Nei cataloghi compaiono sotto la dizione Lituania Centrale e talvolta li si trova sotto Polonia, altre volte sotto Lituania. Sono scritti in polacco: LITWA SRODKOWA.
Sono i francobolli di un’effimera repubblica mai riconosciuta a livello internazionale e sono frutto di un contenzioso armato tra la Polonia, la Lituania e la Russia Bolscevica. Uno dei piu’ intricati strascichi della prima guerra mondiale. Un po’ di emissioni le ho viste recentemente su cataloghi d’asta, anche se questi francobolli (dalla realizzazione grafica sovente assai sbrigativa) sono in genere caratterizzati da basse quotazioni.
Si sara’ ormai capito che a me queste pieghe della storia piacciono e non so resistere alla tentazione di parlarne. Questa volte vorrei cominciare solo….da qualche secolo fa. Polonia e Lituania sono state sovente unite e vorrei in particolare ricordare l’atto di unione stipulato nel 1569: ne nacque una sorta di confederazione tra il Regno di Polonia e il Granducato di Lituania che diede vita ad uno stato di straordinaria importanza e dall’estensione impressionante. Oltre alla Polonia e alla Lituania, comprendeva la Bielorussia e gran parte dell’Ucraina. Formalmente si parlava di Repubblica ma era in realta’ una monarchia elettiva in cui la nobilita’ (soprattutto polacca) aveva il potere determinante. Nel settecento, con le spartizioni della Polonia, lo stato fini’ per scomparire. Era uno stato ancien régime e quindi non ‘’nazionale’’, ma l’influenza sociale, culturale e politica dei polacchi era predominante. Mentre le masse contadine continuavano a parlare le loro lingue (lituano, ucraino, bielorusso ecc.) le aristocrazie dominanti erano fortemente influenzate dalla cultura polacca. E molti centri urbani videro un persistente predominio della lingua polacca per non parlare della consistente minoranza ebraica.
Una qualche forma di nostalgia per questa Grande Polonia-Lituania fu sempre viva ed ancora serpeggiava – accanto al piu’ ‘’normale’’ nazionalismo etnico - dopo la prima guerra mondiale. In particolare il leader polacco Józef Pilsudski nutriva il sogno di una federazione fra la Polonia e una ‘’Grande Lituania’’ (formata da tre settori: quello occidentale a maggioranza lituana con capitale Kaunas, quello centrale a maggioranza polacca con capitale Vilna -Wilna in polacco e Vilnius in lituano- e un settore orientale con capitale Minsk a dominanza bielorussa). Nello stesso periodo la Polonia riusci’ anche ad annettersi l’Ucraina Occidentale ed era inevitabile uno scontro con la Russia ormai saldamente controllata da boscevichi: la guerra comincio’ nel 1919 e inizialmente gran parte del territorio lituano fu occupato dai sovietici; ma l’armata polacca passo’ all’offensiva e nell’aprile 1920 conquisto’ Vilna; i lituani si allearono poi con i sovietici tornati all'offensiva (essi riconoscevano l’appartenenza di Vilna alla Lituania). Nel 1920 pero’ l’Armata Rossa fu sconfitta alle porte di Varsavia e le truppe russe cominciarono a ritirarsi dalla zona contestata. Le ostilita’ fra polacchi e lituani ebbero una nuova fiammata in settembre con avanzate e ritirate fino ad un accordo di cessate il fuoco in ottobre. La questione di Vilna restava irrisolta: i lituani consideravano la citta’ come propria capitale ‘’storica’’ essendo stata a suo tempo capitale del Granducato di Lituania, i polacchi la rivendicavano in base alla maggioranza della popolazione. Fu ordinato al generale Żeligowski di occupare Vilna: poi per evitare complicazioni internazionali, fu inscenata una bizzarra sollevazione militare delle unita’ polacche a Vilna dove fu creato appunto l’effimero stato della Lituania Centrale e capo provvisorio dello stato fu nominato Żeligowski. Ecco una mappa dove compare questo ''stato'':
Allegato:
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Alla fine nel febbraio 1922 la dieta di Vilna voto’ per l’incorporazione nella repubblica di Polonia.
(segue)