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generale Giuseppe Scalesse
Ispettorato del Genio


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Generale Pinto Luigi, dell'Ispettorato dell'Arma di Ariglieria
nel 1936 da colonnello era stato in A.O. il comandante del 12 rgt artiglieria della Sila


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generale di brigata Carlo Tessiore, poi morto nel 1945 dopo essere stato prigionero dei tedeschi.
Comando genio IV corpo d'Armata in Albania


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generale di divisione Antonio Calierno
comandante della 207 divisione costiera in Sicilia


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generale di brigata aerea Grande Enrico
Sicilia aprile 1943


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MessaggioInviato: 11/03/2018, 10:01 
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Mario Montanari
Generale C.A. Madaglia d'Oro del Presidente della Repubblica per la Cultura 1981.
Grande storico, basta ricordare i 4 volumi sulla guerra in nord Africa, Grecia, Spagna, Guerra di Liberazione e decine di altri volumi editi dall'Ufficio Storico S.M.E.


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MessaggioInviato: 11/03/2018, 17:28 
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Località: COLLEGNO (TORINO)
Mufasa ha scritto:
del comandante di Bettoni in Russia, Guglielmo Barbò Barbiano di Belgioioso d'Este ho la sua firma su un calendario e cartolina del Nizza dove segue Calvi Bergolo, genero del Re al comando.... andrà appunto in Russia al comando del Savoia e lo passa a Bettoni quando passa al comando del Raggruppamento a Cavallo del CSIR

Il generale Guglielmo Barbò Barbiano di Belgioioso d'Este dopo l'Armistizio viene catturato dai tedeschi nell'agosto 1944, quindi deportato nel campo di lavoro e concentramento di Flossemburg, dove li muore poco dopo a 56 anni di stenti (cioè fame e fatica)....

A proposito di GUGLIELMO BARBO' posto questa interessante lettera autografa inviata dalla P.M.88 in data 6 Giugno 1942 al Generale Cesare Lomaglio Comandante della 1° Divisione Celere " Eugenio di Savoia " con P.M.18.Saluti Riccardo.

GENERALE GUGLIELMO BARBO'

Il Generale, nato a Milano l'11 agosto 1888 (dal Marchese Gaetano BARBO' di CASALMORANO e da Fanny BARBIANO dei Principi BELGIOIOSO d'ESTE.

Allievo dal 26 ottobre 1905 della Scuola Militare di Roma, il 5 novembre 1907 viene ammesso ai corsi dell' Accademia Militare di Modena ed il 19 settembre 1909 - nominato Sottotenente nell'Arma di Cavalleria - viene destinato alla Scuola di Applicazione di Cavalleria di Pinerolo per il completamento del corso di formazione professionale.

Assegnato dal novembre 1911 al Reggimento "Nizza Cavalleria" (1°), il 3 ottobre 1912 consegue la promozione al grado di Tenente e il 5 giugno 1915 parte con il reggimento per il fronte giulio nel quadro delle esigenze della 1ª Guerra Mondiale, ottenendo in tale veste una decorazione al valore nel maggio 1916 per il suo brillante comportamento nei combattimenti di Monfalcone.

Conseguita dal 9 luglio 1916 la promozione al grado di Capitano ed assegnato al Reggimento "Nizza Cavalleria", dalla stessa data viene comandato a prestare servizio presso il 30° Artiglieria da campagna (specialità bombardieri) ed il 16 settembre 1917 è nominato Comandante di uno squadrone del Reggimento "Savoia Cavalleria" (3°), nel cui ambito guadagna, nel novembre 1918, durante le fasi finali della grande guerra, una seconda decorazione al valore nei combattimenti di Udine.

Rimasto in Zona d'Armistizio alla fine del conflitto, si disloca in successione, con l'incarico di Comandante del 3° Squadrone di "Savoia", prima a Trieste, quindi a Terranova e successivamente a Bistena, rientrando il 1° aprile 1919 in guarnigione a Milano e dal 28 gennaio al 5 agosto 1920 entra a far parte della Commissione Interalleata per il Controllo del Plebiscito per il territorio di Hallstein nella Prussia Orientale.

Sposatosi il 7 aprile 1920 a Torino con la signorina Maddalena Pia dei Marchesi Fracassi Ratti Mentone di Torre Rossano (da cui avrà Francesca Maria in RIVETTI), il 5 dicembre 1926 - conseguita la promozione al grado di Maggiore - viene destinato nuovamente al Reggimento "Nizza Cavalleria" in qualità di Comandante di Gruppo Squadroni ed il 7 aprile 1927, al termine del periodo di comando, viene nominato Aiutante Maggiore in 1ª (incarico che mantiene fino al 15 febbraio 1929).

Conseguita il 9 maggio 1929 la promozione al grado di Tenente Colonnello, il 16 ottobre 1932 è assegnato al Comando del Corpo d'Armata di Torino, mentre il 23 settembre 1934 viene nominato Comandante di un Gruppo Squadroni del Reggimento "Cavalleggeri di Saluzzo".

Divenuto dal 10 novembre 1935 Comandante degli Squadroni autonomi a piedi di Caltanissetta, il 26 gennaio 1936 è nominato Comandante di un Gruppo Squadroni del Reggimento "Cavalleggeri di Vittorio Emanuele" ed il 22 settembre 1937 - conseguita la promozione al grado di Colonnello - viene assegnato al Comando del Corpo d'Armata di Roma.

Divenuto dal 1° aprile 1938 Comandante del Reggimento "Nizza Cavalleria", subentrando al Generale Conte Carlo Calvi di Bergolo, nel giugno 1940 - mobilitato in tale veste per le esigenze della 2^ Guerra Mondiale - prende parte con il reggimento alle operazioni sulla frontiera alpina occidentale ed il 1° ottobre 1941, lasciato il predetto comando al Colonnello Achille Maffei, viene trasferito presso il Comando dello Corpo d'Armata.

Destinato dal 27 novembre 1941 a far parte del CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) del Generale Messe e partito per la Russia, il 9 dicembre seguente è nominato Comandante del Reggimento "Savoia Cavalleria", subentrando al Colonnello Weiss Poccetti. In tale veste partecipa all'avanzata delle truppe italiane in Ucraina.

Lasciato dal 15 marzo 1942 il predetto comando al Colonnello Conte Alessandro Bettoni Cazzago e nominato dalla stessa data Comandante del Raggruppamento a Cavallo del CSIR (Reggimenti: "Savoia", "Novara" ed Artiglieria a Cavallo), il 15 aprile seguente viene promosso al grado di Generale di Brigata ed in tale veste si distingue particolarmente nell'agosto dello stesso anno, durante la battaglia sul Don, guadagnando una croce dell'Ordine Militare di Savoia (oggi d'Italia) per la sua brillante azione di comando, mentre nel giugno precedente aveva ottenuto dal Comando Tedesco la Croce di Ferro, in riconoscimento del complesso. delle sue attività operative in Russia.

Cessato dal 10 novembre 1942 dal comando del Raggruppamento a Cavallo del CSIR e passato a disposizione del 36° Corpo d'Armata, il 17 seguente rientra in Italia al Brennero per rimpatrio per avvicendamento, mentre il 17 dicembre dello stesso anno viene assegnato al Comando Difesa Territoriale di Torino, che dal 1° aprile 1943 lo impiega quale Comandante della Scuola di Applicazione di Cavalleria di Pinerolo.

Sottrattosi dopo i fatti dell'8 settembre 1943 alla cattura dei Tedeschi a seguito degli eventi connessi con l'Armistizio di Cassibile, il 16 agosto 1944 viene arrestato e tradotto nelle carceri di S. Vittore a Milano, poi a Bolzano da dove il 5 settembre seguente è inviato, quale "detenuto politico", al Campo di Concentramento di Flossemburg in Germania.

Muore in prigionia a Flossemburg il 14 dicembre 1944.

DECORAZIONI AL VALORE MILITARE

È decorato della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia (oggi d'Italia), per la seguete motivazione: (Comandante di un Raggruppamento di truppe a cavallo rinforzate, in dieci giorni di aspri e sanguinosi combattimenti, le proprie truppe in ripetuti attacchi sul fianco e sul tergo del nemico attaccante, infliggendogli gravissime perdite. In criticissima situazione e malgrado le scarse forze disponibili, le conteneva per più giorni l'impeto e la nostra linea difensiva. Contribuiva in tal modo decisamente all'esito vittorioso della battaglia. Fronte russo, fiume Don, aprile - agosto 1942. B.U. 1943, pago 73, di due Medaglie d'Argento al V.M. (1: "Energico ed incurante del pericolo, durante un accanito bombardamento, diretto specialmente sulle postazioni del suo reparto, di mitragliatrici è durato circa 20 ore, fu di esempio ai suoi soldati che nella sua grande energia si rinfrancavano. Nel combattimento quantunque si trovasse in critica situazione, con mirabile serenità, calma e valore concorreva efficacemente all'azione. Monfalcone, 25 maggio 1916"; 2: "In commutazione di una Croce di Guerra al V.M. concessagli nel 1920" "Caricando, alla testa del suo squadrone, fanterie nemiche, circondato improvvisamente da fuoco di mitragliatrici, col contegno calmo e sereno riusciva di mirabile esempio ai dipendenti. Con slancio ed arditezza portava il suo reparto dal Tagliamento ad Udine, attraversando paesi occupati dal nemico ed in altra parte della città faceva prigioniero un plotone di cavalleria avversaria. Udine, 3 novembre 1918. Regio Decreto 8 gennaio 1922, B.U. 1922, pago 104."), di una Croce al Merito di Guerra (Comando Generale di Cavalleria, 1918), della Croce di Ferro Tedesca di 2ª Classe (Russia, 17 giugno 1942), della Medaglia Commemorativa Nazionale della Guerra 1915 - 1918 con quattro anni di campagna (1915, 1916, 1917, 1918), della Medaglia Interalleata della Vittoria (1920), della Medaglia al ricordo dell'Unità d'Italia (1922), della Croce d'Oro per anzianità di servizio (1927), della Medaglia d'Argento al merito di lungo comando (1936), nonché degli Ordini: della Corona d'Italia (Commendatore, 1939) e dei SS. Maurizio e Lazzaro (Cavaliere, 1940).


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MessaggioInviato: 01/05/2018, 19:15 
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franchigia con timbro civile utilizzata dal generale Francesco Rossi, sottocapo di S.M. nel 1943 e scritta a Federico Comandini del Partito d'Azione per la consulta nazionale nel 1945. La corrispondenza è appunto del 20/3/1945 ed affrancata con un PM cent.50 (vado a inserirla anche nel thread apposito).
Altre corrispondenze del Comandini sono nel subforum p1gm a personaggi importanti.


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generale di Brigata Ettore Cotronei, allora al comando superiore A.S. e poi a capo della div. Friuli in Corsica, 1943/44.


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MessaggioInviato: 29/09/2018, 15:35 
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Generale Mario Girotti
Torino 2.9.1885-Roma 3.11.1957
Pluridecorato del Corpo degli Alpini nella prima e seconda guerra e Risistenza, 3 Madaglie d'Argento e una di Bronzo V.M.
Combatte contro la Francia nel 1940 al comando del Gruppo Alpini "Levanna"
Comandante della Div. "Julia" in Albania e Grecia
Comandante della Div."Alpi Graie" in Montenegro.
Dopo l'armistizio aderì al Fronte Militare Clandestino operante a Roma, catturato e condannato a morte dai tedeschi, scampò miracolosamente alla fucilazione
per l'arrivo degli Alleati nella Capitale.
Onorificenze:
Cavaliere dell'ordine militare d'Italia 1948
MAVM Carso 1916
MAVM Fronte greco 1941
MAVM Roma 1944
MBVM Grappa 1917
Roby


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MessaggioInviato: 18/11/2018, 11:17 
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Iscritto il: 29/09/2012, 21:24
Messaggi: 566
Buongiorno aggiungo alcune corrispondenze del --Capo di Stato Maggiore -- generale D'Antoni Giovanni --- comandante il IV Coprpo D'Armata. --- cronologia -- Palermo 1890-- Generale di Brigata -- 28 Luglio 1943 nominato Prefetto di Milano dal gen. Badoglio --- 13 Settembre arrestato e deportato in Germania--- rientro e nel 1945 nominato Prefetto di Bologna -- il 12 Settembre diventa Capo della Polizia di Stato...
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Commento file: Generale D'Antoni Giovanni
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---
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Commento file: Generale D'Antoni Giovanni
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-- saluti.


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MessaggioInviato: 25/11/2018, 23:17 
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franchigia scritta dall'allora sergente universitario Manzi Carmine a Trieste col 5 btg d'istruzione. Scrive allo scrittore di Negrar (VR) Francesco Bresaola.

CARMINE MANZI, poeta,scrittore e giornalista, è nato a Mercato San Severino il 18 settembre 1919, morto nel 2012. Per i suoi sessant’anni e più di attività letteraria è stato insignito, 1998, dal Presidente Scalfaro della massima onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’ordine al merito della Repubblica italiana. Ha fondato e presiede, dal 1949, l’Accademia di Paestum. Ha vinto per sei volte il Premio della cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 1992 il Presidente della Repubblica gli ha conferito la medaglia dei benemeriti della cultura e dell’Arte. Manzi è membro del Consiglio direttivo e fiduciario regionale della Unione dei poeti e scrittori cattolici. Dirige dal 1940 la rivista di Lettere ed Arti “Fiorisce un cenacolo”. Ha pubblicato oltre cento volumi tra poesia, narrativa e saggistica, tra cui alcuni tradotti in lingue straniere.


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MessaggioInviato: 03/12/2018, 16:33 
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Tenente Colonnello ARRIGO DALL'OLIO
Comandante durante la battaglia di El Alamein del 40° Regg. Fanteria "Bologna" che si arrese solamente quando erano esaurite le munizioni.
Durante la Prima guerra perse un occhio, mezza mascella, un braccio e una gamba, ma da Grande Mutilato continuò da volontario nell'esercito. Fu decorato con 3 medaglie di bronzo e 3 d'Argento al V.M.
Onorificenze:
3 Medaglie d'Argento
3 di Bronzo
Cavaliere della Corona d'Italia
Croce al merito di Guerra
Libia 1912-14
Grande Guerra 1915-18
Medaglia Interalleata
Medaglia Unità d'Italia 1918
Medaglia Volontario di guerra
Croce anzianità di servizio
Distintivo di mutilato
2 distintivi per ferite di guerra


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MessaggioInviato: 08/12/2018, 19:32 
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Ammiraglio Guido Po
Durante il suo mandato, tutto trascorso durante gli eventi bellici, diede impulso con determinazione e tenacia allo studio e alla realizzazione di un radar italiano, che fu infatti completato nel 1942 nell’Istituto elettrotecnico e delle comunicazioni di Livorno dall’equipe del maggiore AN professor Tiberio (vds.) e denominato “Gufo”. All’atto dell’armistizio rifiutò la collaborazione con le forze germaniche di occupazione e con quelle della R.S.I., rimanendo in territorio occupato. Alla liberazione di Roma riprese servizio, restando disponibile presso il ministero.
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Andrea


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MessaggioInviato: 10/12/2018, 23:01 
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bello anche il supporto di cartolina resa franchigia con timbro ad esagoni, caro Roberto, quella del tuo colonnello.
Partecipo con altro generale.
Manlio Moro generale di div., comandante della 204 div. costiera a Sassari


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Giovan Battista Oxilia, generale comandante divisione Venezia, poi comandante in Montenegro la Divisione Garibaldi.
Rientrato in Italia nel 1944, divenne Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito e Sottosegretario al Ministero della Guerra nel Gabinetto Bonomi. Nel 1946, il 16 marzo, diventò il Comandante della Guardia di Finanza, incarico mantenuto fino al 15 giugno 1947 dopo di che si ritirò a vita privata.
Ufficiale ordine militare di Savoia.


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MessaggioInviato: 26/05/2019, 21:43 
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Capitano di Corvetta Saverio Marotta - Torpediniera Perseo - Franchigia inviata in Germania
(da Wikipedia)Il 29 aprile 1943 la torpediniera, al comando del capitano di corvetta Saverio Marotta, lasciò Napoli per scortare a Tunisi il piroscafo Campobasso, che trasportava 58 militari ed un carico di munizioni, autoveicoli, pezzi d'artiglieria, bombe d'aereo ed altro materiale infiammabile. Dopo problemi di navigazione alle 23.20 del 3 maggio vennero avvistate luci ad ore due, a prua dritta, e fu ordinato il posto di combattimento: si trattava infatti dei cacciatorpediniere britannici Nubian, Paladin e Petard. Alle 23.25, ad ogni modo, cessò l'allarme, ma poco dopo fu ricevuta a bordo la comunicazione da parte di una stazione tedesca che le due navi (che si trovavano in navigazione a circa 22 miglia per 120° da Capo Bon erano state avvistate da un ricognitore nemico, messaggio ritrasmesso a Supermarina. Alle 23.33 il comandante Marotta, avendo realizzato di essere stato individuato e probabilmente anche seguito, ordinò al Campobasso di aumentare la velocità al massimo (10 nodi), ma due minuti dopo i tre cacciatorpediniere inglesi spararono dei bengala e subito dopo aprirono il fuoco: subito il Campobasso venne colpito e sbandò in fiamme. La Perseo, dopo aver cercato inutilmente di coprire il Campobasso con cortine fumogene, passò al contrattacco e lanciò due siluri da meno di 700 metri con beta 20° contro le navi inglesi, senza successo per le manovre evasive dei cacciatorpediniere. La Perseo aprì anche il fuoco con i cannoni, tentando di ritirarsi verso Capo Bon, ma alle 23.48 una grossa esplosione che devastò il Campobasso illuminò la torpediniera, rendendola visibile alle navi inglesi: mentre manovrava per evitare la pioggia di proiettili che si stava abbattendo su di essa, la Perseo ebbe un'avaria ad un timone e subito fu colpita due volte in rapida successione: un proiettile fece esplodere la caldaia nº 1, provocando la morte tra le fiamme ed i getti di vapore di una cinquantina di giovani marinai diretti al Comando Marina di Tunisi e di gran parte del personale di macchina, ed un secondo colpo andò a segno tra la plancia e la stazione radio (distruggendo le antenne per le comunicazioni). Immobilizzata e devastata, la Perseo fu costretta ad un impari scontro d'artiglieria con le tre navi avversarie, dalle quali fu rapidamente sopraffatta: con le macchine fuori uso, la nave iniziò a sbandare sul lato di dritta ed il comandante Marotta ordinò di prepararsi ad abbandonare la nave, ma alle 23.57 lo scoppio di un proiettile d'artiglieria che colpì la plancia asportò il braccio sinistro del comandante, mentre il comandante in seconda, Levino Ferrara, rimase ucciso nei pressi dei cannoni di poppa; ad assumere il comando fu l'ufficiale di rotta, il sottotenente di vascello Romualdo Balzano, che governò la nave e si sostituì ad un mitragliere morto per sparare contro i proiettori delle navi inglesi, distanti ormai appena 300 metri (le mitragliere erano rimaste le uniche armi funzionanti). Ormai soverchiata dalle navi britanniche, la Perseo venne ridotta ad un relitto in fiamme ed alla deriva e Balzano dovette dare l'ordine di abbandonare la nave, restando poi a bordo per verificare sulla nave non fosse rimasto nessuno ancora vivo. Il comandante Marotta, svenuto e portato su una scialuppa, quando riprese i sensi e si rese conto che la nave ancora galleggiava, si fece condurre sottobordo, ma finì in mare a causa del capovolgimento dell'imbarcazione; chiamò Balzano chiedendogli di gettargli qualcosa per tenersi a galla. Balzano, dopo aver preso un salvagente ed essersi guardato intorno in cerca di eventuali altri superstiti, si gettò in acqua, ma Marotta era ormai scomparso; quando infine riuscì a trovarlo, il comandante era ormai morto. Alla memoria del comandante Marotta fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare. Poco più tardi la Perseo esplose ed affondò circa 8 miglia ad est di Kélibia.
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Mario Di Pierro, colonnello comandante del 2 rgt. Granatieri di Sardegna , parteciperà alla difesa di Roma dopo l'8 settembre 1943.
Qui scrive come ten. col. ancora in Italia prima del trasferimento in Slovenia il 24/1/41.


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colonnello Domingo Fornara allora presso lo stato maggiore delle forze armate in A.S.
pm 27 6/9/42

diventa , da generale, nel dopoguerra il 16 comandante della Guardia di Finanza


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