e la cartolina, essendo fuori distretto, doveva essere affrancata per 50 centesimi.
La tariffa corretta per cartolina espresso sarebbe stata quindi di Lire 2,50 per il recapito espresso più 50 cent per la cartolina per l'interno, totale 3 Lire.
La tassazione (tassa più sovratassa) avrebbe dovuto essere per complessive Lire 1,50.

Segnalo che nel caso di recapito espresso non ci sarebbe stata sovratassa per il fermo posta (non vedo indirizzo del destinatario, quindi potrebbe essere questo il caso).

E' molto probabile che l'impiegato postale si sia trattenuto la tassazione e abbia apposto il minimo possibile...

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Ciao Enrico,
non so se sia stata applicata, ma il Decreto Interministeriale del 16/6/1944, n. 606, pubblicato nella G.U. n° 229 del 30/9/1944-XXII (in vigore nelle regioni del Nord Italia fino al 30/6/1945) prevede la tariffa di 25 cent. per cartoline illustrate di 5 parole ed in base a questa premessa ho fatto il mio ragionamento. Mi chiedo se sia possibile che una tariffa prevista da un decreto non sia mai stata applicata.

Egr Giancarlo, la citazione del decreto è esatta, ma (come riportato nella nota 1 a pag. 206 del volume di L. Sirotti "La Repubblica Sociale Italiana" ed. AICPM) le Direzioni Provinciali, il 26.9.44, nel presentare il nuovo tariffario comunicavano che: "Perdurando la sospensione di tassa ridotta per la spedizione di cartoline illustrate, biglietti da visita e partecipazioni, tali oggetti devono essere affrancati come cartoline per corrispondenza oppure come lettera"
Ne discende che la cartolina da te inserita avrebbe dovuto pagare: porto ordinario c.50 + sopratassa per CONSEGNA ESPRESSO £.2,50 per un totale di complessive £.3,00.
L'Ufficio di partenza non avrebbe dovuto segnalare l'oggetto con la T e la scritta £.1 in quanto: "La corrispondenze ordinarie di francatura facoltativa per le quali sia chiesto il recapito per espresso e che rechino almeno i francobolli o le impronte di macchine affrancatrici di valore corrispondente al diritto relativo, sono recapitate per espresso e tassate per la eventuale deficienza della francatura ordinaria ai sensi dell'art. 44, secondo comma del Codice Postale. Se il valore dei francobolli non raggiunge l'importo del diritto di espresso, le corrispondenze sono recapitate con i mezzi ordinari"
Risultato: A) il mittente ha sbagliato ad affrancare la cartolina se voleva venisse recapitata per espresso; B) l'Ufficio di partenza non avrebbe dovuto segnalare con la T la stessa in quanto avrebbe dovuta inoltrarla per via ordinaria e comunque ha errato il computo della tassa da pagare; C) l'Ufficio d'arrivo non avrebbe dovuto riscuotere nessuna cifra ma farla recapitare non dal fattorino degli espressi ma bensì per via ordinaria.
Visto da questa prospettiva (se la mia ricostruzione è esatta) è un bel documento/altare all'ignoranza dei regolamenti e delle disposizioni da parte di alcuni impiegati postali, degno comunque, anche se non in tariffa, di un posto importante in una collezione di Storia Postale della RSI.

Egr. Roberto,
grazie per la precisazione. Non colleziono il periodo e pertanto ho preso in esame solo la tariffa riportata nei vari testi (nessuno mette però nelle note la circolare da te citata e pertanto il non uso di questa tariffa cosa che trovo grave). Per quanto riguarda l'ignoranza di impiegati postali, nella mia collezione sui "Michetti" ho un'infinità di casi di tariffe in difetto o in eccesso o francobolli ritenuti validi anche se fuori corso.

Credo sia il compito preciso del forum quello di fugare dubbi e rispondere alle varie domande che tutti noi "storici postali (?)" ci siamo posti davanti a documenti spesso indecifrabili. Aspetto di vedere una selezione di quanto preannunciato sui Michetti.