ingegné ha scritto:
Visto che l'amico Mainenti non avrà pace finché qualcuno non avrà risposto alle sue domande, ho fatto una rapida ricerca sui siti di vendita on line. Non si può definire "scientifica" ma ho esaminato le scansioni di oltre 1.200 assicurate italiane, dal 1861 ad oggi.
Il risultato è che si contano sulle dita di una mano (e risalgono tutte all'800 tranne una del 1983) quelle che hanno la cucitura o l'ammagliatura o che semplicemente mostrano i fori o la rottura dei sigilli di ceralacca conseguenti alla rimozione dello spago. Per quanto attiene la mia esperienza personale, limitata all'Africa Orientale Italiana, tutte le assicurate che possiedo sono semplicemente sigillate con la ceralacca.
Immagino che, come accade spesso in Italia, il buon senso degli impiegati postali abbia abolito di fatto una norma stupida che non aggiungeva nulla alla possibilità di verificare l'integrità dell'involucro mentre poteva danneggiare gravemente il contenuto delle missive (e le buste, per noi che le collezioniamo).
L'apposizione dei francobolli distanziati tra loro sembra essere un'altra regola poco rispettata (soprattutto in quelle più recenti abbondano striscie, quartine e anche grandi blocchi di francobolli che arrivano a coprire l'intera busta) e non compare mai la scritta "affrancatura apposta dal mittente" se non quando è in eccesso (quasi sempre ad opera di filatelisti).
Per quanto riguarda il peso della missiva prima e dopo l'appsizione dei sigilli da parte dell'impiegato postale, sono in netta maggioranza quelle che non lo riportano: quasi sempre i due pesi sono annotati quando l'aumento di peso dovuto ai sigilli avrebbe comportato il pagamento di un porto supplementare. Mi sembra del tutto logico
Tra tutte le assicurate che ho esaminato in scansione, 43 sono state spedite tra il giugno 1940 e la fine del '45 nel Regno (compreso quello del Sud) e 26 in RSI (naturalmente non ho la competenza per dire se sono autentiche). Solo due sono state censurate: a Firenze a Gennaio del 43 e a Siracusa a guerra appena finita.
Leggo su
Postaesocietà che durante la Grande Guerra
"la posta raccomandata e quella assicurata era ispezionata alla presenza di un ufficiale postale che controllava che il contenuto fosse secondo le norme", ma non ho trovato nulla per la II Guerra. Provo a fare un'ipotesi: è possibile che il mittente dovesse presentarsi con la busta aperta e che fosse sigillata solo dopo l'ispezione?
Ad ogni buon conto mi pare che, statisticamente parlando, le prove sono a favore dell'autenticità dell'assicurata di cui stiamo discutendo e spero che questo mio lavoro di ricerca possa mettere la parola fine a questa diatriba che si è protratta fin troppo.
Vittorio
Buonasera Vittorio,
ti voglio ringraziare per il lavoro di ricerca che ti sei sobbarcato, comunque temo che non basterà...
Un cordiale saluto.
ps:
se può essere utile, è bene chiarire che la situazione fra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale è completamente differente e nella Prima Guerra Mondiale era in uso anche chiudere le assicurate per l'estero, censurate, in una apposita busta in dotazione alle commissioni di censura, che provvedevano a inserire la assicurata censurata apponendo sulla nuova busta i sigilli in ceralacca e la ammagliatura.
Qui vedi a cosa mi riferisco:
linkNella Seconda Guerra Mondiale non mi risulta esista nulla del genere, anche perché le assicurazioni per l'estero non erano consentite: l'unica assicurata in RSI che conosco censurata, su decine che ho visto, era stata censurata con una fascetta normale di carta con un sigillo di ceralacca fra la fascetta e la busta.
Questa unica assicurata censurata era nella collezione "Corrispondenza raccomandata e assicurata nella RSI" dell'amico e socio AICPM Emilio Zucchi.
Questa straordinaria collezione, plurititolata e premiata, include 29 assicurate e una sola è censurata nel modo che ho detto e che propongo in allegato (non ho l'immagine del verso): francobolli vicini fra loro al punto da sovrapporsi e nessuna cucitura.