Birichini, birichini!
Nessuno di voi ha letto il secondo volume de "L'Italia in Africa Orientale, pagina 78? Vi mostro io la parte che qui ci interessa:
Allegato:
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I francesi, malgrado le sanzioni decretate dalla Società delle Nazioni, furono in realtà molto accomodanti, anche per difendere il loro interesse economico legato alla ferrovia Gibuti Addis Abeba, e presidiarono con loro truppe (nazionali e coloniali) la linea ferroviaria per tutta la durata della guerra d'Etiopia difendendola dalle razzie.
Le truppe del Generale Graziani arrivarono a Dire Daua alle 2,30 del 9 maggio 1936 e si incontrarono ai reticolati con due autoblindo francesi: la città era intatta, a differenza di Giggiga ed Harar che erano state saccheggiate.
Il comandante francese consegnò gli impianti ferroviari e gli uffici pubblici della città agli ufficiali italiani, anche se rimase sorpreso del loro arrivo da Harar, perchè aspettava le truppe di Badoglio provenienti da Addis Abeba solo per il successivo giorno 10 maggio (in realtà giunsero alle 12,20 dello stesso giorno).
Questo è anche il motivo per cui a Dire Daua il servizio postale riprese immediatamente con l'utilizzo delle dotazioni dell'ufficio postale Franco-Etiopico che fu trovato in perfetto ordine.
Per quanto riguarda la gestione della ferrovia dopo la proclamazione dell'Impero, trascrivo da Wikipedia
Cita:
Periodo coloniale italiano (1936-1941)
Durante il periodo in cui l'Etiopia fu colonia italiana la proprietà restò comunque alla società anglo-francese, che utilizzava treni a vapore di tipo Krupp che impiegavano circa 36 ore complessive. In seguito alla conquista italiana venne tentata la velocizzazione dei treni con l'introduzione dal 1938 di materiale rotabile di costruzione Ansaldo e Breda, ovvero quattro automotrici a grande capienza tipo 038 derivate dal modello Fiat ALn 56.
Il Piano regolatore di Addis Abeba del 1938 previde l'ampliamento della ferrovia con la creazione di tre stazioni ferroviarie nella città di Addis Abeba che sostituissero la vecchia stazione (Lagaar), destinata ad essere abbattuta. Di ciò non si fece più nulla, così come furono abbandonati i progetti di collegamento con la rete eritrea, a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale. A seguito dell'occupazione britannica dell'Etiopia nella primavera del 1941, la linea ferroviaria fu temporaneamente chiusa dal 1941 al 1944.
Nel 1941, in seguito alla resa di Gondar e all'abbandono della colonia da parte italiana, la linea passò in gestione al Genio Militare inglese e poi, al rientro del Negus, di nuovo alla CFE.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Addis_Abeba-Gibuti_(scartamento_ridotto)Il libro già citato ci fa poi sapere (pagina 275) che ci fu un servizio di messaggere da Addis Abeba a Dauanlé, ultima stazione in territorio imperiale, anche se se ne hanno poche notizie.
Sulla linea fecero servizio le gloriose "littorine" a scartamento ridotto costruite dalla Ansaldo e dalla Breda di cui a suo tempo ho già postato un'immagine