ingegné ha scritto:
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Le immagini che hai postato mi hanno comunque fatto nascere una domanda: alcune sono state spedite in franchigia ed arrivate incolumi, altre sono state affrancate in partenza per 25 centesimi, altre ancora, spedite in franchigia, sono state tassate per 25 centesimi.
Caro Vittorio, e' una buona domanda la tua. Due lettere sono affrancate in partenza perche' secondo me non contenevano documenti d'ufficio che giustificassero la franchigia. Allora si era piuttosto scrupolosi: ho un biglietto di auguri spedito dall' Amministratore della Somalia, cioe' dal capo dello stato somalo, e per di piu' indirizzato al sottosegretario alle Poste; venne regolarmente affrancato; la posta personale dell'ultimo amministratore della Somalia, Mario di Stefano, che e' giunta a noi in misura assai copiosa, e' tutta regolarmente affrancata, anche i plichi piu' pesanti e costosi.
Diverso il caso dei tre pezzi tassati in arrivo: per questi confesso di non avere una spiegazione, anche su curiosamente condividono il destinatario (l'Ente Fiera). Purtroppo a noi sono giunti tutti i provvedimenti tariffari ma nulla che riguardi la prassi operativa delle poste che si ispirava sicuramente a quella italiana ma potrebbe aver subito anche degli ''adattamenti'' locali. Cosi' non conosco alcun documento che specifichi quali enti (e per quale tipo di messaggi) avevano diritto alla franchigia. Perfino il balzello di origini italiane del cosiddetto ''diritto di ricevuta'' , che figura nel tariffario del dicembre 1951, risulta dal materiale a noi giunto applicato parecchi mesi prima, senza pero' che sia stato possibile trovare alcun provvedimento di tipo normativo. Magari fu utilizzata una semplice circolare.....
Vi ringrazio tutti dell'attenzione e mi firmo senza pseudonimo per evitare ''omonimie''
Riccardo Bodo