Accogliendo l'invito di Enrico "PM Pistoia", apro una discussione per elencare i campi in cui furono internati i civili italiani dell'A.O.I, dopo la conquista inglese. La situazione dell'Etiopia è la più complessa, poiché vi era un numero molto consistente di civili, tra cui donne e bambini, da sgombrare il più rapidamente possibile, per ripristinare la sovranità del Negus sul Paese, che era stato occupato solo 5 anni prima dagli italiani. Già all'inizio dell'offensiva inglese il vicere Amedeo d'Aosta aveva dato ordine di raggruppare i civili in alcune città, per garantire loro maggiore protezione. Quindi le località in cui erano presenti civili sono poche: Gimma, Harar, Dessiè, Dire Daua ed Addis Abeba. Solo ad Harar e a Dire Daua gli inglesi predisposero campi definitivi, nelle altre città l'impressione è che si tratti di persone trattenute nei quartieri che già abitavano o presso le imprese in cui lavoravano per il tempo necessario per procedere alla loro evacuazione. Questa premessa per far capire che elencare i campi per civili in Etiopia è un'impresa che si presta ad integrazioni e correzioni, soprattutto nel caso si volessero considerare come campi di prigionia tutti gli indirizzi dai quali si è individuata posta che ha viaggiato come “posta dei prigionieri o internati civili di guerra”.
Da Addis Abeba proviene posta inviata da civili dopo l'occupazione inglese con indirizzi del mittente presso: Case Incis; Banco di Roma; Coniel Scioa; ospedale “Regina Elena”. A parte forse Case Incis, gli altri indirizzi sembrano indicare situazioni di permanenza provvisoria, in attesa di evacuazione, più che internamento in un campo con adeguate strutture logistiche.
A Gimma risulta un campo nelle ex prigioni italiane, non so se solo per militari o anche per civili. W. Weisbecker cita anche un altro campo, presumibilmente misto tra militari e civili, sempre a Gimma. Anche a Gimma si trovano indirizzi civili come: “presso S.A. Fiat”; “meccanico a Gimma”.
Il medesimo Weisbecker segnala un campo misto a Dessiè. Anche in questo caso, non conosco posta che indichi espressamente “campo di Dessiè”, ma un indirizzi generici “Dessiè”.
A Dire Daua vi erano 3 campi per civili, dai quali poi donne e bambini partirono per il rimpatrio con le “navi bianche”: Case Incis; Case Francesi; campo Avio, o aeroporto
Ad Harar vi erano: Ufficio Politico (il timbro del campo recita “Polit. Hq. Evac. Branch Harrar”); campo Liceo; Amaresa, campo femminile.
Gli inglesi restituirono l'Etiopia alla sovranità del Negus nel febbraio '42 e per quella data la sgombrarono dai prigionieri italiani, ad eccezione dei campi di Dire Daua e di Harar, zone che mantennero sotto la loro amministrazione militare, e ad eccezione del personale che lavorava negli ospedali o per la ferrovia Addis Abeba – Gibuti.
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