storia del 31 btg :
Il 18 aprile 1941 le quattro compagnie guastatori (la 1ª “Giaguaro”, la 2ª “Lupo” la 7ª “Tigre” e la 8ª “Leone”) costituite a Civitavecchia con i volontari frequentatori del 1° Corso, vengono riunite e costituiscono il XXXI battaglione guastatori. Esse operano inizialmente in varie località dell’Italia settentrionale e, successivamente, nei primi giorni dell’aprile 1941 partecipano all’invasione del Regno di Jugoslavia dove avranno i primi caduti.
Il battaglione con una forza complessiva di 1.300 uomini rimane in Jugoslavia, con sede del comando a Kastav, fino all’agosto successivo quando lo stesso rientra a Torino per riorganizzarsi ed equipaggiarsi Nello stesso mese assume il comando il Maggiore Dante Caprini. Il 16 sett. 1941 il XXXI battaglione s’imbarca a Taranto sulla motonave “Vulcania” ed il successivo 18 giunge in Africa Settentrionale sbarcando a Tripoli. Assegnato al XXI C.A. raggiunge El Adem , in Marmarica. Qui i guastatori, realizzati finti fortini circondati da reticolati e fossati anticarro, svolgono un’intensa attività addestrativa, che sembra il preludio alla loro entrata in azione ed infatti così fu. Il 18 novembre la 2ª “Lupo” e la 7ª “Tigre” sono assegnate alla divisione “Bologna” a sud-est di Tobruk, mentre la 1ª “Giaguaro” e la 8ª “Leone” rinforzano la “Pavia” nel settore contiguo. Il mattino i britannici danno inizio all’operazione “Crusader”, sferrando una massiccia ed inaspettata offensiva con l’intento di liberare la piazzaforte dall’assedio delle forze italo-tedesche. Le compagnie guastatori, che schierate con fanti ed artiglieri, si adattano subito ad azioni di guerra ben diverse da quelle cui sono state addestrate. Le cariche destinate a distruggere i fortini arrestano, invece, i carri armati. La battaglia si fa sempre più furiosa, il 28 novembre molte unità della “Bologna” cedono e la 2ª e 7ª guastatori sostengono quasi da sole la pressione nemica. Ricevuto l’ordine di ripiegare si portano a Bu Hamud dove il Maggiore Caprini le organizza in due capisaldi, dei quali assume il comando, includendovi elementi del 39° e 40° rgt. fanteria e del 7° rgt. bersaglieri. A queste forze, dopo qualche giorno, si uniscono la 1ª e la 8ª cp. guastatori. Il 7 dicembre il XXXI, così riunito e con le compagnie ancora efficienti e salde nonostante le perdite subite, ripiega a piedi ad Ain el Gazala, circa 60 km ad ovest di Tobruk. Il 18 viene disposta la ritirata generale, nota come “2° ripiegamento” e il XXXI, che si trova a circa 10 km a sud-ovest del villaggio Berta, deve raggiungere la località di Barce a circa 200 km e, per farlo, riceve dall’Intendenza alcuni autocarri, ma insufficienti per le proprie esigenze, a quel punto Caprini decide per lo spostamento del battaglione in due aliquote. Alle 18 partono la 7ª e la 8ª compagnia con alcuni elementi delle altre due. La mattina successiva, mentre si sta procedendo al carico di uomini e materiali sugli autocarri tornati da Barce, un improvviso attacco di autoblindo inglesi consegue l’accerchiamento di quasi tutti i guastatori . Essi, dopo aver tentato invano di resistere e di rompere l’accerchiamento, i reparti vengono fatti prigionieri. Nella sola giornata del 19 dicembre 1941 il XXXI, fra morti, dispersi e catturati perde complessivamente 8 ufficiali, 19 sottufficiali e 171 militari di truppa, tra essi anche il valoroso comandante. Il comando viene assunto dal Capitano Chiolero;dal 23 dicembre sono in prima linea a fianco ai fanti della “Pavia”. Il nuovo comandante, procede alla riorganizzazione del battaglione che, dal suo arrivo a Tripoli, ha perduto, in totale, 362 uomini (15 ufficiali, 27 sottufficiali e 320 militari) . Con i superstiti della 1ª e 2ª compagnia viene costituita una nuova 1ª “Giaguaro” a ranghi ridotti . Mentre è a riposo, il 3 aprile 1942, per un incidente muore il comandante Chiolero e altri 19 tra ufficiali e truppa.Il comando del battaglione viene assunto dal Capitano Renato Amoretti (di cui abbiamo ammirato due corrispondenze in un intervento di MUFASA!!!). Alle ore 7 del 21 giugno, la piazzaforte di Tobruch, nonostante la sapiente organizzazione difensiva, i profondi campi minati, i reticolati, i fossati anticarro, cade. Oltre 30.000 uomini della guarnigione sono catturati, i guastatori del 31 btg sono i primi a romperne le difese! A fine giugno 1942 il Maggiore Paolo Caccia Dominioni assume il comando del XXXI, mentre il capitano Amoretti ritorna a comandare la sua 8ª “Leone”. Il 24 il XXXI, riassegnato al XXI Corpo d’Armata, si trasferisce in prima linea. Il 31 agosto i guastatori vengono ritirati e il battaglione si riunisce nuovamente, la sua forza in quel momento è di 22 ufficiali, 295 tra sottufficiali e truppa e 14 automezzi (dopo aver ricevuto i reduci del 32 btg completamente distrutto). Prima di Alamein dall’ Italia arrivano al XXXI i complementi brevettati al 5° reggimento genio di Banne (Ts) e la forza del reparto sale così a 610 uomini complessivamente. Il numero scende a 511 militari superstiti dopo la battaglia. Durante la ritirata altre perdite che lasciano la forza del battaglione a 321 unità. Il ripiegamento continua fino al 17 novembre quando il battaglione si arresta a Sidi el Azar . Il Maggiore Caccia Dominioni, per motivi di salute, lascia il comando al Capitano Piero Santini e rientra in Italia. Nel gennaio 1943 il XXXI che ora inquadra i superstiti in due sole compagnie, la 1ª e la 7ª inizia l’ultimo ciclo operativo in Tunisia dove le forze italo-tedesche sono costrette a ritirarsi dopo lo sbarco anglo-americano del novembre 1942 nell’Africa occidentale francese. Nel marzo 1943 il battaglione, ora comandato dal Capitano Santoro Secolo ed assegnato alle divisioni “Pistoia” e “Spezia”, è di nuovo in linea e partecipa alle operazioni sul fronte del Mareth. L’ultimo nucleo, di ormai solo poche decine di uomini, viene sopraffatto ad Enfidaville.
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Commento file: corrispondenza dall' 8 cp. PM54 28/10/41
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