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MessaggioInviato: 12/12/2018, 15:22 
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Iscritto il: 08/09/2012, 13:53
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Buongiorno,
ho acquistato la cartolina che segue perché riferita ad un campo a Brescia, ma non ho alcuna conoscenza sui prigionieri della I guerra mondiale.
Qualcuno ha qualche informazione su questo campo?
Il modulo è una cartolina per militari italiani, è consueto venisse usato anche per i prigionieri nemici?
Il timbro "censura corrispondenza prigionieri di guerra" è di un ufficio locale o nazionale?
Grazie


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MessaggioInviato: 12/12/2018, 19:59 
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Cara Maria, non ho notizie sottomano al momento sul carcere di Brescia, distaccamento nel castello che domina la cittadina lombarda. Fu usato e più volte anche nell'800 dagli austriaci come carcere e forse per rivalsa vi fu messo un distaccamento di prigionieri AU.
Ho riguardato nella piccola raccolta che ho di pow dell'Impero, ma non ho supporti uguali, cioè cartoline in franchigia (anche se non ufficiali) fatte per i ns. militari ed usate da ns. prigionieri.
E' sicuramente un uso occasionale e quindi definirei se non raro , interessante (per me raro...): la datazione al 1915 forse giustifica una certo laissez faire nell'uso di supporti qualsiasi. Ho per il periodo fino al 1916 corrispondenze di prigionieri imperialregi su supporti preparati nei luoghi di detenzione (vedasi cartoline dei forti di Genova, per es.) oppure semplici cartoline illustrate...periodo d'altronde in cui presente fu l'utilizzo anche di cartoline panoramiche da parte dei nostri soldati (fin quando non fu più tollerato...).
I primi supporti di una certa ufficialità, perchè uniformati nel modulo, preparati specificatamente con cartoline dedicate ai pow dei paesi a noi nemici, li ho con date dal 1916 in poi. Ne conosco sostanzialmente due modelli, uno più tardo, con caratteri di stampa leggermente diversi dal primo e sostanzialmente usato, se ricordo bene, dal 1918 in poi.
Anche per i timbri la tua cartolina mi sembra fuori da quella che sarà la normalità posteriore: cioè i timbri delle varie censure e della CRI ci sono, ma sono diversi da quelli evidentemente usati in epoca successiva, quando ormai i canali e l'organizzazione delle poste per pow era stata ormai "normalizzata". Per il timbro della Croce Rossa viene usato un timbro circolare piccolo e non quello successivo di "franchigia" RR POSTE che si può osservare anche nella cartolina che vado a inserire. Quivi trovi l'uso del timbro circolare di Censura corrispondenza uguale al tuo, il che mi farebbe supporre che in quel periodo (la mia cartolina è del gennaio 1916) fosse in uso a livello nazionale (la mia è di una loc. in Piemonte). Non ho esempi posteriori; sembrerebbe, salvo verifica nei testi che ora per velocità non ho fatto,che col passaggio tramite la Croce Rossa ivi vi fosse il controllo della censura (a Roma presso la Commissione PdG), mentre il bollo circolare sembrerebbe più un uso militare presso il singolo distaccamento di prigionia.


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MessaggioInviato: 13/12/2018, 13:48 
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Grazie Enrico,
sapresti anche indicarmi dove posso trovare un elenco dei campi?


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MessaggioInviato: 13/12/2018, 20:05 
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l'unico testo a stampa di cui so è
A. TORTATO, La prigionia di guerra in Italia, 1915-1919, Mursia, Milano. 2004 . che però non ho sottomano al momento.
Un richiamo ai campi presenti con un primo censimento, che a me piacerebbe molto poter vedere compiuto, è sulla nostra rivista n.93 nell'articolo di Franco Napoli del 2004.
Comunque siccome i prigionieri di bassa forza furono utilizzati in distaccamenti di max. 100 persone per lavori agricoli e mi sembra di aver letto da qualche parte che ve ne furono almeno 2000 di questi distaccamenti, credo che potremo in futuro forse avere un elenco completo delle sole località principali.
ecco qua la citazione:
Vennero predisposti distaccamenti di prigionieri impegnati in lavori agricoli: 100 uomini riconducibili ad un numero minimo di 30 se le condizioni dell’agricoltura lo avessero richiesto. All’inizio del 1917 si registrò un aumento consistente di domande di utilizzo di prigionieri negli impieghi più svariati e si predispose con puntigliosità la loro distribuzione sul territorio: 80000 prigionieri furono suddivisi in 2000 distaccamenti. in https://digilander.libero.it/fiammecrem ... gionia.htm


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MessaggioInviato: 14/12/2018, 9:19 
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Grazie ancora, sei sempre molto disponibile.
Vorrei proporti di iniziare una discussione inserendo i campi che possiedi e sperare che ci sia qualcun altro che fa questa collezione e che contribuisca, ma ho l'impressione che non ci sia nessuno.
Da parte mia, ho solo quella che ho mostrato.


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MessaggioInviato: 14/12/2018, 18:57 
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Iscritto il: 19/05/2015, 19:41
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mariamar ha scritto:
Grazie ancora, sei sempre molto disponibile.
Vorrei proporti di iniziare una discussione inserendo i campi che possiedi e sperare che ci sia qualcun altro che fa questa collezione e che contribuisca, ma ho l'impressione che non ci sia nessuno.
Da parte mia, ho solo quella che ho mostrato.

Sul Campo di Prigionia di Castello di Brescia che deteneva prigionieri Austriaci le uniche informazioni che ho trovato sul web sono contenute su questo articolo " LA GUERRA SULL' USCIO DI CASA" di cui estrapolo dal formato PDF questa parte in cui si fa cenno ai p.o.w. in Castello che vi giunsero nell'Agosto del 1915,e per quanto riguarda l'apertura di un nuovo topic era stato aperto da Roby il seguente : viewtopic.php?f=17&t=4211 .Riccardo.

II Comitato bresciano di preparazione
Il 3 gennaio nasceva un « Comitato bresciano di preparazione » costituito in
grandissima parte da radicali zanardelliani con lo scopo di provvedere in tempo alle
tante nuove necessità che l'eventuale stato di guerra avrebbe fatto sorgere nella vita
cittadina, e, riunendo le migliori energie, specialmente di coloro che colle armi
avrebbero dato l'opera loro alla Patria, coadiuvasse le Autorità civili e militari, nei
loro compiti mettendosi a loro disposizione, anche con lo scopo « di alleviare le pene
di coloro che dalle conseguenze tristi della guerra sarebbero stati colpiti »
L'iniziativa fu dovuta al cav. Giuseppe Graziotti e trovò un solerte segretario nel
prof. Ferretti Torricelli.
L'iniziativa dei primi mesi dibatté fra continue incertezze. Primo atto fu quello di
comperare dei lunghi bastoni da affidare ai portieri perché in caso di allarme
spegnessero le lampade a gas nelle strade e sulle case. Resisi inservibili a ciò perché il
gas veniva tolto in centrale, si pensò di farne delle aste da bandiere per le città e i
paesi trentini redenti. Ma poi finirono ad essere inservibili perché in effetti, dopo il
primo balzo vittorioso la guerra ristagnò per lunghi mesi.
[url]Anche alcune commissioni finirono con essere annullate, come annota Gian
Lodovico Masetti-Zannini: «quella interpreti, per esempio, non appena giunsero,
nell'agosto 1915, i prigionieri austriaci in castello, avrebbe voluto adoperarsi in quel
delicato settore, " ma il divieto di comunicazioni fra civili e prigionieri tolse alla
Sezione ogni possibilità di agire ";
[/url]la difesa iniziata dai tiratori, fu ben presto avocata
a se dall'autorità militare; il fascio studentesco venne meno essendosi arruolati come
volontari quasi tutti gli aderenti; e la commissione finanziaria, infine, presieduta
dall'ex sindaco Orefici, fu assorbita dal « Comitato generale di soccorso per i bisogni
di guerra » che provvide ad unificare in Municipio la raccolta e la partecipazione delle
offerte cittadine, ma l'Orefici ed altri due rappresentanti del Comitato di preparazione
furono chiamati a farne parte.


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MessaggioInviato: 14/12/2018, 21:22 
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Grazie Riccardo,
sei stato più bravo di me. Io non avevo trovato nulla. Non credo che il Castello abbia potutob ospitare molti prigionieri.


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MessaggioInviato: 14/12/2018, 21:39 
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Località: COLLEGNO (TORINO)
mariamar ha scritto:
Grazie Riccardo,
sei stato più bravo di me. Io non avevo trovato nulla. Non credo che il Castello abbia potutob ospitare molti prigionieri.

Sono d'accordo con te Maria, e non penso che il numero dei prigionieri sia stato elevato nella struttura del Castello, e riguardo la tua bella cartolina, credo come affermato già da Enrico, sia da considerarsi rara, ed il mittente, che dopo la firma indica HONVED, che significa l'appartenenza all'esercito nazionale ungherese all'interno dell'Impero austro-ungarico, scrive al destinatario in Ungheria indicando sul testo dove recapitarli la posta, indicando la data del 10 Settembre 1915, quindi significa probabilmente, che fu uno tra i primi ad essere internato, in quanto i prigionieri austriaci giunsero al Castello proprio nell'Agosto 1915.Saluti Riccardo.


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MessaggioInviato: 15/12/2018, 12:21 
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cara Maria, qualcun altro colleziona come ci ha ricorcato Riccardo, se vuoi continuiamo l'approfondimento sul topic segnalatoci. Ma credo che oltre ai 4/5 che magari hanno in collezione alcuni pezzi, l'interesse sia abbastanza limitato. Comunque potremo inserire lì un primo elenco di campi conosciuti ed implementarlo con i pezzi in ns. possesso di ulteriori campi non in esso compresi. Vediamo...


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MessaggioInviato: 15/12/2018, 16:12 
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Mi sembra una buona idea. Grazie, io non ricordavo più quella discussione.


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