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MessaggioInviato: 13/12/2022, 18:28 
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Durante la seconda guerra mondiale la sospensione dei collegamenti postali o la loro eccessiva lentezza fu mitigata da uno strumento che aveva raggiunto la sua piena efficacia da pochi decenni.
Si tratta della Radio, che fu sfruttata in due diversi modi: con le stazioni radiotelegrafiche, in grado di far rimbalzare i radiotelegrammi in molte parti del mondo e con trasmissioni radiofoniche specifiche all'interno delle quali venivano letti brevi messaggi di militari, di civili e di prigionieri di guerra.
Qui si parlerà di trasmissioni radiofoniche e solo alla fine (oppure in una discussione a parte) si presenteranno alcuni telegrammi trasmessi per radio, dall'A.O.I. o da nave internata o per POW.
Il primo pezzo in ordine cronologico che ho reperito è una cartolina del 31/03/41 del ministero dell'interno in cui si fa riferimento a "Notizie a casa" provenienti da combattenti in Albania.


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MessaggioInviato: 13/12/2022, 18:50 
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La seconda cartolina è del Ministero dell'Africa Italiana ed è datata 08/09/43, diretta a Milano, per conferma di aver trasmesso attraverso l'EIAR le notizie inviate al Ministero stesso, evidentemente destinate in A.O.I.
Vi è poi un biglietto di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 29/04/42 che fa riferimento ad un "Servizio radiofonico per i lavoratori civili" sempre destinato all'A.O.I., che si effettuava ogni giorno durante le trasmissioni speciali per l'Impero.


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MessaggioInviato: 13/12/2022, 19:15 
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Quando gli Alleati arrivarono a Roma, l'EIAR fu spostata a Milano. A Roma, nell'ottobre 1944 nacque la RAI.
A Milano l'EIAR proseguì la sua attività di trasmissione di brevi messaggi per le persone che la guerra aveva messo nell'impossibilità di comunicare.
La cartolina è una conferma dell'avvenuta trasmissione di un messaggio ad un destinatario residente nelle "terre invase", datata 09/02/45.
Vi è poi un modulo in bianco da utilizzare per chiedere di trasmettere una sola ed unica frase già fissata, sul quale dovevano essere indicati solo il luogo di destinazione e la provincia, il destinatario e il mittente.
Non ho altre testimonianze postali dell'attività dell'EIAR per la trasmissione di messaggi personali, tuttavia, questa breve carrellata è già sufficiente per far capire come sia durata per quasi tutto il tempo della guerra e come vi siano state più programmi dedicati.


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MessaggioInviato: 14/12/2022, 11:03 
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Che documenti interessanti, Maria! Grazie di averli presentati. Sia questi che quelli della Radio combattenti sono una novità per me. Ma il bello del nostro hobby è proprio questo, credo. Scoprire continuamente cose nuove. Un saluto a tutti, Nenad.


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MessaggioInviato: 14/12/2022, 13:19 
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Vedo con piacere che Maria hai raccolto il mio invito ad ampliare il tema delle Radio Combattenti col più ampio titolo in questa sezione. Grazie di averci fatto vedere la bella modulistica ed aver spiegato l'argomento.
Come abbiamo visto nel thread aperto da Andrea nel subforum di posta militare, di cui al link

viewtopic.php?f=12&t=5389

quel servizio del Comando Supremo dell'Esercito (PM9) fu limitato nel tempo, a cavallo dello sbarco in Italia degli Alleati (luglio 43).
Il metodo più veloce ed anche più adatto soprattutto verso paesi invasi o occupati dal nemico fu utilizzato come abbiamo qui visto da periodi precedenti
i messaggi di comunicazione del Ministero dell'Interno da me reperiti e relativi a trasmissioni EIAR sono fin dalla primavera del 1942, ma iniziarono da prima, come servizio aggiuntivo a quelli forniti dall'Ufficio Notizie attivo fin dall'inizio delle ostilità (vedi messaggio da Albania di Mariamar all'inizio di questo thread).
Ripropongo il fronte retro della modulistica usata , ove il Ministero dell'Interno , utilizzando cartoline in franchigia, comunica ai locali Uffici Notizie comunali l'avvenuta trasmissione tramite Radio Combattenti del msg. del militare il cui testo standard è riportato al retro della cartolina, da recapitare alle famiglie..." per il caso non le abbiano ascoltate"..alla radio.


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MessaggioInviato: 14/12/2022, 15:20 
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chi volesse in anteprima approfondire l'argomento vedendo ulteriore modulistica utilizzata da organismi sovranazionali o neutrali (Croce Rossa, Vaticano) può guardare a questo link l'articolo che Maria ha pubblicato su Il Postalista

https://www.ilpostalista.it/sommario_152c.htm


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MessaggioInviato: 14/12/2022, 15:26 
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Mi sono ricordato che anni fa avevo postato in R.S.I. questa cartolina di P.C. 873 con l'intestazione:Sezione radiomessaggi per i marinai lontani dalla Patria in data 22.12.44. Penso sia quì il suo giusto argomento.
Complimenti per i tuoi documenti Maria.
Roby


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MessaggioInviato: 14/12/2022, 23:13 
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Bellissima cartolina, mi ha fatto ricordare di avere un pezzo in cui si fa riferimento a "notizie per equipaggi".
Si tratta di un telegramma a firma del comandante del Comando Superiore Navale in Estremo Oriente, trasmesso da Shangai e arrivato a Kobe il 06/07/43, destinato ad un marinaio lì presente.
Nel testo si riferiscono le notizie trasmesse da "Radio Roma" per gli equipaggi.
Occorre ricordare che decine di navi erano confinate in porti stranieri, impossibilitate a rientrare, anche se non è il caso del marinaio destinatario del telegramma, tenuto conto che il Giappone alla data era un alleato.
Complessivamente, molte centinaia di migliaia di italiani erano fuori dal Paese, tra militari, prigionieri, civili nelle ex colonie e la radio proponeva più di una trasmissione per tenere vivo il loro legame con la Patria e con le famiglie.


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MessaggioInviato: 15/12/2022, 11:14 
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Da Roma venivano diffuse anche le trasmissioni della Radio Vaticana.
Costruita da Guglielmo Marconi e inaugurata nel 1931, cominciò a trasmettere elenchi di prigionieri e notizie da e per i prigionieri e gli internati civili a partire dal 20 giugno 1940.
All'inizio limitate ad una o due alla settimana, con il trascorrere del tempo divennero sempre più frequenti e nel 1944 si arrivò a 63 trasmissioni, in molte lingue e per diverse destinazioni.
La prima testimonianza che ho di questa attività è un modulo, datato 18/09/41, della Delegazione Apostolica di Egitto e Palestina con sede al Cairo, con il quale si trasmettono ad un prigioniero in India le notizie captate il giorno prima dalla Radio vaticana.


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MessaggioInviato: 15/12/2022, 11:25 
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Sempre della Delegazione Apostolica di Egitto e Palestina un altro modulo definito "Radio message from Vatican City". E' datato 26 giugno 43 ed è diretto al campo 306 in Egitto.
Per il testo viene utilizzato un sistema di brevi frasi fisse scelte dal mittente su un elenco di una decina, contraddistinte da un numero.


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MessaggioInviato: 15/12/2022, 19:12 
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Ecco qua una comunicazione della Segreteria di Stato Vaticana nel cui testo si parla anche di radiomessaggio da diffondere (agosto 1941)


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MessaggioInviato: 15/12/2022, 19:27 
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ho trovato questa traccia che attesta l'utilizzo dei radiomessaggi personali durante la trasmissioni radiofoniche nel 1944 (versante RSI).

"Un caso a parte è quello di Milano. Il capoluogo lombardo, a partire dal 27 novembre del 1944, divenne il nuovo cervello dell’E- IAR: il trasferimento della direzione centrale era motivato anche dall’esigenza di mantenere contatti stretti con la Repubblica Sociale Italiana. Mussolini aveva deciso di estendere il massimo controllo su quell’ultimo baluardo radiofonico, con l’obiettivo di ricalcare il modello propagandistico di Goebbels: una stazione pensata per rin- vigorire l’ardore patriottico del popolo italiano. Naturalmente era troppo tardi per mettere in piedi un progetto del genere: l’avanzata degli alleati era sempre più incontenibile, i nazisti arrancavano, e la stessa nazione che aveva sfilato per decenni alle parate dei Balilla ormai vacillava nelle sue convinzioni. Ma il progetto fu sufficiente per tenere lontana la Wehrmacht dal controllo diretto sulla sede milanese. Tanto più che dall’estate del 1944 il comando tedesco aveva scelto un’altra radio da utilizzare come strumento di propa- ganda nel Nord Italia. Si chiamava Radio Fante, aveva sede in Via Rovani, ed era coordinata da Bruno Spampanato, l’ex direttore del «Messaggero», anche lui costretto alla fuga verso Nord.
L’emittente era del tutto autonoma rispetto all’EIAR, ed era dichiaratamente orientata al sostegno delle truppe naziste inviate in Italia.19 Le trasmissioni del mattino e della sera erano agganciate
al circuito Soldatensender, mentre al pomeriggio la programma- zione si svincolava dalle direttive internazionali. L’imperativo della radio, tuttavia, era quello di fornire un servizio utile ai soldati ancora impegnati al fronte: sia i tedeschi che potevano ancora contare su uno stato maggiore operativo, sia gli italiani che, dopo l’Armistizio, facevano fatica a trovare un preciso apparato di ordini a cui atte- nersi. Radio Fante trasmetteva dai teatri, dagli ospedali, divulgava bollettini, e, in linea con tutte le altre emittenti Soldatensender, si faceva portatrice di messaggi personali per i soldati. "

https://123dok.org/article/radio-soldat ... a.9yn02k1q


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MessaggioInviato: 15/12/2022, 21:21 
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Grazie Enrico,
piano piano, il quadro si delinea


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MessaggioInviato: 15/12/2022, 23:35 
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Grazie a te Maria, per me è un piacere come sai dare una mano a..."risponderci"...

Una annotazione postale (strano per me far caso a queste cose); cmq la propongo all'attenzione.

I moduli di comunicazione postale a sostegno della trasmissione via etere sono in franchigia (essendo un servizio pubblico); si vede sempre un rettangolo che richiama la franchigia (aut. Postgen...etc.).
La comunicazione dell' EIAR repubblicana verso l'interessato al msg. radio trasmesso è assoggettata a Tassa Semplice (vedi timbrino TS), quindi non c'è più la franchigia autorizzata di prima, anche se la tassa è solo semplice(pari all'importo dovuto).
Quando invece la comunicazione è tramite le forze armate si ritorna nell'alveo statale e tramite timbro annullatore Posta da Campo, questa rientra nella normativa di posta militare (franchigia).


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MessaggioInviato: 16/12/2022, 10:25 
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Ottima osservazione Enrico. Penso che il motivo della non affrancatura durante il Regno d'Italia sia perché comunicazioni tra Enti dello Stato., oppure situazioni che fruivano dell'esenzione perché posta di prigionieri di guerra. Quando spedita da un Ente che fruiva della franchigia e diretta a qualcuno che non ne godeva, quest'ultimo pagava la Tassa Semplice.
Occorrerebbe distinguere tra franchigia postale, cioè esenzione, e Tassa Pagata autorizzazione Post. Gen.... in questo caso qualcun o pagava.
Durante la R.S.I. chiaro il caso della Posta da Campo, posta militare, quindi franchigia, le altre regole non dovrebbero essere state cambiate, però non ho elementi per affermarlo con certezza.


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MessaggioInviato: 16/12/2022, 10:43 
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Un altro modulo con cui il messaggio trasmesso dalla Radio Vaticana veniva comunicato al prigioniero in un campo in Sud Africa. Il modulo è intestato all'Ufficio Postale Centrale dei Prigionieri di Guerra in Sud Africa e trasmette il testo di un radiomessaggio ricevuto dalla Delegazione Apostolica di Bloemfontein in data 21 settembre 1943. Non so perché in Sud Africa la Delegazione Apostolica non abbia potuto usare i suoi moduli e abbia dovuto far ricorso alla intermediazione dell'Ufficio Postale Centrale per i P.O.W., forse per la difficoltà nel procurarsi la carta per stampare, come sembrerebbe indicare anche il misero foglio ciclostilato diviso in tre parti utilizzato da quest'ultimo Ufficio.
Quello che in ogni caso si deduce è che presso le Delegazioni Apostoliche nazionali, le sedi diplomatiche del Vaticano, esistevano persone addette a porsi in ascolto, in una determinata ora e su una determinata frequenza, per captare i messaggi e poi trascriverli e farli avere ai destinatari, sempre dopo transito attraverso gli uffici di censura della potenza detentrice.
In questo caso non c'è il timbro di censura perché è la potenza detentrice stessa a trascrivere la stesura definitiva del messaggio.


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MessaggioInviato: 16/12/2022, 10:57 
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Modulo della delegazione Apostolica di Bloemfontein in Sudafrica del 6 marzo 1944 (in questo caso la modulistica propria viene usata) inviato per via aerea ad un prigioniero nel campo n. 5 di Fort Victoria nella Rodesia del Sud, riportante il messaggio ricevuto attraverso la Radio vaticana.
Sul retro la risposta del prigioniero. Entrambi i messaggi furono assoggettati alla censura di un ufficio sudrodesiano.


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MessaggioInviato: 16/12/2022, 11:15 
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Un modulo della Delegazione Apostolica di Bangalore in India datato 20 aprile '43 diretto ad un marinaio detenuto nel campo n. 14 per comunicare un radiomessaggio ricevuto il giorno prima.
Sul retro la risposta. Si può notare che, trattandosi di un marinaio, in Italia il messaggio è stato censurato da un Ufficio della regia Marina.
Occorre ricordare che in Italia la consegna dei messaggi alle famiglie veniva fatta per posta e il Vaticano non godeva di franchigia. L'affrancatura fu di 80 cent. fino ad una certa data che ora non ricordo e poi 1,50 lire. Solo a guerra finita verrà introdotta una esenzione per i messaggi pontifici per i prigionieri di guerra.


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MessaggioInviato: 16/12/2022, 17:44 
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Modulo da utilizzare per la risposta dell'Ufficio Informazioni di Sua Santità, utilizzato a Torino il 3 febbraio 1945 per rispondere a radiomessaggio del 14 gennaio '45. Sul retro il testo della risposta, sottoposto alla censura alleata. Lo scenario è quello dell'Italia divisa in due parti in seguito all'avanzata alleata. Non era necessario essere prigionieri o internati civili per fruire del servizio gratuito del Vaticano, era a disposizione anche dei cittadini impossibilitati ad usare la posta. Non riguardava solo l'Italia o gli italiani, ma anche i Paesi stranieri in cui la chiesa cattolica aveva delle strutture in grado di operare.
E' presente il timbro della Gioventù Italiana di Azione Cattolica di Torino, utile per introdurre il tema della capillarità della diffusione dei messaggi attraverso la struttura periferica della Chiesa cattolica o gravitante intorno ad essa.


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MessaggioInviato: 16/12/2022, 18:20 
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Modulo dell'Ufficio Regionale Informazioni di Torino per la comunicazione ad un destinatario in prov. Vercelli di un messaggio di Radio Vaticana del 30/03/45. Il timbro della Gioventù Italiana di Azione Cattolica è significativo del contributo di questo gruppo nell'ascolto, nella trascrizione e nel confezionamento del messaggio.
Questo messaggio è un esempio di ritrasmissione: riferisce notizie di prigioniero in mano russa e anche se non è scritto (è presente, però, in altri esempi uguali) si tratta di notizie trasmesse da Radio Mosca. Non era solo il Vaticano a fare questa opera di ritrasmissione di notizie da Radio Mosca. Conosco un esempio di una lettera della Croce Rossa di Ginevra con cui in data 2 maggio '44 si trasmette ad un destinatario in Sicilia un messaggio del 15 settembre '43 di Radio Mosca relativo ad un congiunto prigioniero.
Chiusa la digressione su Radio Mosca, in merito alla quale non ho null'altro, il modulo dell'Ufficio Regionale Informazioni di Torino era predisposto per essere chiuso come un biglietto postale. Fu affrancato 1 lira.


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