Buongiorno a tutti. D’accordo con Riccardo e Roby, proviamo a ricostruire le “operazioni antipartigiane” svolte dall’Esercito Italiano nell’ex Jugoslavia.
Dal 9 ottobre al 9 novembre 1941 si è svolta un’importante operazione antipartigiana congiunta a largo raggio, di sole unità italiane, all’interno dello Stato Indipendente Croato in una zona oggi compresa fra la Croazia centrale e la Bosnia nord occidentale e non sul confine croato serbo, come riferito da Marchese. Le direttrici dell’intervento sono state Karlovac-Topusko; Slunj-Vrnograč; Bihać-Otoki per il V CdA, mentre il VI C.A. con le Divisioni Sassari, Marche, Bergamo e Cacciatori delle Alpi ha operato un po’ più a sud, nel settore Donji Lapac - Kulen Vakuf - Bosanski Petrovac – Velagići - Sanski Most, ma anche nell’Erzegovina lungo il fiume Neretva. Lo scopo dell’operazione non era soltanto quello di neutralizzare o limitare le formazioni partigiane, che peraltro si stavano appena organizzando sul territorio, ma soprattutto quello di penetrare sempre di più all’interno della zona di influenza dello Stato Indipendente Croato per cercare di ridurre l’importanza della presenza tedesca in Croazia. Inoltre l’intervento permetteva di controllare in modo più capillare le strade di comunicazione nella zona della Lika e Bosnia nord occidentale e soprattutto la linea ferroviaria che collegava sia Zagabria che Fiume alla Dalmazia. Linea tortuosa, a binario unico e che era spesso oggetto di azioni di boicottaggio da parte dei partigiani. Di fatto, l’operazione ha prodotto la suddivisione della parte di influenza italiana in Croazia in almeno tre fasce: una direttamente annessa dall’Italia e già esistente, e la suddivisione della restante parte fino alla Linea di Vienna, in una zona “smilitarizzata” e l’altra dove era prevista la giurisdizione croata. Tale fatto portava effettivamente l’Esercito Italiano ad essere più presente, con la poco celata intenzione di estendere tale presenza su tutto il territorio croato, ma altresì lo rendeva “responsabile “ del controllo non solo della zona ma anche delle lotte intestine, fatto al quale non era preparato. Secondo Marchese all’operazione hanno partecipato le unità aggregate alle PM 18, 32, 39, 41, 47, 73, 86, 100 e 206. Anche se non segnalata da Marchese, vi ha preso parte anche la PM 93, e non solo con l’attività di supporto, visto fra l’altro che era vicinissima al teatro delle operazioni. Non mi risulta che fosse presente invece la PM 206, segnalata da Marchese, e che al contrario prenderà parte all’operazione Trio. Il punteggio assegnato da Marchese per le missive di tale periodo è di 9 punti per alcune e 7 per le PM 73 e 86. Francamente visto il gran numero di lettere e cartoline con tali numeri di Posta Militare in quel periodo e la lunghezza dell’intervento operativo un punteggio di 7 per tutte potrebbe essere sufficiente e, comunque mi sembra che dovrebbe essere uguale per tutti i numeri di Posta Militare. Semmai ci potrebbe essere la differenza fra gli oggetti spediti sicuramente dal fronte operativo rispetto a quelli provenienti dalle retrovie. Grazie a tutti che vorranno collaborare a questo file. Vediamo il primo gruppo di PM che ha preso parte alle [b]operazioni antipartigiane nell’autunno 1941 (PM 18, 32, 39, 41, 47, 73, 86, 93, 100)[/b]. Interessante la lettera spedita al Comandante del V Corpo d’Armata, da Senj a Crikvenica. Nonostante fosse inviata come espresso e che la distanza fra le due località fosse di pochi km ci ha messo 5 giorni ad arrivare probabilmente proprio a causa delle concomitanti operazioni antipartigiane che si svolgevano nelle vicinanze.. Con i prossimi post esamineremmo le operazioni Trio, Weiss e Schwarz. Un saluto a tutti, Nenad
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Commento file: Lettera inviata il 29 ottobre 1941 con la Posta Militare 18 a Roma, affrancata per soli 30 centesimi con tre valori della serie “Imperiale” e non tassata. In quel periodo, dal 9 ottobre al 9 novembre 1941, la Posta Militare 18 era impegnata in un’azione antipartigiana sull’attuale confine croato bosniaco nord occidentale, nella zona di Karlovac, Topusko, Slunj, Vrnograč e Bihać.
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Commento file: Busta del PNF inviata il 14 ottobre 1941 a Bisentrate in Provincia di Milano con la Posta Militare 32, durante il periodo delle operazioni antipartigiane in Bosnia.
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Commento file: Busta inviata il 21 ottobre 1941 con la Posta Militare 39 a Firenze durante le operazioni antipartigiane in Bosnia. Affrancatura per 1 lira, per il doppio porto, con due valori della serie “Fratellanza d'armi”. Fascetta e timbri della censura.
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Commento file: Franchigia inviata il 5 novembre 1941 ad Arezzo con la posta Militare 41 che era impegnata in quel periodo in operazioni antipartigiane in Bosnia. Timbro lineare del 227° Battaglione. Particolari del retro della franchigia: Manoscritto: “P.M. 41 – 4.11.XX” e più avanti “Sono mobilitato in zona d’operazioni”.
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Commento file: Lettera espresso indirizzata al Gen. Benedetto Fiorenzoli, comandante del V Corpo d’Armata, che aveva la propria sede a Crikvenica. La lettera è stata inviata il 23 ottobre 1941 con la posta civile da Senj e affrancata con 4 valori della serie provvisoria “stemmi” dello Stato Indipendente Croato. Sul retro i timbri di arrivo del 28 ottobre 1941, quello civile di Crikvenica e quello militare della Posta Militare 41. Pur essendo la distanza fra le due località di soli 33 km, e la missiva fosse stata spedita come espresso, la spedizione è durata 5 giorni. Tale fatto è da imputarsi anche alla concomitanza delle azioni antipartigiane svoltesi in tale periodo nella zona posta più all’interno.
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Commento file: Cartolina illustrata inviata il 13 ottobre 1941 con la posta Militare 47 a Trieste. Affrancatura per 20 centesimi con un valore della serie “Imperiale”. In quel periodo le unità della Posta Militare 47 erano impegnate nel nord ovest della Bosnia in un’importante azione antipartigiana.
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Commento file: Cartolina in franchigia inviata il 12 ottobre 1941 con la Posta Militare 73 a Preganziol in Provincia di Treviso. In quel periodo la Posta Militare 73 era impegnata in azioni antipartigiane nella Bosnia nordoccidentale.
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Commento file: Biglietto postale in franchigia inviato il 31 ottobre 1941 da Drvar a Pordenone, all’epoca in Provincia di Udine, con la Posta Militare 86, che partecipava in tale periodo alle operazioni antipartigiane in Bosnia. Manoscritto: “Drvar 30 – 10- 41” e più in basso “…Io qui caro sempre peggio per il freddo e già da un po di giorni che fa neve e pioggia”.
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Commento file: Biglietto postale inviato il 22 ottobre 1941 a Padova attraverso la Posta Militare 93. Fascetta e visti della censura. In quel periodo la Posta Militare 93 era impegnata in Bosnia in un’operazione antipartigiana. All’interno, di cui si vede un particolare, timbri della censura e alcune parti del manoscritto censurate, con il testo coperto da inchiostro nero. Nell’intestazione il militare scrive “zona di guerra” e sopra la parte censurata si legge “siamo in guerra” e sotto “forsa e coragio …”.
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Commento file: Biglietto postale inviato per via aerea il 7 novembre 1941 a Spoleto attraverso la Posta Militare 100. Affrancatura supplementare di 50 centesimi con due valori della serie “Imperiale”. Timbro tondo del Battaglione. Sul retro il timbro di arrivo. In questo periodo i militari aggregati alla Posta Militare 100 erano impegnati in operazioni antipartigiane nel nord ovest della Bosnia.
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