I francobolli emessi nel 1919-1920 per l'occupazione inglese del porto di Batum (Batumi) sul Mar Nero hanno la curiosa caratteristica di figurare, nei cataloghi delle aste, talvolta nel capitolo Russia e talvolta invece in quello dell’impero britannico. Da ragazzo possedevo qualche esemplare della prima emissione, illustrato con l’esotica presenza di un albero di aloe ma con le scritte in alfabeto cirillico (Posta di Batum, fin li’ ci arrivavo): forse erano dei falsi ma ne ero molto fiero e mi incuriosivano assai. E' quindi soprattutto per una questione di nostalgia se mi permetto di infliggervi un breve excursus di questa bizzarra occupazione britannica, ma anche perche’ in una serie di aste di prossimo svolgimento compaiono parecchie esemplari (o anche intere pagine di collezione) dedicati proprio a Batum. Si tratta in particolare di un’asta Cherrystone (con esemplari piuttosto rari) e di un’asta Paradise Valley (con esemplari meno rari).
Cominciamo con una mappina per localizzare la citta’, capitale della regione di Adjar (Azaria, Azhar):
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Originariamente apparteneva all’impero ottomano ma nel 1878 il territorio fu occupato dall’impero zarista. Nel periodo russo Batum viene collegata alla ferrovia transcaucasica e viene coinvolta nello sviluppo dell’industria petrolifera (grazie ad un oleodotto). Gli operai di Batum diedero vita nel novecento a manifestazioni, proteste e scioperi (fu uno dei banchi di prova dell’attivita’ di Stalin come rivoluzionario georgiano). Con lo scoppio della rivoluzione in Russia e la disgregazione del potere zarista, la zona nel febbraio 1918 vide il ritorno delle truppe turche; in aprile fu annessa al – peraltro morente – impero ottomano. Nel caos conseguente, negli ultimi giorni di dicembre 1918 e soprattutto all’inizio del 1919 cominciarono a sbarcare truppe britanniche che stabilirono un regime di occupazione, durato sino all’inizio del luglio 1920. Un periodo quindi relativamente breve ma che ha lasciato vistose tracce filateliche. All’inizio, pare, i francobolli mancavano del tutto. Sul mercato circolano cosi’ eleganti lettere senza francobolli ma dotate di appositi timbri in russo (sono tutte molto simili l’una all’altra e all'esempio che qui mostro, il che mi rende vagamente sospettoso)
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Nel febbraio del 1919 apparvero i primi francobolli, appunto quelli con la pianta di aloe. Eccoli su vecchie pagine d'album:
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Poco dopo vennero soprastampati con l’esplicita dicitura ‘’British Occupation’’
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Vennero soprastampate analogamente anche le marche fiscali
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(segue)