Ringrazio gli intervenuti e provo a rimettere al centro la questione che avevo proposto.
Acclarato che siam tutti felici dell'immagine postata
, nonchè anche
amorevolmente invidiosi per l'oggetto, possiamo considerare pacifico il concetto che l'oggetto ci garba.
Bene! Ora io mi soffermerei per provare ad argomentare le ragioni (e quindi a confrontarci per capire ) attraverso cui poter assieme intepretare il loro pregio.
Provo a suggerire qualche osservazione -anche in tono meramente provocatorio
- che potrebbero essere utili a suscitare obiezioni volte a far chiarezza sul tema.
1. Dal punto di vista interofilo, pare non vi sia univocità circa l'interpretazione degli interi utilizzati come meri supporti: limitatamente al loro valore economico e volendo generalizzare esiste tuttavia una tendenza al deprezzamento rispetto a quelli utilizzati considerando nell'affrancatura anche l'impronta di valore.
Si potrebbe provare a fare una casistica degli usi fuori periodo o territorio di validità, ma credo che ognuno abbia già avuto esperienza di questa diffusa differenza di prezzi.
Se il prezzo dovesse grosso modo riflettere l'appetito dei collezionisti interofili, se ne potrebbe logicamente dedurre che l'uso in mero supporto venga inteso come un difetto dell'intero postale.
Sia nel caso specifico, che in oggetti assimilabili ad esso, un ipotetito interofilo sarebbe quindi tentato di interpretare l'oggetto come un uso stravagante, sebbene del tutto legittimo, assegnando allo stesso il limitato pregio della curiosità.
2. Dal punto di vista del collezionista di francobolli di RSI viaggiati per posta, ci troveremmo di fronte all'uso isolato (non comune) per l'estero di un valore però piuttosto diffuso. Temo che il supporto, sebbene raro in quest'uso, non giocherebbe il maggior peso nel giudizio di pregio dell'oggetto, poichè immagino che quel collezionista filatelico trascurerebbe un'analisi (come questa vorebbe essere) su più livelli di interpretazione per guardare piuttosto alle mere caratteristiche del francobollo (tiratura, posizione, colore, dentellatura..) per riporlo classificandolo secondo queste stesse peculiarità che più lo aggradano.
3. Dal punto di vista più generico della storia postale di RSI, è evidente che il pregio costi nell'uso dell'intero postale straniero, anche solo come supporto, da territorio italiano. E' verosimile che un collezionista di storia postale di RSI dimostrerebbe meno scrupoli di un interofilo nel giudizio, poichè il suo ambito di interesse è così più ampio da lasciargli apprezzare anche certe affascinanti stravaganze.
In conclusione provo, quindi, a riassumere il mio modesto punto di vista: l'oggetto merita pregio in quanto testimonia un uso possibile, per quanto decisamente insolito, che però non rientra nella rappresentazione di un fatto rilevante in termini storici, geopolitici o finanche postali, ma piuttosto di un accadimento tanto accidentale, quanto curioso. Non mi sembra assimilabile agli usi emergenziali dell'RSI normati o relativi ad ormai acclarate consuetudini del tempo: si tratterebbe invece di una bella curiosità.
Ne (ri)posto un'altra simile dalla mia collezione di espressi di RSI per ribadire che questo tipo di documenti son piacevoli da collezionare, sebbene forse poco raccontino del funzionamento della posta del proprio tempo, proprio come spesso accade per gli oggetti che ordinariamente siamo abituati a sentir definire rari dai commercianti...