Roby2000 ha scritto:
La mia ipotesi è che la lettera ,scritta da un nativo (Ascaro?) aveva un indirizzo incompleto e quindi difficilmente recapitabile. Rimasta ferma per mesi in attesa di essere richiesta dal destinatario. I francobolli erano stati riutilizzati di recupero?. E' chiaro che questa è un'ipotesi che può essere sbagliata, ma se è stato il perito a scrivere "frode postale", penso abbia notato anomalie sui francobolli.
Saluti
Roby
Roby,la tua ipotesi che giustifica la giacenza nell'ufficio Postale, può essere verosimile e l'avevo presa in considerazione pure io, tra le possibili, in quanto come si può osservare il mittente utilizza una grafia che oserei dire molto "incerta" di una persona non pratica nella scrittura.Per quanto concerne la dicitura FRODE POSTALE, che è stata sicuramente scritta dal perito, io non riesco a vedere (perlomeno attraverso lo schermo di un P.C.) una frode.D'altronde il regolamento postale prescriveva di circondare con matita colorata i valori in questione senza annullarli (applicando l'annullo era sottinteso che la posta li avrebbe accettati in pagamento di un servizio). Invece nel caso di frode il verificatore stendeva un rapporto e segnalava sull'involucro il motivo del suo intervento applicando il suo bollo personale e si faceva restituire dal destinatario la busta vuota, conosciuto il mittente avviava una procedura amministrativa o penale secondo la gravità del reato.
Per frode postale era intesa quindi qualsiasi operazione atta ad ottenere dalle poste, un servizio non pagato cioè nascondendo il trucco; la frode più ovvia e diffusa era l'utilizzo dei francobolli già usati e reimpiegati con artifici come la raschiatura, la ridipintura degli annulli applicati sui valori ecc., oppure l'utilizzo di francobolli ricomposti con più pezzi non colpiti dagli annulli.
Quanto sopracitato, non compare assolutamente nella busta in questione, ed a una analisi con ingrandimento, l'unica cosa "anomala" che mi pare di riscontrare è la non perfetta linearità del riquadro interno del f.bollo di Somalia posto alla sinistra.Questo potrebbe eventualmente significare che il f.bollo è stato applicato malamente oppure (ma dal video non mi pare di vedere) il f.bollo potrebbe essere stato ricomposto.Ma ritengo questa ultima ipotesi molto improbabile , e questa potrebbe aver indotto il noto Perito a scrivere a matita FRODE POSTALE.Chiedo gentilmente a Gian Paolo il quale possiede la busta di verificare se tale valore è integro o si intravedono i segni di una ricomposizione.
Un ultima considerazione che voglio aggiungere, che però riguarda le fascette di censura, che tra i vari documenti che ho potuto visionare del periodo coloniale mi sembrano di fattura un pò anomala rispetto a quelle riscontrabili sulle altre buste censurate: Infatti nessuno è di grandi dimensioni come quello in questione e soprattutto in quelli in mio possesso la lettura "VERIFICATO" e "PER CENSURA" si legge sempre nello stesso senso, mentre in quello in esame invece i sensi di lettura mi pare vadano uno dall'alto in basso e l'altro dal basso in alto, ed inoltre le due fascette non mi sembrano di uguale lunghezza, misurandoli dal basso verso l'alto, mi sembra che tra l'uno e l'altro ci corrano almeno 3 o 4 millimetri,ma tutto questo non posso affermarlo con certezza.Riccardo.