ciao Agostino
,
anche a me, che son fra gli ultimi arrivati
, capita di essere in contatto con collezionisti che nemmeno guardano le aste su eBay o DelCampe, ma che tuttavia partecipano attivamente (ed in modo economicamente incisivo) alle vendite pubbliche in casa d'aste: ricordo questo dato per invitarti a riflettere sul fatto che i prezzi che emergono dalle aste in rete possono essere utili come un riferimento per pezzi di bassa e media rarità, che vengono spesso ceduti in libera contrattazione. Siccome in rete non circolano pezzi particolarmene rari, è impossibile assegnare alle vendite on line un riferimento per quella fetta di mercato che -di fatto!- non esiste, se non così raramente da non potersi considerare.
Sei liberissimo di credere quel che preferisci -ci mancherebbe!
- ma staresti deliberatamente ignorando informazioni (che, invece, conosci bene perchè più scaltro ed esperto di me) che risultano chiare ai più.
Forse sarò più chiaro suggerendo un esempio tra il serio ed il faceto.
Se tu possedessi, ad esempio, un intero postale per una destinazione rara ed intendessi cederlo, che faresti? Lo offriresti in rete o lo proporresti ad una casa d'aste?
Ah sì? Lo daresti in conto vendita ad un professionista?
...e perchè non in rete? Perchè è ovvio che chiunque proverebbe a mirare ad acquirenti con maggior budget nella speranza di un miglior realizzo. E queste, amico mio
, sono evidenze: non opinioni. Se, invece, ci mettessimo a discutere di opinioni, allora si potrebbe anche provare a convincere qualcuno
che Cristo sia morto di freddo! Magari ci crede.
Circa la genesi della busta per il Protettorato, io ho proposto una chiave di lettura: per me è una creazione filatelica, giacchè non son riuscito a spiegare diversamente la presenza della identica gemella.
Se non v'è altra spiegazione, nonostante i miei limiti, mi attengo a questa. Se tu volessi proporne una migliore: io l'attenderei col solito entusiasmo di imparare.