Rjkard ha scritto:
tal Alvin Olsen, il quale era forse da ricercare nell'Ambasciata Americana a Napoli, ma qui non risultò e qualcuno (forse conoscendolo) ha reindirizzato la busta al Comando Alleato, sempre a Napoli
Rjkard.
A Napoli ovviamente non c'era l'ambasciata americana che, come tutte le ambasciate, è nella capitale e l'indirizzo fornito è quello dell'USIS, come meglio erano noti gli United States Information Service (e come qualcuno ha aggiunto sulla busta). Questo servizio, dietro un paravento di attività culturali, di fatto serviva appunto per le "informazioni". Le varie sedi avevano delle ricche biblioteche/emeroteche dove si potevano trovare moltissime riviste USA specialistiche, altrimenti introvabili in Italia. Inoltre erano molto generosi con i libri: ai tempi del liceo avevamo messo su un circolo con pretese culturali e dall'ufficio di Napoli (questo a cui era indirizzata la lettera) ci "prestarono" quasi un migliaio di volumi, soprattutto di storia e traduzioni di autori americani (questi ultimi da me divorati in gran quantità). L'intesa era che quando li avessero voluti indietro ci avrebbero avvertiti, cosa che non accadde mai. L'ufficio di Roma nei primi anni '70 era in via Veneto, di fronte all'ambasciata. Quando ritornai a cercarlo una decina di anni dopo non c'era più.
Dopo questa divagazione condita di
amarcord, torniamo alla lettera: concordo che è molto verosimile che Duccio La Bruna fosse un ragazzo che andava a fare un anno scolastico negli Stati Uniti e il mittente potrebbe essere la madre. Molto probabile, direi quasi certo, che il viaggio verso gli Stati Uniti fosse in nave e Napoli era un punto ottimo per l'imbarco: non solo era ancora il porto più usato per l'emigrazione verso gli USA, ma questi ultimi avevano a Napoli (più esattamente a Bagnoli) un'imponente base, con molto personale, che poteva quindi fornire un supporto logistico per radunare e ospitare i ragazzi in attesa dell'imbarco, che suppongo previsto per il 9 agosto. Alvin Olsen era evidentemente il referente per questo gruppo e la signora Gina indirizzò presso di lui l'ultima lettera per il figlio prima della partenza. Forse però Olsen non era dell'USIS, che curava il "reclutamento" dei ragazzi, per cui la lettera venne inoltrata nelle possibili destinazioni napoletane dove Olsen avrebbe potuto essere: Consolato (a Mergellina) e Base di Bagnoli. Ma qualunque fosse la sua locazione, la lettera non fece a tempo a raggiungerlo perché ormai era partito.
Michele