Faccio un post apposito per questa casistica, convinto che sarà molto difficile implementare questo argomento. Ma spero di essere smentito perchè riusciremmo veramente a postare allora documenti eccezionali (nel senso che sono difficilmente reperibili, costituiscono un'eccezione, etc. ,non voglio dare l'idea di scrivere pro domo mea...lo spirito di questi post è condividere tutto cose comuni o meno, tutte apportano conoscenza!
)
facendola breve il documento che posto mi sembra importante per la storia che racconta: si tratta di un intero jugoslavo , postato il 24/1/1946, si nota accanto al fb a stampa dell'intero uno spazio ora vuoto ma dove si intuisce essere stata una ulteriore affrancatura. La cartolina è piegata e "deturpata" da un ulteriore scritto forse a penna biro, evidentemente per ciò che dice posteriore e fatto come promemoria (da altri). E allora che documento è?
L'ho voluto postare fronte e retro e capirete leggendo il testo perchè...
Gino Gastaldi scrive alla moglie, dopo che , prelevato a Pola il 16/5/1945, viene portato a Sussak, da dove poi con altri 21 italiani il 12/6/1945 viene portato al campo di concentramento di Kocevje.
Da lì scrive:
"Kocevje 24/1/1946
Carissima moglie Rispondo alla tua del 14/1, finora il pacco della Croce Rossa non l'ho ricevuto spero domenica. Credo che siano venuti farti visita. Fammi spedire da Susak. in 4 giorni arrivano. Ho da darti una brutta nuova il marito della raiter è morto il giorno 16 c.m. di deperimento per la f. pensateci di aiutarci se no si fa la medesima fine, io sto bene grazia Iddio ma ho f. se poi mandami dinari per vaglia che si ricevono. I soldi che hai detto che mi avevi mandato dalla Raiter non li ho ricevuto. sono senza tabacco. Saluti ha tutti ed abbraccio vostro aff. marito e padre Gino"
Al retro scritto a macchina una postuma nota "La F significa FAME"
e sul fronte della cartolina la annotazione a mano della moglie :
Ero a Pola, sono profuga derubata dai sgherri di Tito e Tito mi restitui mio marito innocente condanato ai lavori forzati perchè italiano e per derubarci"
Mi sembra riassunta in una cartolina l'intera storia di molti italiani rimasti in Jugoslavia dopo la fine della guerra e non commento ulteriormente in attesa di un vostro riscontro. Il post non è politico, vorrei che ci esprimessimo solo su questo tipo di corrispondenze.