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MessaggioInviato: 14/08/2016, 7:01 
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Nel periodo della RSI la carenza di francobolli portò all'autorizzazione delle cosiddette affrancature in contanti, dove l'importo veniva pagato direttamente all'ufficio postale, che apponeva sulla busta timbri a testimonianza dell'avvenuto pagamento.
Si trattò di un uso tollerato in emergenza per l'Interno, esteso anche ai non titolari di conto corrente speciale postale.

L'uso più comune per testimoniare l'avvenuto pagamento fu quello del timbro ovale "RP PAGATO" e delle sue più interessanti varianti, ottenute per scalpellatura, "P PAGATO", "PAGATO" e "PP PAGATO" ma sono noti timbri specifici per alcuni uffici postali e, in altri casi, anche annotazioni manoscritte con la firma dell'addetto postale o del titolare.

Più raro è l'uso di tali timbri come segnatasse e, ancor più raro è l'uso su estero, perché esplicitamente vietato dalla normativa postale vigente in RSI.

Quello che voglio mostrare oggi è un uso per me del tutto eccezionale e non documentato in letteratura del timbro "PP PAGATO", l'unico che abbia mai visto in numerosi anni di collezionismo specializzato.

Si tratta di un bollettino di spedizione di pacco postale da Lire 12,50, tipo "Giubileo H", sovrastampato "Repubblica Sociale Italiana" con l'affrancatura integrata da un francobollo per pacchi postali da 50 cent e da timbro "PP PAGATO" per coprire i restanti 75 cent previsti per la tariffa di Lire 13,75 dell'invio in Germania di un pacco del peso di 5 Kg (annotazione manoscritta dell'importo coperto in contanti).

Spedito in data 16 gennaio 1945 da Rive d'Arcano (UD) per Warnemunde (distretto di Rostock - Germania - Mar Baltico), presenta il timbro di transito di Pontebba (data non leggibile) e di Feldkirchen in Kaernten (Carinzia) del 23 marzo 1945.
Interessante l'indicazione sul bollettino dell'ufficio di uscita dal territorio nazionale di Pontebba.

Si tratta, quindi, non solo di un raro uso del timbro "PP PAGATO" su estero, ma eccezionalmente su bollettino di spedizione di pacco postale sovrastampato.


Immagine

Come al solito, ogni commento è benvenuto.

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MessaggioInviato: 14/08/2016, 9:58 
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Rispondo ad Enrico (mi permetto di chiamarti con il tuo nome) sul Bollettino pacchi postato esprimendo la mia opinione: si tratta sicuramente di un pezzo raro, caratterizzato sia dal bollettino Sovrastampato Repubblica Sociale Italiana ed anche dal Timbro Ovale P. P. PAGATO che hai descritto minuziosamente ed esaustivamente nella disamina del pezzo. Purtroppo questo settore della Storia Postale (la collezione di Bollettini Pacchi) come sicuramente saprai, è parecchio trascurato dai collezionisti tradizionali, (nonostante presenta sotto certi aspetti, molti spunti interessanti di analisi) che preferiscono vedere annulli e f.bolli impressi su buste o cartoline, piuttosto che su un modulo di bollettino, questo è il mio pensiero in merito. Volevo solamente aggiungere se hai approfondito l'analisi sul Signor " MELCHIOR PLACIDO ,ITAL. LAGER ABS GROSS KLEIN -WARNEMUNDE K ROSTOCK " per una più completa analisi. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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MessaggioInviato: 14/08/2016, 13:16 
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ricky1964 ha scritto:
Rispondo ad Enrico (mi permetto di chiamarti con il tuo nome) sul Bollettino pacchi postato esprimendo la mia opinione: si tratta sicuramente di un pezzo raro, caratterizzato sia dal bollettino Sovrastampato Repubblica Sociale Italiana ed anche dal Timbro Ovale P. P. PAGATO che hai descritto minuziosamente ed esaustivamente nella disamina del pezzo. Purtroppo questo settore della Storia Postale (la collezione di Bollettini Pacchi) come sicuramente saprai, è parecchio trascurato dai collezionisti tradizionali, (nonostante presenta sotto certi aspetti, molti spunti interessanti di analisi) che preferiscono vedere annulli e f.bolli impressi su buste o cartoline, piuttosto che su un modulo di bollettino, questo è il mio pensiero in merito. Volevo solamente aggiungere se hai approfondito l'analisi sul Signor " MELCHIOR PLACIDO ,ITAL. LAGER ABS GROSS KLEIN -WARNEMUNDE K ROSTOCK " per una più completa analisi. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


Ciao Riccardo, più che trascurato per scelta collezionistica, i bollettini pacchi in RSI erano appannaggio di pochi per gli alti costi degli oggetti e, pur apprezzandoli, non ti nascondo che ho atteso tempi più recenti e prezzi più adeguati per acquistarne qualcuno.
Questo pezzo mi aveva colpito, a suo tempo, per la sua particolarità ed è stato il primo che ho preso.

Non ho fatto alcun approfondimento sulle vicende del destinatario.

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MessaggioInviato: 14/08/2016, 14:46 
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non avendo competenze in merito di storia postale in RSI, io lo apprezzo proprio per l'indirizzo del destinatario.Non sono riuscito a trovare tracce interessanti....cmq è un lavoratore (arbeiter) civile che probabilmente lavorava nella cantieristica dato che sia Gross Klein che Warnemunde sono quartieri della città portuale di Rostok, importante porto militare con naviglio leggero di superficie della Kriegsmarine...

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MessaggioInviato: 14/08/2016, 17:20 
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p.m.pistoia ha scritto:
non avendo competenze in merito di storia postale in RSI, io lo apprezzo proprio per l'indirizzo del destinatario.Non sono riuscito a trovare tracce interessanti....cmq è un lavoratore (arbeiter) civile che probabilmente lavorava nella cantieristica dato che sia Gross Klein che Warnemunde sono quartieri della città portuale di Rostok, importante porto militare con naviglio leggero di superficie della Kriegsmarine...

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Infatti mi riferivo a quanto esplicitato da p.m.pistoia quando Enrico ti ho chiesto se avessi effettuato ricerche sul destinatario del pacco. Questa interessante nota storico postale non può che contribuire ad "impreziosire" ulteriormente il tuo bollettino. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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MessaggioInviato: 16/08/2016, 8:45 
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Se avete bollettini per pacchi postali viaggiati in RSI, sovrastampati o meno, postateli in questa discussione per creare un piccolo repertorio di questi particolari interi postali.

Inutile dire che sono sempre alla ricerca di questa tipologia di oggetti, se ne avete disponibili e volete cederli, contattatemi pure o tramite un messaggio privato del forum o tramite la mia email:

storia.postale.rsi@gmail.com

Ciao

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MessaggioInviato: 22/08/2016, 12:50 
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Ciao Enrico
raccolgo il tuo invito e posto un raro bollettino di spedizione pacchi di servizio postale-telegrafico-telefonico (Mod. 251) usato in emergenza per la spedizione ordinaria di un pacco in Germania.
Agostino
Allegato:
Boll pacchi Mod 251.jpg
Boll pacchi Mod 251.jpg [ 910.32 KiB | Osservato 6421 volte ]

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Colleziono Storia Postale d'Italia dal 1943 al 1946.
Mi diverto inoltre a collezionare "Annulli a Targhetta" e Chiudilettera Antitubercolari.

Continuo ad aggiornare, anche con gli ultimi anni, la mia collezione di Francobolli d'Italia.


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MessaggioInviato: 24/08/2016, 18:06 
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Bello anche il tuo non comune bollettino pacchi in emergenza Agostino, dove tra l'altro hanno depennato anche gli stemmi. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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MessaggioInviato: 25/08/2016, 22:27 
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Ciao a tutti
allego due immagini di talloncini pacchi prese dall'ultima Asta Ferrario (di cui non sono riuscito ad aggiudicarmene nemmeno uno) recanti un'affrancatura mista pacchi/ordinari.
Tralasciando per un momento l'indubbio interesse collezionistico di questi oggetti postali, vi chiedo se conoscete in quale maniera veniva indicato correttamente nell'altra sezione del bollettino pacchi l'avvenuto pagamento dell'intera tassa postale, visto che il francobollo ordinario non veniva frazionato o, comunque, non vi appariva.
Agostino
Allegato:
338_001.jpg
338_001.jpg [ 202.7 KiB | Osservato 6372 volte ]
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MessaggioInviato: 26/08/2016, 1:15 
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Località: Cincinnati, USA
ancaria ha scritto:
Ciao a tutti
allego due immagini di talloncini pacchi prese dall'ultima Asta Ferrario (di cui non sono riuscito ad aggiudicarmene nemmeno uno) recanti un'affrancatura mista pacchi/ordinari.
Tralasciando per un momento l'indubbio interesse collezionistico di questi oggetti postali, vi chiedo se conoscete in quale maniera veniva indicato correttamente nell'altra sezione del bollettino pacchi l'avvenuto pagamento dell'intera tassa postale, visto che il francobollo ordinario non veniva frazionato o, comunque, non vi appariva.
Agostino
Allegato:
338_001.jpg



Scritto a mano, forse?

Il talloncino di sopra è ora nella mia collezione. Colleziono vita morte e miracoli della serie monumenti distrutti, e l'uso particolare sembra faccia parte dei miracoli.


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MessaggioInviato: 26/08/2016, 8:38 
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ancaria ha scritto:
.. in quale maniera veniva indicato correttamente nell'altra sezione del bollettino pacchi l'avvenuto pagamento dell'intera tassa postale, visto che il francobollo ordinario non veniva frazionato o, comunque, non vi appariva...

Ad essere proprio scrupolosi credo che i francobolli ordinari usati in emergenza sarebbero dovuti essere applicati sul ''bollettino'' e non sul tagliandino ''ricevuta'' (che restava al mittente e non era soggetto ad ulteriori controlli). Ma ovviamente non c'era in fondo nessuna necessita' ''pratica'' in questa ''duplicazione'' dell'affrancatura, tant'e' che i francobolli a due sezioni furono introdotti solo in Italia, San Marino e AFIS. Ma, ad esempio, per i territori annessi all'Italia dopo la prima guerra mondiale continuarono ad usarsi per un po' i bollettini pacchi di tipo austriaco per i quali si usavano solo francobolli ordinari (pero' applicati sul bollettino stesso) senza alcun problema. E in tutti i paesi del mondo si usavano generalmente solo francobolli ordinari applicati sul bollettino. D'altra parte i bollettini pacchi andavano presentati - insieme al pacco - allo sportello postale ed era normalmente l'impiegato a provvedere all'affrancatura. E poi, come dice il proverbio, à la guerre comme à la guerre...

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Riccardo Bodo


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MessaggioInviato: 26/08/2016, 18:03 
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Condivido totalmente la disamina di somalafis sulla affrancatura d'emergenza e tutto il resto, a riguardo dei talloncini pacchi postati da ancaria .Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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MessaggioInviato: 26/08/2016, 22:48 
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Non posso che ringraziare Riccardo (Somalafis) per le esaurienti informazioni fornite sull'utilizzo dei francobolli a due sezioni e quelli ordinari sui bollettini pacchi, però non mi sembra sia stato chiarito come, nel caso in esame, venisse contrassegnato il bollettino affinché l'ufficio postale di destinazione avesse la certezza che la tassa postale fosse stata effettivamente assolta per intero.
E' mia personalissima convinzione che, a tale scopo, l'ufficio di partenza vi apponesse manualmente l'importo assolto del francobollo applicato sul tagliandino, assieme al bollo "RP PAGATO" o suoi similari.
Ovviamente mi piacerebbe conoscere un vostro parere in proposito.
Agostino

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MessaggioInviato: 26/08/2016, 23:41 
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ancaria ha scritto:
Non posso che ringraziare Riccardo (Somalafis) per le esaurienti informazioni fornite sull'utilizzo dei francobolli a due sezioni e quelli ordinari sui bollettini pacchi, però non mi sembra sia stato chiarito come, nel caso in esame, venisse contrassegnato il bollettino affinché l'ufficio postale di destinazione avesse la certezza che la tassa postale fosse stata effettivamente assolta per intero.
E' mia personalissima convinzione che, a tale scopo, l'ufficio di partenza vi apponesse manualmente l'importo assolto del francobollo applicato sul tagliandino, assieme al bollo "RP PAGATO" o suoi similari.
Ovviamente mi piacerebbe conoscere un vostro parere in proposito.
Agostino


Ciao Agostino,
francobolli ordinari utilizzati sui bollettini pacchi se ne vedono in giro (parlo sempre e solo del periodo RSI) mentre bollettini col timbro Pagato io ho visto solo quello proposto nel primo post di questa discussione, quindi, sebbene teoricamente la tua ipotesi potrebbe essere fattibile, in realtà penso che i francobolli venissero messi sul bollettino e sulla ricevuta venisse fatta una annotazione manoscritta dell'importo pagato, come nel caso che mostro di un bollettino pacchi per l'interno, con marca assicurativa in uso proprio:

ImmagineImmagine

Considera poi che il bollettino accompagnava il pacco nel suo viaggio e, quindi, doveva riportare l'affrancatura riconosciuta per i pacchi indirizzati all'estero e sottoposti al vaglio dei servizi postali stranieri: il timbro Pagato e/o le annotazioni manuali per le affrancature in contanti per l'estero non erano consentite dal regolamento postale.

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Ricercatore ha scritto:
....Considera poi che il bollettino accompagnava il pacco nel suo viaggio .....

Concordo con tutte le osservazioni di Enrico. Vorrei solo ricordare che la frase che ho evidenziato non va presa in senso letterale: il bollettino pacchi viaggiava ovviamente verso lo stesso ufficio postale di destinazione del pacco ma SEPARATAMENTE da esso. Solo quando vennero aboliti di bollettini ''tradizionali'', si passo' ai moduli tipo etichetta da legare al pacco e poi a quelli con le tasche adesive da applicare sul pacco: questi, si', che viaggiavano letteralmente insieme al pacco.

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somalafis ha scritto:
Ricercatore ha scritto:
....Considera poi che il bollettino accompagnava il pacco nel suo viaggio .....

Concordo con tutte le osservazioni di Enrico. Vorrei solo ricordare che la frase che ho evidenziato non va presa in senso letterale: il bollettino pacchi viaggiava ovviamente verso lo stesso ufficio postale di destinazione del pacco ma SEPARATAMENTE da esso. Solo quando vennero aboliti di bollettini ''tradizionali'', si passo' ai moduli tipo etichetta da legare al pacco e poi a quelli con le tasche adesive da applicare sul pacco: questi, si', che viaggiavano letteralmente insieme al pacco.


Francamente, Riccardo, pensavo che il bollettino fosse in un apposito dispaccio con quelli di tutti gli altri pacchi del medesimo trasporto e che viaggiasse verso un ufficio postale di destinazione con il relativo pacco, che senso avrebbe avere la spedizione di un pacco e, a distanza magari di tempo, del relativo bollettino che aveva la cedoletta con le comunicazioni del mittente al destinatario e che il destinatario poteva staccare e trattenere?

Se il bollettino aveva una "vita postale" a sé, disgiunta da quello del relativo pacco, come facevano i diversi addetti a timbrare il transito di un bollettino se non sapevano se il pacco fosse già passato o meno dal loro ufficio?

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MessaggioInviato: 27/08/2016, 10:26 
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Eppure questa era la regola che troverai spiegata nei testi di storia postale: fin dall'inizio del servizio, i bollettini viaggiavano separati dal pacco. D'altra parte, e' prevista una specifica procedura per la ''duplicazione'' del bollettino eventualmente smarrito. Ecco quanto riporta, ad esempio, il catalogo Interitalia:
Allegato:
IMG_20160827_0006.jpg
IMG_20160827_0006.jpg [ 207.32 KiB | Osservato 6302 volte ]


I pacchi sono numerati e lo stesso numero compare sul bollettino: associando ufficio di partenza e numero non c'era problema a ''riunificare'' in arrivo i due oggetti (pacco e bollettino). Ed e' la forma stessa dei bollettini a confermare questa prassi: se dovevano viaggiare insieme al pacco perche' farli di cartoncino robusto tipo cartolina? Come sarebbe stato possibile farli viaggiare in uno stesso plico, considerando la varieta' delle dimensioni e della forma dei pacchi? E se si voleva che viaggiassero insieme, perche' non incollare un apposito modulario all'involucro del pacco con la relativa affrancatura (cosa possibile come mostrano i campioni senza valore, la scatolette con valore e alcuni altri oggetti postali), un po' sul tipo dei ''pacchetti postali'' del servizio interno? Se mancava il bollettino si poteva duplicarlo; se a mancare era il pacco si procedeva al prescritto rimborso.
Forse, come ipotizza Filanci nel Novellario, l'inoltro separato era ''un'ulteriore forma di controllo'' . Certo in pratica credo poi che fosse altamente probabile che i bollettini (nel loro dispaccio) e i pacchi viaggiassero sullo stesso treno o sulla stessa nave.

Quando poi si decise (con uno sprazzo di lucidita') di tenere unite le due cose (bollettino e pacco) si dovette cambiare radicalmente la forma del bollettino: prima rendendolo simile ad un'etichetta da legare al pacco (l'applicazione ai nuovi bollettini-etichetta dell'apposito cordoncino era uno dei piccoli lavori che venivano affidati ai carcerati...) e poi inserendo il modulo in una tasca adesiva (sistema ancora oggi in uso)

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MessaggioInviato: 27/08/2016, 10:49 
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Grazie Riccardo, sempre preziose le tue spiegazioni.
Un salutone

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MessaggioInviato: 29/08/2016, 15:56 
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Navigando nel web ho trovato l'immagine di questo bollettino pacchi che ritengo interessante da mostrare al forum, per rinforzare la discussione in merito a questi oggetti postali, come aveva invitato Enrico a fare qualche giorno fa in un suo precedente post. Si tratta di un Bollettino per Pacco Postale di 5 Kg. spedito da ASTI in data 11 Gennaio 1945 per SAGON- LAGER VIII-C. Il bollettino è del tipo " Parmeggiani" soprastampato R.S.I. affrancato con sezione f.bollo pacchi R.S.I. da 30 cent.+ f.bollo pacchi Regno da 1 Lira. E' risaputo che l'uso proprio su bollettini di spedizione dei f.bolli pacchi soprastampati R.S.I. fu del tutto eccezionale, ed i documenti conosciuti sono rarissimi. Distinti saluti Marangoni Riccardo.


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BOLLETTINO PACCHI 2.jpg
BOLLETTINO PACCHI 2.jpg [ 103.57 KiB | Osservato 6278 volte ]
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MessaggioInviato: 04/08/2020, 20:49 
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Cerco di riesumare l'argomento "pacchi" in RSI per chiedere un gentile chiarimento: se le tariffe di spedizione in espresso erano 2 lire e 4 lire (a seconda del periodo tariffario) sono noti usi di questo servizio sui pacchi?
Lo chiedo perchè non ricordo bollettini con annotato questo servizio, sia per l'interno che per l'estero: o non ho prestato sufficiente attenzione all'argomento (...tutto è possibile! :) ), o magari non sono il solo a non averne visti.

Avete suggerimenti? :shock:

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