Sono a postare questa franchigia autografa del Generale GIUSEPPE AMICO Comandante della Divisione Marche (scritta circa 4 mesi prima della sua fucilazione) inviata tramite la P.M.32 in data 7 Maggio 1943 al Comando Supremo P.M.21 da notare l'annullo rettangolare " ESENTE DA CENSURA".
GIUSEPPE AMICO
(Capua, 1º novembre 1890 – Slano, 13 settembre 1943) è stato un generale italiano, comandante della 32ª Divisione fanteria "Marche" nei giorni seguenti all'armistizio dell'8 settembre 1943. Per essersi opposto alla resa e alla consegna delle armi fu trucidato dai tedeschi venendo insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Nacque a Capua il 1º novembre del 1890, figlio di Fortunato e Carmela Prestieri, ed iniziò la carriera militare nel 1909 frequentando l'Accademia militare di Artiglieria e Genio di Torino. Uscitone con il grado di Sottotenente nel settembre del 1911 venne assegnato all'artiglieria campale. Promosso tenente nel 1913 entrò in servizio presso il 13º Reggimento d'artiglieria da campagna, con cui entrò in guerra il 24 maggio 1915. Nel settembre dello stesso anno fu promosso al grado di Capitano, venendo trasferito presso il 31º Reggimento artiglieria da campagna. Nel 1916 fu trasferito presso il comando della Divisione di cavalleria, e quindi presso quello del VII Corpo d'armata. Nel luglio del 1918 fu promosso Maggiore a scelta, e al termine della guerra era stato insignito di una Medaglia d'argento e una di Bronzo al valor militare.
Tra il 1920 e il 1921 frequentò i corsi della Scuola di guerra, diventando successivamente insegnante di Storia Militare presso la stessa. Promosso Tenente Colonnello fece parte, dal 1928 al 1931, della missione militare per la determinazione dei confini in Albania. Rientrato in Italia ebbe il comando di un gruppo del 5º Reggimento di artiglieria da campagna di Superga che lasciò nel 1935, quando promosso colonnello, ebbe il comando del 10º Reggimento artiglieria divisionale.
Nel 1937 combatté durante la guerra civile spagnola al comando del 1º Reggimento di artiglieria della Divisione volontari del "Littorio", passando nel 1938 al comando dell'artiglieria del Corpo Truppe Volontarie (C.T.V.). In terra iberica fu insignito di altre tre medaglie, una d'Argento e due di Bronzo, al valor militare.
Promosso Generale di brigata per merito di guerra, nell'agosto 1939 fu Capo di stato maggiore della 4ª Armata e successivamente della 7ª mobilitata dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940. Nel novembre dello stesso anno assunse il comando della 64ª Divisione di fanteria "Catanzaro", operante in Africa settentrionale italiana. La divisione venne decimata durante l'Operazione Compass,ed egli riuscì a fuggire per centinaia di km a piedi, insieme ad altri ufficiali, alle truppe inglesi che lo braccavano per catturarlo.
Nel luglio 1941 fu mandato in Dalmazia per assumere il comando della 32ª Divisione fanteria "Marche", che aveva il suo Quartier generale a Ragusa. Tra il 1941 e il 1943 fu attivo nell'impedire le deportazioni degli ebrei, e le loro consegne alle forze armate tedesche e agli ustascia di Ante Pavelić.
Si espose talmente in prima persona che i tedeschi arrivarono a considerarlo un loro nemico giurato.
Al momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943, in esecuzione alle disposizioni ricevute dal Comando italiano, dispose i suoi soldati in modo da impedire alla 7. SS-Freiwilligen-Gebirgs-Division "Prinz Eugen", che puntava ad occupare il porto di Ragusa.
Catturato proditoriamente dai tedeschi durante una trattativa, ottenne di poter parlare ai suoi uomini. Avrebbe dovuto indurli alla resa, ma quando si trovò di fronte ai soldati del 56º Reggimento fanteria "Marche" comandati dal maggiore Eugenio Piro, dopo un rapido cenno d'intesa col suo subalterno, li trascinò all'attacco del presidio tedesco. Catturato, veniva vilmente fucilato il 13 settembre 1943 a Slano, in Dalmazia durante il trasferimento.
Fu insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, e nel dopoguerra le città di Capua e di Caserta gli ha intitolato delle Piazze e la Caserma che attualmente ospita il 21º Battaglione genio pionieri "Timavo" è intitolata proprio al gen. G. Amico.
Nella caserma “Roma”, mercoledì 14 novembre 1945, fu celebrata una messa, in sua memoria, dal Padre Priore del Convento dei Padri Domenicani di Dubrovnik. Nello stesso giorno la sua tomba fu ricoperta dal tricolore sabaudo e furono deposte due lapidi nel cimitero di Lapad: una per tutti i caduti lì sepolti; l'altra esclusivamente per l'uccisione del Gen. Amico.
Oggi la sua salma riposa in pace, traslata da Ragusa (Dubrovnik – Cimitero Militare) agli inizi degli anni '60, nel Sacrario Militare dei Caduti d'Oltremare, a Bari. Le sue spoglie sono, in ossequio ad un suo intimo e fermo volere, come riferisce il figlio Gen. Achille, al fianco dei caduti della Sua "Marche"; come conviene ad un Soldato; poiché egli riteneva che “un uomo quando muore per la Patria appartiene soltanto a questa”.
ONORIFICENZE:
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valor militare «Valoroso comandante di Divisione, all’atto dell’armistizio prendeva le necessarie disposizioni per sbarrare il passo a colonne germaniche, che di prepotenza volevano sopraffare la sua unità. Addivenuti, per ordine superiore, ad un accordo e rotto questo da parte germanica, veniva fatto prigioniero e condotto in caserma dove, liberato dai suoi uomini, arringava un battaglione e usciva con lo stesso all’attacco del comando del presidio tedesco che costringeva a ritirarsi. Non desisteva dall’azione che in seguito ad ordine del suo comandante. Catturato, veniva vilmente trucidato durante il trasferimento in luogo di prigionia. Col suo sacrificio suggellava un passato di valoroso combattente.» — Ragusa - Silano, 9- 13 settembre 1943.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'argento al valor militare «Colonnello di artiglieria, in quindici mesi di campagna in terra di Spagna, si è confermato tecnico sperimentato, tattico preparato, soldato generoso, coraggioso e audace. Organizzatore intelligente, nel campo dei mezzi ha saputo fare del 1º reggimento artiglieria del Littorio un superbo strumento di guerra, un organismo in cui si sono facilmente inseriti uno, due raggruppamenti. Animatore entusiasta, comandante energico ed avveduto, in combattimento ha impiegato l'artiglieria in modo brillante ed ardito. Ha così contribuito in modo encomiabile ai successi della Divisione Littorio, nelle tre battaglie di Guadalajara, Santader e dell'Ebro.» — Guadalajara, 12-26 marzo 1937-XV, Santander, 14-26 agosto 1937-XV, Aragona-Ebro, 9 marzo-18 aprile 1938-XVI.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'argento al valor militare «Capitano a disposizione di un comando di corpo d'armata, dette prova di mirabile slancio e di cosciente sprezzo del pericolo nell'adempimento del proprio dovere, spingendosi più volte, durante intense azioni offensive, sulle linee di fuoco più avanzate, per ardite ricognizioni e fornendo così al comando utilissime notizie.» — Zona Carsica, maggio 1916-maggio 1917.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare «Comandante di un reggimento di artiglieria divisionale, già affermatosi in precedenti battaglie per eccezionale valore personale, per brillante capacità tecnica. Fra i primi nelle ricognizioni più arrischiate e redditizie, sempre presente presso gli osservatori più avanzati od esposti alla reazione avversaria, in dodici giorni nella manovrata aspra battaglia del levante, confermava le sue superbe doti di soldato coraggioso ed ardito, di artigliere capace, di comandante sereno, competente, energico ed ardito.» — Battaglia del Levante, 13-25 luglio 1938-XVI.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare «Comandante di un reggimento di artiglieria divisionale, lo guidava in numerosi combattimenti, dando prova di perizia tecnica, coraggio personale e alto sentimento del dovere.» — Guadalajara 12-26 marzo – Santander, 14-26 agosto 1937-XV.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare «In varie giornate di aspro combattimento, efficacemente coadiuvò il comando della divisione nelle sue svariate funzioni direttive, dimostrando, anche nei momenti più critici e di maggior intensità del fuoco nemico, serenità d'animo, chiara visione degli avvenimenti e prontezza di decisione. Fu esempio di valore e d'intelligente cooperazione.» — Monfalcone, 14-17 maggio 1916.
Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
Commendatore dell'ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'ordine della Corona d'Italia
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia — Regio Decreto 24 agosto 1941
Commendatore dell'Ordine di Skanderberg - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine di Skanderberg — Albania— 29 maggio 1929
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