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MessaggioInviato: 02/10/2016, 10:55 
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Iscritto il: 30/10/2012, 14:25
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Grazie Enrico, anche a me piace la "Sabbia". Sono riuscito a trovare tutti i volumi editi dallo S.M.E. e nelle mie collezioni,ogni pezzo ha la didascalia di come dove e perchè. Avrai capito che sono un appassionato di Storia e ogni documento è un granello della grande Storia.Penso di farti cosa gradita, anticipandoti che presto aprirò un nuovo argomento sulle P.M. della Divisione Giovani Fascisti che come sai ha avuto il numero di P.M. soltanto il 26.11.42, e fino a questa data ha usato più di 15 P.M. diverse e saranno queste che posterò. Questa Divisione mi aveva così interessato che è diventata una collezione a parte e che continuo ad alimentare.Se ti interessa, nel n.90 della nostra rivista,col titolo " Una Divisione con tanti numeri" troverai un articolo che ha scritto nel 2003 sull'argomento.
Ciao
Roby


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MessaggioInviato: 02/10/2016, 12:33 
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caro Roberto, seguo da anni le tematiche inerenti ai reparti in AS che mi interessano molto + che il mero collezionismo.
Ad una iniziale ritrosia nei confronti di una divisione con un nome così "particolare", una volta conosciuti meglio i fatti, l'interesse è cresciuto e così ho iniziato a raccogliere anche le corrispondenze. Sono a disposizione... ;)
ho diversa bibliografia e ho letto tutti gli articoli da..Ravasio in qua... :)
piuttosto avevo provato qualche anno fa a scrivere le origini del reparto, ma l'articolo mandato alla rivista e impaginato già..non piacque e l'ho lasciato lì (trattava della storia dell'unità prima della sua costituzione, o meglio dei gruppi volontari e della loro genesi).
anch'io mi interesso di storia, ultimamente prevalentemente militare...a presto.


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MessaggioInviato: 02/10/2016, 15:36 
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Chiarisco subito che la parola "fascismo" è un rifiuto mentale al mio pensiero.Detto questo,bisogna sempre collocare il tema nel contesto storico.Questi ragazzi, perchè tutti minorenni, cresciuti e nutriti di propaganda fascista, al Credere, Ubbidire, Combattere e altre amenità per 20 anni non poteva non incidere nel loro modo di pensare e agire....
Roby


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MessaggioInviato: 02/10/2016, 18:22 
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posto ora la franchigia di un altro protagonista della Div. GGFF.
Col. Giuseppe Follini , gia' nel 66° rgt. Ftr. saluta in questa corrispondenza un commilitone rientrato in Italia. Più volte all'assalto del nemico con pugnale e bomba a mano assieme al 1btg. GGff in Tunisia nell'aprile del 43.
Alla fine della guerra sul petto del Vice-Comandante della Div. “Bersaglieri d’Africa”, Gen. Giuseppe Follini – Eroe di Passo Buole nel 1916 – sono l’Ordine militare di Savoia, sette medaglie d’argento, tre medaglie di bronzo e alcune croci di guerra, a parte le numerose ferite, due promozioni per merito di guerra e la Croce di ferro germanica.


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MessaggioInviato: 10/10/2016, 19:54 
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Franchigia scritta dal Colonnello Gherardini Comandante dell'8° Bersaglieri della Divisione corazzata Ariete e poi in Tunisia con la Divisione Giovani Fascisti.
P.M. 132, 24.8.42 Fronte di el Alamein
Saluti
Roby


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MessaggioInviato: 14/10/2016, 20:01 
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ammiraglio Vittorio Tur
partecipò alla prima guerra mondiale come capitano di corvetta.
Dall'ottobre 1940 al gennaio 1943 fu Comandante militare marittimo a Durazzo e divenne quindi comandante in capo delle Forze Navali Speciali che nel 1942 si preparavano all'invasione di Malta.

Fu successivamente il comandante militare marittimo italiano in Francia e comandante in capo del Dipartimento di Napoli.

Fu decorato con tre medaglie d'argento e due di bronzo, tre croci di guerra e con l'Ordine militare di Savoia.


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MessaggioInviato: 16/10/2016, 9:29 
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Iscritto il: 29/09/2012, 21:24
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BUONGIORNO AGGIUNGO --- 1) GENERALE DI DIVISIONE -COMANDANTE EDOARDO QUARRA -- QUI AL COMANDO DELLA PIAZZA DI TRIPOLI , MA ANCHE NEL PERIODO 1941/43 COMANDANTE DELLA 154à DIVISIONE FANTERIA MURGE ---- 13-OTTOBRE 1941 --
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Commento file: 1) GENERALE DI DIVISIONE --EDOARDO QUARRA --COMANDO PIAZZA DI TRIPOLI
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---- SALUTI.


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MessaggioInviato: 20/10/2016, 18:53 
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corrispondenza del generale Ottorino Giannantoni, qui comandante settore Tobruk

Luogotenente Generale , Sottocapo di S.M. della M.V.S.N. dal 1939 al 1941.


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MessaggioInviato: 23/10/2016, 20:40 
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Generale Enrico Pezzi Comandante dell'Aeronautica del Fronte Orientale.Caduto il 29 dicembre 1942 con l'aereo che guidava personalmente nel tentativo di portare soccorso a Certkovo alle truppe assediate.
5 medaglie d'argento
3 decorazioni tedesche
medaglia d'oro alla memoria
Ringrazio Andrea M.
Roby


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MessaggioInviato: 23/10/2016, 20:42 
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Generale Pezzi


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MessaggioInviato: 24/10/2016, 15:55 
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A memoria dell'eroico Generale ENRICO PEZZI di cui Andrea M. ha fornito le scansioni a Roby di due documenti importanti vado ad aggiungere qualche altra nota biografica in proposito, ed in particolare la ricostruzione degli eventi della sua ultima missione, del 29 Dicembre 1942. Distinti saluti Marangoni Riccardo.

Avendo appreso che nella località di Tscherkov (Certkovo) erano rimasti accerchiati circa 12.000 soldati di cui circa 2.000 feriti, il Generale Pezzi decise di partire personalmente per constatare di persona la drammatica situazione e coordinare sul posto le operazioni di salvataggio.

Prima di partire il Gen. Enrico Pezzi aveva detto che sarebbe rientrato verso le ore 14.30 dello stesso giorno, con tutti i membri dell'equipaggio, più gli eventuali feriti del presidio.

Alle ore 11,25 il trimotore Savoia Marchetti S.M.81 decollò dalla base di Voroscilovgrad con condizioni meteorologiche discrete ed atterrò a Tscherkov poco dopo le ore 12,00, dove era stato predisposto il terreno occorrente per l'atterraggio.

Dopo avere scaricato viveri, medicinali e caricato i feriti più gravi, ripartì per il volo di ritorno. Di circa 30.000 soldati italiani del XXXV Corpo d'Armata circondati sulle rive del Don all'inizio dell'offensiva, circa 8.000 superstiti giunsero a Certkovo dopo una drammatica ritirata. Qui vi rimarranno accerchiati per la durata di 18 giorni.

L'equipaggio del Trimotore Savoia marchetti S.M. 81 era composto da:

Generale di Brigata Aerea. ENRICO PEZZI.
Colonnello Medico del Regio Esercito. Prof. FEDERICO BOCCHETTI.
Maggiore osservatore del Regio Esercito. ROMANO ROMANO'.
Tenente pilota. GIOVANNI BUSACCHI.
Sottotenente pilota. LUIGI TOMASI.
Sergente marconista. ANTONIO ARCIDIACONO.
1° Aviere Armiere.SALVATORE CARUSO.
Aviere scelto marconista. ALCIBIADE BONAZZA.

Gli ultimi minuti del volo sono stati ricostruiti in base ai dati raccolti nel seguente modo:
Alle ore 14.13 viene effettuato il primo collegamento radiotelegrafico
Alle ore 14.15 il primo Q.D.M. (rotta) 210 gradi. L'apparecchio accusa ricevuta.
Alle ore 14.16 l'apparecchio chiede Q.B.A. (visibilità), Q.B.B. (altezza nubi) e Q.F.U. (direzione atterraggio)
Alle ore 14.17 secondo Q.D.M. 220 gradi. L'apparecchio risponde con A R 220 gradi alle ore 14.18

Le informazioni in possesso indicano nella zona russa a 4 Km a nord-est di Juganovka, il punto dove è caduto l'S.M.81 con a bordo il Generale Pezzi, i 6 componenti dell'equipaggio ed i feriti prelevati dal campo di Tscherkov.
Le ricerche, proseguite per diversi giorni in condizioni meteorologiche proibitive, non hanno dato nessun esito.

L'area dove è presumibilmente caduto l'aereo (4Km. a Nord-Est di Juganovka, al confine tra Ukraina e Russia).

Molto probabilmente il velivolo potrebbe essere caduto in un fiume o in un lago in quanto i resti del Trimotore non sono mai stati rinvenuti, anche se a volte, ricorrono voci della annunciata scoperta.


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MessaggioInviato: 28/10/2016, 18:45 
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generale Cona Ferdinando, generale comandante il XX cda, comandante in capo della X Armata , catturato dai Britannici nel febbraio 41 durante la battaglia di Beda Fomm. Già sottocapo di S.M. in A.O.I.


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MessaggioInviato: 10/11/2016, 16:40 
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Buon giorno a tutti, piccolo contributo, dal Generale Dante Lorenzelli "DIVISIONE SUPERGA"al Generale Archimede Mischi.
Saluti, Battista


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MessaggioInviato: 10/11/2016, 18:52 
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Iscritto il: 19/05/2015, 19:41
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Località: COLLEGNO (TORINO)
Complimenti Battista per il bel documento autografo del Generale Lorenzelli. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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MessaggioInviato: 10/11/2016, 19:07 
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Sono a postare questa franchigia autografa del Generale GIUSEPPE AMICO Comandante della Divisione Marche (scritta circa 4 mesi prima della sua fucilazione) inviata tramite la P.M.32 in data 7 Maggio 1943 al Comando Supremo P.M.21 da notare l'annullo rettangolare " ESENTE DA CENSURA".

GIUSEPPE AMICO

(Capua, 1º novembre 1890 – Slano, 13 settembre 1943) è stato un generale italiano, comandante della 32ª Divisione fanteria "Marche" nei giorni seguenti all'armistizio dell'8 settembre 1943. Per essersi opposto alla resa e alla consegna delle armi fu trucidato dai tedeschi venendo insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Nacque a Capua il 1º novembre del 1890, figlio di Fortunato e Carmela Prestieri, ed iniziò la carriera militare nel 1909 frequentando l'Accademia militare di Artiglieria e Genio di Torino. Uscitone con il grado di Sottotenente nel settembre del 1911 venne assegnato all'artiglieria campale. Promosso tenente nel 1913 entrò in servizio presso il 13º Reggimento d'artiglieria da campagna, con cui entrò in guerra il 24 maggio 1915. Nel settembre dello stesso anno fu promosso al grado di Capitano, venendo trasferito presso il 31º Reggimento artiglieria da campagna. Nel 1916 fu trasferito presso il comando della Divisione di cavalleria, e quindi presso quello del VII Corpo d'armata. Nel luglio del 1918 fu promosso Maggiore a scelta, e al termine della guerra era stato insignito di una Medaglia d'argento e una di Bronzo al valor militare.

Tra il 1920 e il 1921 frequentò i corsi della Scuola di guerra, diventando successivamente insegnante di Storia Militare presso la stessa. Promosso Tenente Colonnello fece parte, dal 1928 al 1931, della missione militare per la determinazione dei confini in Albania. Rientrato in Italia ebbe il comando di un gruppo del 5º Reggimento di artiglieria da campagna di Superga che lasciò nel 1935, quando promosso colonnello, ebbe il comando del 10º Reggimento artiglieria divisionale.

Nel 1937 combatté durante la guerra civile spagnola al comando del 1º Reggimento di artiglieria della Divisione volontari del "Littorio", passando nel 1938 al comando dell'artiglieria del Corpo Truppe Volontarie (C.T.V.). In terra iberica fu insignito di altre tre medaglie, una d'Argento e due di Bronzo, al valor militare.

Promosso Generale di brigata per merito di guerra, nell'agosto 1939 fu Capo di stato maggiore della 4ª Armata e successivamente della 7ª mobilitata dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940. Nel novembre dello stesso anno assunse il comando della 64ª Divisione di fanteria "Catanzaro", operante in Africa settentrionale italiana. La divisione venne decimata durante l'Operazione Compass,ed egli riuscì a fuggire per centinaia di km a piedi, insieme ad altri ufficiali, alle truppe inglesi che lo braccavano per catturarlo.

Nel luglio 1941 fu mandato in Dalmazia per assumere il comando della 32ª Divisione fanteria "Marche", che aveva il suo Quartier generale a Ragusa. Tra il 1941 e il 1943 fu attivo nell'impedire le deportazioni degli ebrei, e le loro consegne alle forze armate tedesche e agli ustascia di Ante Pavelić.

Si espose talmente in prima persona che i tedeschi arrivarono a considerarlo un loro nemico giurato.

Al momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943, in esecuzione alle disposizioni ricevute dal Comando italiano, dispose i suoi soldati in modo da impedire alla 7. SS-Freiwilligen-Gebirgs-Division "Prinz Eugen", che puntava ad occupare il porto di Ragusa.

Catturato proditoriamente dai tedeschi durante una trattativa, ottenne di poter parlare ai suoi uomini. Avrebbe dovuto indurli alla resa, ma quando si trovò di fronte ai soldati del 56º Reggimento fanteria "Marche" comandati dal maggiore Eugenio Piro, dopo un rapido cenno d'intesa col suo subalterno, li trascinò all'attacco del presidio tedesco. Catturato, veniva vilmente fucilato il 13 settembre 1943 a Slano, in Dalmazia durante il trasferimento.

Fu insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, e nel dopoguerra le città di Capua e di Caserta gli ha intitolato delle Piazze e la Caserma che attualmente ospita il 21º Battaglione genio pionieri "Timavo" è intitolata proprio al gen. G. Amico.

Nella caserma “Roma”, mercoledì 14 novembre 1945, fu celebrata una messa, in sua memoria, dal Padre Priore del Convento dei Padri Domenicani di Dubrovnik. Nello stesso giorno la sua tomba fu ricoperta dal tricolore sabaudo e furono deposte due lapidi nel cimitero di Lapad: una per tutti i caduti lì sepolti; l'altra esclusivamente per l'uccisione del Gen. Amico.

Oggi la sua salma riposa in pace, traslata da Ragusa (Dubrovnik – Cimitero Militare) agli inizi degli anni '60, nel Sacrario Militare dei Caduti d'Oltremare, a Bari. Le sue spoglie sono, in ossequio ad un suo intimo e fermo volere, come riferisce il figlio Gen. Achille, al fianco dei caduti della Sua "Marche"; come conviene ad un Soldato; poiché egli riteneva che “un uomo quando muore per la Patria appartiene soltanto a questa”.

ONORIFICENZE:

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valor militare
«Valoroso comandante di Divisione, all’atto dell’armistizio prendeva le necessarie disposizioni per sbarrare il passo a colonne germaniche, che di prepotenza volevano sopraffare la sua unità. Addivenuti, per ordine superiore, ad un accordo e rotto questo da parte germanica, veniva fatto prigioniero e condotto in caserma dove, liberato dai suoi uomini, arringava un battaglione e usciva con lo stesso all’attacco del comando del presidio tedesco che costringeva a ritirarsi. Non desisteva dall’azione che in seguito ad ordine del suo comandante. Catturato, veniva vilmente trucidato durante il trasferimento in luogo di prigionia. Col suo sacrificio suggellava un passato di valoroso combattente.»
— Ragusa - Silano, 9- 13 settembre 1943.

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'argento al valor militare
«Colonnello di artiglieria, in quindici mesi di campagna in terra di Spagna, si è confermato tecnico sperimentato, tattico preparato, soldato generoso, coraggioso e audace. Organizzatore intelligente, nel campo dei mezzi ha saputo fare del 1º reggimento artiglieria del Littorio un superbo strumento di guerra, un organismo in cui si sono facilmente inseriti uno, due raggruppamenti. Animatore entusiasta, comandante energico ed avveduto, in combattimento ha impiegato l'artiglieria in modo brillante ed ardito. Ha così contribuito in modo encomiabile ai successi della Divisione Littorio, nelle tre battaglie di Guadalajara, Santader e dell'Ebro.»
— Guadalajara, 12-26 marzo 1937-XV, Santander, 14-26 agosto 1937-XV, Aragona-Ebro, 9 marzo-18 aprile 1938-XVI.

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'argento al valor militare
«Capitano a disposizione di un comando di corpo d'armata, dette prova di mirabile slancio e di cosciente sprezzo del pericolo nell'adempimento del proprio dovere, spingendosi più volte, durante intense azioni offensive, sulle linee di fuoco più avanzate, per ardite ricognizioni e fornendo così al comando utilissime notizie.»
— Zona Carsica, maggio 1916-maggio 1917.

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
«Comandante di un reggimento di artiglieria divisionale, già affermatosi in precedenti battaglie per eccezionale valore personale, per brillante capacità tecnica. Fra i primi nelle ricognizioni più arrischiate e redditizie, sempre presente presso gli osservatori più avanzati od esposti alla reazione avversaria, in dodici giorni nella manovrata aspra battaglia del levante, confermava le sue superbe doti di soldato coraggioso ed ardito, di artigliere capace, di comandante sereno, competente, energico ed ardito.»
— Battaglia del Levante, 13-25 luglio 1938-XVI.

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
«Comandante di un reggimento di artiglieria divisionale, lo guidava in numerosi combattimenti, dando prova di perizia tecnica, coraggio personale e alto sentimento del dovere.»
— Guadalajara 12-26 marzo – Santander, 14-26 agosto 1937-XV.

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
«In varie giornate di aspro combattimento, efficacemente coadiuvò il comando della divisione nelle sue svariate funzioni direttive, dimostrando, anche nei momenti più critici e di maggior intensità del fuoco nemico, serenità d'animo, chiara visione degli avvenimenti e prontezza di decisione. Fu esempio di valore e d'intelligente cooperazione.»
— Monfalcone, 14-17 maggio 1916.

Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia

Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia

Commendatore dell'ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'ordine della Corona d'Italia

Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
— Regio Decreto 24 agosto 1941

Commendatore dell'Ordine di Skanderberg - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine di Skanderberg
— Albania— 29 maggio 1929


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MessaggioInviato: 12/11/2016, 14:57 
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Iscritto il: 19/05/2015, 19:41
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Località: COLLEGNO (TORINO)
Salve, sono a rendere omaggio ad ANTONIO GANDIN che è il destinatario della franchigia precedentemente postata, che fu dal 16 Giugno del 1943 Comandante della Divisione " Acqui ", inviata dal Gen.Amico (tra l'altro nello stesso thread sono state postate altre due franchigie indirizzate a lui, una dalla Russia e una simile alla mia) il quale purtroppo fece l'analoga fine del' AMICO , essendo fucilato a Cefalonia. Distinti saluti Marangoni Riccardo.

ANTONIO GANDIN

Guerre

Guerra italo-turca

Prima guerra mondiale

Seconda guerra mondiale

Campagne

Campagna di Russia

Battaglie

Eccidio di Cefalonia

Comandante di 40º Reggimento fanteria "Bologna"

33ª Divisione fanteria "Acqui"

Antonio Gandin (Avezzano, 13 settembre 1891 – Cefalonia, 24 settembre 1943) è stato un generale italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria per i tragici fatti di Cefalonia del settembre 1943.

Laureato in lettere, frequentò la Regia Accademia Militare di Modena ed ottenne il grado di sottotenente nel 1910.
Partecipò alla guerra italo-turca sul fronte libico tra il 1911 ed il 1912; diventato tenente combatté la guerra contro l'impero austriaco nelle file del 136º reggimento, guadagnandosi una Medaglia d'argento, una di bronzo e due Croci di guerra al valor militare. Dopo la fine della prima guerra mondiale espletò importanti incarichi per conto del Ministero della Guerra, poi del SIM, quindi insegnò alla Scuola di guerra.

Fu promosso colonnello nel 1935 ed ebbe il comando del 40º Reggimento fanteria; nel 1937 entrò nello Stato Maggiore del Regio Esercito.

Promosso generale di brigata nel 1940, fino al 1942 fece parte del Comando Supremo, quando divenne generale di divisione del Regio Esercito Italiano ed ottenne un'onorificenza tedesca durante i combattimenti dello CSIR, poi ARMIR, sul fronte russo.

Dal 16 giugno 1943 fu comandante della Divisione "Acqui"; fu fucilato dai tedeschi per non aver voluto accettare la resa incondizionata ed aver comandato, dopo una sorta di "referendum" tra i soldati (in realtà una consultazione informale, dato che sarebbe stato impossibile interpellare tutti i militari sparsi sull'isola), una caparbia e sfortunata resistenza contro gli stessi tedeschi che condusse all'eccidio di Cefalonia.

I suoi resti non sono stati recuperati.

A lui è dedicata la caserma del 1º Reggimento "Granatieri di Sardegna" di Roma.

Onorificenze

Onorificenze italiane

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria.
Medaglia d'oro al valor militare alla memoria
«In difficile situazione politico militare, quale comandante della difesa di un’isola attaccata con forze preponderanti dal mare e dal cielo, riusciva con le poche forze a sua disposizione in un primo tempo a stroncare l’azione nemica, successivamente a contenere palmo a palmo l’avanzata dell’avversario sempre crescente in forze, animando col valore e con la capacità personale le sue truppe, fino alle estreme possibilità di resistenza. Catturato dal nemico coronava col supplizio stoicamente sopportato l’eroismo e l’alto spirito militare di cui aveva dato luminosa prova in combattimento. Isola di Cefalonia, 11-25 settembre 1943»

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'argento al valor militare

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare

Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Croce di guerra al valor militare

Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Croce di guerra al valor militare

Onorificenze straniere

Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria.

Croce di Ferro di I classe

Carriera militare

1910 - Sottotenente, 82º reggimento di fanteria
1913 - Tenente, 136º reggimento
1915 - Settembre: capitano
1917 - Maggiore
1935 - Colonnello, 40º reggimento di fanteria
1940 - Luglio: generale di brigata
1943 - Comandante della divisione Acqui


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Generale Enzo Emilio Galbiati

Nato a Monza il 23.5.1897 e morto a Solbiate il 23.5.1982.
Nella prima Guerra Mondiale fu ufficiale di reparti Arditi e ferito in azione.
Legionario Fiumano
!919 Aderì al Fascismo e operò come squadrista in Brianza
Comandante della 219a Legione in Etiopia dove fu gravemente ferito
In Albania 1940-41 col Raggruppamento Galbiati fu decorato con Medaglia d'Argento e Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.
Il 25.5.41 viene nominato Capo di Stato Maggiore della M.V.S.N.
Ebbe incarichi diplomatici e colloqui con Hitler e Goebbels.
Il 25 luglio votò contro la proposta Grandi.
Aderì alla R.S.I. e combattè col grado di Maggior Generale della G.N.R.
Uscito senza conseguenze alla fine della guerra, si ritirò a vita privata


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GENERALE ENRICO FRATTINI n.1891,m.1980
Comandante della Divisione Folgore ad el Alamein
Ufficiale del Genio 1912
Trasferito in Libia nel 1913
Promosso Capitano nel 1915 in Tripolitania.
Nella prima guerra mondiale comandò il 73° Batt. Genio, organizzando la difesa del Piave tra Nervasa e Palazzon
Nel 1918 comandò il 10° Batt.Zappatori
Nel 1925-27 al Comando Divisione di Torino
Tenente Colonnello nel 1926
Nel 1929 Addetto Militare a Tokio e dal 1932 anche presso la Legazione Cinese
Colonnello nel 1933,nel 1935 al Comando del 10°Regg. Genio, poi del 3° Regg. Genio Scuola.
Nel 1938 Generale di Brigata, Comandante del 3° C.A. di Milano.
Nel 1940 trasferito al Ministero della Guerra, nel 1941 lavorò per costruire un reparto Paracadutisti.
Nel 1942 al Comando della Divisione Folgore fu inviato in Africa.
Comandò anche il X°C.A.
Frattini rimase prigioniero degli inglesi fino al 1944
1945 Comandante Militare territoriale di Genova e nel 1947 di Roma
1948 promosso Generale di C.A., nel 1950 allo stato Maggiore della Difesa
Nel 1952 fu al comando delle forze terrestri alleate del Sud Europa.
Nominato dal Presidente della Reppublica Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica.
Muore a Roma l'11.2.1980


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complimenti a Ricky e Roby, condivisi pezzi veramente notevoli :o :shock: :shock:


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