Grazie Michele. ero sicuro che mi avresti dato una risposta rapida, chiara ed esauriente.
Mi resta comunque il dubbio che questo volo sia rimasto nel mondo dei sogni e non sia mai stato concretamente organizzato, perché il "Corriere Filatelico" del febbraio 1933 non ne da notizia nell'apposita sezione "Posta aerea" ed anzi mette in guardia contro le produzioni false e di speculazione.
I Diena, principali contributori del Corriere, vivevano a Roma ed erano attentissimi, per cui mi sembra assolutamente impossibile che siano loro sfuggiti i preparativi ed il successivo fallimento di un esperimento cos' importante. Un volo del genere sarebbe stato reclamizzato e doveva essere pianificato, coinvolgeva decine di persone e richiedeva un apparecchio appositamente attrezzato, mica è come oggi che uno va all'aeroporto dell'Urbe, prende i comandi e decolla.
E poi, mica era possibile trasportare posta senza una autorizzazione del Ministero, tant'è vero che in occasione del "Raid delle Colonie" di 3 anni prima Lombardi aveva usato l'espediente del trasporto "in corso particoloare". E come sarebbe stata stabilita la tariffa di una lira che troviamo sia sulla presunta corrispondenza in andata , sia su quella di ritorno?
Non capisco come l'Ufficio Posta Aerea di Roma Ferrovia possa aver accettato queste lettere, a meno che in realtà fossero originariamente indirizzate a Roma e poi sia stato abilmente alterato l'indirizzo (la scrittura è la stessa su entrambe le buste) e siano stati aggiunti i cartellini di posta aerea ed il timbro in gomma. Questo spiegherebbe anche il perché del timbro di consegna di Roma Centro, anche se 3 giorni per un recapito in città sono veramente troppi.
Oppure, cosa che non escluderei affatto, le buste sono state costruite di sana pianta con la complicità degli impiegati postali che le hanno bollate in bianco e restituite al proprietario per il successivo "abbellimento".
Comunque si vede che Francis Lombardi doveva avere la fissa per la Somalia, ma che quella terra gli portava "sfiga" visto che in questo volo fantasma avrebbe avuto un incidente al decollo da Roma e anche nel 1934 ebbe un incidente in decollo che impedì il volo di ritorno.
Noto infine la coincidenza che per il "Raid delle colonie" Lombardi decollò da Roma il 12 febbraio 1930, la stessa data riportata sul timbro in gomma apposto delle lettere da Roma del 1933, anche se poi è stata corretta a penna in 13 (cosa anche questa assai strana).
Allegato:
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I casi sono due:
- voleva essere una celebrazione del volo di 3 anni prima realizzando un "collegamento extra-rapido" e quindi in meno di 6 tappe e 60 ore di volo. Necessariamente serviva un aereo speciale e l'assistenza lungo il tragitto. La cosa sarebbe stata certamente pubblicizzata in ogni modo da Lombardi e dal produttore dell'aereo e comunicata agli aeroporti in cui l'aereo doveva fare tappa;
- si è cercato, usando la stessa data, di trarre in inganno i collezionisti con un falso storico e tecnico clamoroso
Sinceramente, visto quanto sia "rozzo" il timbro in gomma del '33 rispetto a quello del "raid delle Colonie" e vista anche la soprastampa non autorizzata dei francobolli di Somalia, propendo per la seconda tesi e spero che riusciremo ad approfondire ulteriormente l'argomento.
Per quanto riguarda poi i francobolli, noto che sarebbero stati soprastampati 368 pezzi ciascuno del 25c. e del 75 c., (cioè 6 fogli da 60 francobolli + 8 esemplari), necessari per comporre l'affrancatura da 1 lira di 360 buste e avere 8 pezzi per le doppie soprastampe e quelle capovolte.
Non capisco a cosa dovessero servire i 68 pezzi da 20 centesimi, a meno che non si intendesse preparare anche 60 cartoline, più ovviamente gli 8 esemplari per le soprastampe doppie e capovolte.