Setacciare il web smuove molte curiosita' nell'osservatore. E se uno e' un vecchio filatelico che ama ''classificare'' gli oggetti che osserva, ne possono nascere delle piccole ricerche. Ed e' appunto una di questa ricerche che vorrei esporvi qui, sperando di non annoiare gli eventuali lettori e anzi di indurli a contribuire con ulteriori ritrovamenti. La ricerca e' partita da un oggetto come questo
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In genere i collezionisti di storia postale della prima guerra mondiale approfondiscono gli oggetti spediti dall'esercito verso il paese, sovente cartoline in franchigia. Anche le produzioni ''private'' di questi oggetti sono accuratamente esaminate e censite (per esempio nel catalogo Cerruto-Colla). Ma anche la posta dal paese all'esercito diede luogo alla produzione di oggetti postali specifici (anche senza concessioni di franchigia). A cominciare furono anzi proprio le Regie Poste che fin dal maggio del 1915 distribuirono una busta postale a tariffa ridotta (10 centesimi)
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Ma pure i privati si mobilitarono per realizzare oggetti studiati apposta per corrispondere con i militari impegnati nel conflitto. Ci fu un fiorire di organizzazioni e comitati che si proponevano di partecipare allo sforzo bellico e che stamparono una miriade di oggetti di corrispondenza. La busta illustrata all'inizio di questo topic è appunto edita dal
Comitato Pro-Esercito, un’organizzazione che - come mostra fin nello stemmino con i nodi di Savoia – era legata alla monarchia (membri della famiglia reale figurano fra i patroni). Per queste sue produzioni, piuttosto curate dal punto di vista tipografico, il Comitato decise di preparare oggetti di corrispondenza differenziati secondo l'arma o la specialità di appartenenza del militare con il quale si voleva corrispondere. In secondo luogo va segnalata la predisposizione di due tipologie di oggetti (un po’ sulla falsariga degli interi postali): cioe' buste e cartoline. Colpisce infine che le due tipologie di oggetti siano ‘’brevettate’’, protette cioe’ dalla copiatura dei concorrenti, che – come vedremo – non mancarono. Di esemplari di queste produzioni del Comitato Pro Esercito sui siti di vendita on-line ne compaiono in notevole numero, specialmente nuovi o usati di favore (cioè non spediti); dovrebbero percio' essere familiari ai collezionisti
Le ‘’personalizzazioni’’ previste dal Comitato Pro Esercito sono (in ordine alfabetico):
-alpini
-artiglieria
-autisti
-bersaglieri
-carabinieri
-cavalleria
-fanteria
-guardia di finanza
-genio
-marina
-sanita’
-sussistenza.
Qualcuno ne conosce altre?
Le cartoline recano sempre la dicitura
‘’Si vende a beneficio delle famiglie bisognose dei militari alle armi e dei morti o feriti in guerra’’. Le buste, invece, esistono sia con questa dicitura, sia senza. Le cartoline hanno un’edizione che prevede anche il modulo di risposta: la cartolina ‘’risposta’’ ha la facciata tutta occupata dal formulario per il mittente e dall’ indirizzo del destinatario mentre il verso e’ dedicato al messaggio del militare. La grafica di questi oggetti è piuttosto elegante; le specialità sono differenziate anche con una banda colorata a sinistra che ricorda le mostrine militari; qualche volta compaiono dei simboli come la croce per la sanità o l’automobile per gli autisti.
Cartoline e buste del Comitato, in base al materiale usato, dovrebbero essere comparse già nel 1915; manca quindi nei formulari degli indirizzi ogni riferimento al numero di PM (introdotto solo nell’estate del 1917). La differenziazione per specialita’ o arma si riflette, naturalmente, anche negli spazi con le indicazioni necessarie a raggiungere il destinatario: anzi, le nostre buste e cartoline sembrano avere una funzione didattica per insegnare agli utenti quali dati erano essenziali e quali non lo erano.
Qui di seguito propongo un abbozzo di ''catalogazione'' della produzione del Comitato Pro Esercito, distinto fra buste e cartoline, in base alle varianti grafiche che ho riscontrato (in genere da immagini sul web). Mi farebbe piacere la segnalazione di tipi ulteriori da me non segnalati.
1) BUSTE
ALPINI
con la dicitura ''si vende...''
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senza la dicitura
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(SEGUIRA')