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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 09/11/2016, 22:20 
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LAZZARI UMBERTO
cappellano militare del 142 rgt. ftr.
Medaglia di bronzo al Valore Militare : "Si portava fin sulle prime linee a disimpegnare con zelo indefesso il proprio pietoso ufficio rincuorando ed esaltando l'animo dei combattenti"
Monte San Michele, Nad Logem, 6/14 agosto 1916
Croce di Guerra al valore Militare: "Durante un'azione lunga e violenta, nel disimpegnare le funzioni del suo ministero dimostrò abnegazione ed alti sentimenti umanitari anche nei momenti più critici"
Lo Kavar, Medeazza, 19 agosto - 6 settembre 1917


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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 13/11/2016, 15:33 
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GIUSEPPE MORIANI
maggior generale comandante divis. Verona.
annotazione filatelica: il generale scrive ad un altro ufficiale, in zona di guerra...non avrebbe dovuto affrancare la cartolina???

cmq. il destinatario era il sottotenente ARNALDO DELLO SBARBA. Deputato fin dal 1912.
Interventista, allo scoppio della guerra fece parte del gruppo parlamentare della Sinistra interventista. Nel 1918 fu presidente del gruppo di lavoro parlamentare per la revisione della legislazione sulla cooperazione e commissario della giunta parlamentare per il regolamento interno. Rieletto alla Camera nel 1919, assurse a cariche governative di rilievo: fu sottosegretario di Stato per le Terre liberate nel governo Nitti e per la Giustizia ed il culto nel governo Giolitti. Rieletto nel 1921, divenne finalmente ministro per il Lavoro e la previdenza sociale nei due governi Facta del 1922.


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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 14/11/2016, 16:25 
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CAPITANO FULVIO BALISTI.


FULVIO BALISTI (Ponti sul Mincio, 19 agosto 1890 – Ponti sul Mincio, 9 luglio 1959) è stato un militare e politico italiano.

Pluridecorato ufficiale del Regio Esercito durante la prima e la seconda guerra mondiale, Legionario Fiumano, intimo di Gabriele D'Annunzio, mutilato di guerra, dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana ricoprendo, tra gli altri incarichi, quello di Vicepresidente del Partito Fascista Repubblicano.

Nacque a Ponti sul Mincio (provincia di Mantova) il 19 agosto 1890, figlio di Arturo.

Cresciuto di fede repubblicana, fu un fervente interventista e si arruolò volontario nel Regio Esercito come soldato semplice all'atto della dichiarazione di guerra all'Impero austro-ungarico.Durante il conflitto divenne ufficiale di complemento, assegnato a una compagnia mitraglieri si distinse a Vertoiba (19-24 agosto 1917), dove fu decorato con una bronzo al valor militare.

Assegnato ad un battaglione della Brigata "Granatieri di Sardegna", nel 1918 combatté a Caposile e sul sul Piave venendo decorato con due Medaglia d'argento al valor militare.

Al termine del conflitto risultava promosso tre volte per meriti di guerra. Nel settembre 1919 insieme a Gabriele D'Annunzio partecipò alla Marcia di Ronchi che consentì l'occupazione della città di Fiume, e subito dopo fu nominato Capo della Segreteria del "Vate", ma al termine dell'occupazione della città, disilluso, si trasferì per un breve periodo in Svizzera, stabilendosi a Lugano,dove conobbe la signorina Amanda Lucia Fortis, che sposò nel 1924.

Rientrato in Italia andò a lavorare a Venezia, presso la Direzione Veneta della Compagnia Generali di Assicurazione. Il 29 ottobre 1932 si iscrisse al Partito Nazionale Fascista,senza, tuttavia ricoprire, mai alcuna carica pubblica durante la dittatura mussoliniana perché deluso dalla crescente burocratizzazione e statalizzazione.

Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940, fu uno dei promotori della Marcia della Giovinezza (24 giugno-18 settembre), e il 24 novembre assunse il comando, con il grado di maggiore, del Battaglione fucilieri G.I.L. "Bologna".

Il reparto fu poi denominato I Battaglione "Mi scaglio a ruina" ed assegnato al Gruppo Battaglioni "G.G. F.F", che il 27 luglio 1941 partì da Taranto sulla nave passeggeri Neptunia, per l'Africa settentrionale italiana. Sbarcato a Tripoli, il reggimento fu destinato ad operare a sud di Tobruk, tra Misurata ed Homs.

Ferito gravemente durante la Battaglia di Bir el Gobi nel dicembre del 1941, gli viene amputata una gamba, e in seguito alla ritirata italiana cade prigioniero degli inglesi, venendo ricoverato presso l'ospedale di Geneifa, e trasferito in Egitto il 7 gennaio 1942.

Prigioniero di guerra viene rimpatriato grazie a uno scambio di prigionieri mutilati, avvenuto a Smirne, in Turchia, nell'aprile 1943. Rimasto fedele al fascismo anche dopo la caduta del regime, avvenuta il 25 luglio successivo dopo l'armistizio dell'8 settembre aderisce alla Repubblica Sociale Italiana, credendo di ritrovarvi gli ideali "socialisti" del primo fascismo.

Nella RSI ricoprì numerosi incarichi: fu delegato per i Fasci Repubblicani della Lombardia, collaboratore del foglio Brescia Repubblicana e vicepresidente del Partito Fascista Repubblicano. Inoltre fu sempre vicino alle posizioni autonomistiche di Junio Valerio Borghese, comandante della Xª Flottiglia MAS.

Nel gennaio del 1944 alcune agenzie pubblicarono la notizia della sua nomina a Segretario del Partito Fascista Repubblicano al posto di Alessandro Pavolini: l'avvicendamento al vertice, voluto dallo stesso Benito Mussolini, tuttavia non si realizzò a causa delle vibranti proteste dei pavoliani. Nominato Commissario prefettizio a Brescia, pochi mesi dopo verrà allontanato da ogni incarico per aver appoggiato uno sciopero degli operai di una fabbrica.

Sfollato a Maclodio (provincia di Brescia, nell'aprile 1945, subito dopo la fine della guerra, fu arrestato non appena ritornato a Ponti sul Mincio ed incarcerato, ma presto rimesso in libertà senza conseguenze giudiziarie (la sua personalità integerrima emerge anche dai giudizi degli storici: per Renzo De Felice è forse la figura moralmente più limpida di tutto il gruppo dirigente repubblicano, mentre Francesco Paolo Calvaruso lo definisce ufficiale e gentiluomo dalla stoffa d'altri tempi).

Sottoposto a procedimento di epurazione si stabilì dapprima a Desenzano del Garda, e poi si ritirò a vita privata nella sua casa natale, significativamente ribattezzata "Piccola Caprera", che lasciò in eredità ai volontari combattenti di Bir el Gobi. Trascorse gli ultimi anni della sua vita in pressoché totale isolamento, assorto nella stesura delle sue memorie, contenute nei libri I volontari, Giovani Fascisti a Bir-el-Gobi e Pagine d'Africa.

Si spense il 9 luglio 1959, per complicazioni relative ad un intervento chirurgico sul moncone della gamba amputata.

ONORIFICENZE

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria. Medaglia d'argento al valor militare
«Comandanta di compagnia all'estrama destra, nell'attacco del giorno 14, accortosi che la sinistra del suo battaglione, dietro violenta reazione dell'avversario, era costretta a ripiegare, con slancio ed ammirevole esempio ai suoi dipendenti, riusciva ad irrompere a tergo della linea avversario, permettendo ad altri reparti del battaglione, di aggirare la posizione per la destra. Nel cotrattacco del giorno 16, con ammirevole slancio, dando esempio di elevate virtù militari, concorreva efficacemente, col suo reparto a riccacciare il nemico dalle posizioni precedentemente occupate, infliggendogli gravi perdite e facendo prigionieri e catturando armi.»
— Capo Sile, 14-16 gennaio 1918.

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglia d'argento al valor militare
«Alla testa delle propria compagnia, con impeto travolgente irruppe cotro un sistema difensivo nemico, facendo prigionieri e catturando bottino. Di fronte a qualsiasi difficoltà di manovra e di terreno, fu sempre all'altezza della missione sua, seguito ovunque dai suoi dipendenti, affascinati dal suo valore. Non abbandonava il combattimento che dopo riportata una grave ferita.»
— Piave Nuovo, 2 luglio 1918.

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'argento al valor militare
«Volontario di guerra a 52 anni, benché più volte ferito in una precedente campagna, conduceva al battesimo del fuoco con giovanile baldanza il suo battaglione. Ferito tanto gravemente da dover subire l'amputazione di una gamba, si diceva lieto di aver offerto ancora una volta il suo sangue alla patria.»
— Bir el Gobi (A.S.), 3 dicembre 1941.

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia di bronzo al valor militare
«Comandante di una compagnia mitragliatrici, mentre s'apprestava a seguire le ondate d'assalto, sotterrato e contuso dallo scoppio di granate avversarie insieme con parecchi soldati dipendenti e con quattro armi, utilizzati gli uomini superstiti come truppa di linea, postava allo scoperto le due armi rimastegli, resistendo validamente per parecchi giorni e parecchie notti agli attacchi nemici.»
— Vertoiba Superiore, 19-24 agosto 1917.

Medaglia d'oro commemorativa della spedizione di Fiume - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglia d'oro commemorativa della spedizione di Fiume.

Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915-1918


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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 14/11/2016, 20:21 
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grazie Riccardo per l'ennesima condivisione e guardo con la solita "invidia" questo pezzo :mrgreen:
credo piacerà molto anche al ns amico Roby2000.
alla prossima.


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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 15/11/2016, 20:26 
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Dal momento che mi avete chiamato in causa, rispondo postando una foto del Maggiore Fulvio Balisti del 1960,probabilmente un fotomontaggio
Saluti ad Enrico e Ricky
Roby


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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 15/11/2016, 20:28 
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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 15/11/2016, 21:34 
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Località: COLLEGNO (TORINO)
Bella Roby l'immagine di Fulvio Balisti integrale in cui si vede lui con l'arto amputato a seguito del grave ferimento occorsogli durante la Battaglia di Bir el Gobi nel dicembre del 1941, per il quale venne ricoverato presso l'ospedale di Geneifa, e successivamente trasferito in Egitto il 7 gennaio 1942. La foto pare anche a me un fotomontaggio con lo sfondo sbiadito rispetto alla sua figura, ma si tratta comunque del Balisti. Allego una ulteriore immagine tratta dal web in cui lo si vede, sempre con le stampelle, attorniato dai Mussolini Boys.
Saluti da Riccardo.


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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 16/11/2016, 22:58 
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Buonasera a tutti,

pubblico qui un documento relativo a un personaggio ben conosciuto, che operò durante la prima guerra mondiale non sul nostro fronte bensì su quello opposto, non da militare combattente ma da semplice referente. Se dovesse risultare off topic potete tranquillamente spostarlo in altra sezione.
Sono particolarmente felice del ritrovamento di questa cartolina, che tra l'altro venne spedita da questa personalità proprio da una frazione montana del mio paese, cioè Sella Nevea (frazione di Chiusaforte), alle pendici dei monti Canin e Montasio. La cartolina attirò la mia attenzione, oltre al fatto di mostrare il vecchio rifugio in legno di fine '800, per la presenza di quegli spartiti musicali manoscritti, particolarità questa ben difficilmente riscontrabile su questo tipo di documenti.
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A questo punto andai ad analizzare la cartolina al retro e con somma sorpresa lessi il destinatario, tale Bertha Kugy di Trieste.
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Quindi mi sorse il dubbio, sarà mica Lui che la scrisse?
https://it.wikipedia.org/wiki/Julius_Kugy

Non ne avevo la conferma, ma decisi di acquistarla comunque, in quanto troppi indizi convergevano, non poteva trattarsi di una coincidenza. Anche se la cartolina non era firmata, probabilmente perchè indirizzata a un familiare, sapevo perfettamente che Kugy era grande frequentatore delle nostre Alpi Giulie, avendo una casa nelle vicinanze, poco oltre il confine a Valbruna di Tarvisio.
Grazie all'aiuto di alcuni amici, ebbi prima la conferma che era un grande appassionato di musica (suonava l'organo) e potei confrontare la sua scrittura con altri manoscritti da lui firmati; la conferma definitiva l'ebbi dall'indirizzo sulla cartolina: Via S.Anastasio 8 era casa sua!
http://www.nuovolitorale.org/kugy.asp

Eccomi quindi propretario di questo documento di più di un secolo fa, che è stato tra le mani di Julius Kugy e che conserverò con la massima cura.
Dal punto di vista strettamente 'militaristico' e quindi attinente a questo thread, Kugy si arruolò nell'esercito imperiale, nonostante la sua avanzata età, in qualità di referente alpino e grande conoscitore di tutta la zona delle alpi Giulie che era diventata ormai la prima linea.
Per chi vuole approfondire: http://www.cimeetrincee.it/julius.htm

un saluto
Andrea

_________________
Andy66

Socio CFN Tarvisiano


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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 16/11/2016, 23:20 
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grazie Andy66 per aver condiviso lo scritto dell' ALPENREFERENT Kugy.
sicuramente il thread lo può ospitare come potrebbe ospitare altri personaggi di provenienza "straniera" che hanno avuto a che fare con la prima guerra mondiale.
abbiamo condiviso un'altra bella storia... :D
buon forum e ti ringrazio per aver partecipato all'argomento di questo thread.


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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 01/05/2017, 16:10 
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Airoldi Luigi , colonnello comandante il 12 rgt. Cavall. Saluzzo , poi generale.

Il 28 ottobre 1917, durante la ritirata di Caporetto, caricò più volte i nemici.

"h 15. Situazione sul Torre

Il reggimento Cavalleggeri di Saluzzo, colonnello Airoldi di Robbiate, carica più volte i tedeschi tra Godia e Udine. Perde la metà degli effettivi. La 200ª tedesca è temporaneamente fermata."


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MessaggioInviato: 01/05/2017, 16:54 
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Carlo Capponi Trenca
qui scrive come maggiore del rgt. Cavalleggeri di Foggia.
Nel 1917 diviene (fino al 1920) il comandante del rgt. Cavalleggeri di Lodi, impegnato nel 1917 in Albania.


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MessaggioInviato: 01/05/2017, 17:53 
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Franchi dott. Luigi , qui tenente colonnello medico sanità militare 69 div., poi divenuto tenente generale medico.


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MessaggioInviato: 01/05/2017, 19:37 
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Sempre inerente al Dottor Luigi Franchi, inserisco questa busta del periodo successivo (ne possiedo almeno una ventina sempre del Franchi) quando, come accennato Enrico, questi divenne Tenente Generale Medico Capo.Riccardo.


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MessaggioInviato: 01/05/2017, 19:57 
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eh, vedi il caso, nella prima g.m. il padre scrive al figlio studente e nella seconda il figlio scrive lui al padre dall' A.S.
corrispondenze militari...familiari.


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 Oggetto del messaggio: Re: personaggi importanti
MessaggioInviato: 01/05/2017, 20:08 
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p.m.pistoia ha scritto:
eh, vedi il caso, nella prima g.m. il padre scrive al figlio studente e nella seconda il figlio scrive lui al padre dall' A.S.
corrispondenze militari...familiari.

Scusa Enrico, ma come hai detto tu nella tua franchigia della 1 G.M. è il padre che scrive al figlio studente a La Spezia, mentre nella mia busta del Settembre 1940, è sempre il padre (LUIGI) da Torino, che scrive al figlio (FILIPPO) in Africa Settentrionale.Riccardo.


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MessaggioInviato: 01/05/2017, 23:35 
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eh si avevo letto male, credo però di avere nelle scatole di sabbia qualcosa anche nell'altro verso. se lo ritrovo lo posterò qui..ciao Enrico


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MessaggioInviato: 21/05/2017, 9:41 
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cartolina scritta al tenente Prof. Livio Livi, dal fratello Ugo.
Livio Livi, il cui padre Ridolfo divenne generale medico nel 1917 e fu antropologo di chiara fama, concorse fin dagli anni della guerra a cattedre universitarie per statistica e demografia.
cartolina postalizzata con timbro INTENDENZA 4 ARMATA in data 20/12/1917.
Dal testo: "..Non so precisamente ove tu sia , giacchè la posta non mi arriva da vari giorni; i giornali però mi portarono la lieta notizia della generalizzazione del babbo; il quale poi tempo fa mi aveva scritto che sraesti andato anche tu nella capitale per uffici statistico militari."


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MessaggioInviato: 21/05/2017, 10:04 
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DI GIORGIO ANTONINO, allora colonnello presso il Comando Supremo S.M.generale.
PM del 6/7/1915

Partecipò alla campagna coloniale del 1896 (m.b.v.m.). Tornato come maggiore in colonia, nel 1908 in Somalia ottenne importanti successi (liberazione della città di Merca). Partecipò alla guerra di Libia, con promozione a ten. colonnello, con 1 m.av.m. e cavalierato del Ordine Militare di Savoia. Nel 1913 divenne deputato. Chiamato da Cadorna come addetto al Comando Supremo, preferiva tornare a ruoli operativi, che gli consentirono di ottenere la promozione a Colonnello (1915) e Colonnello brigadiere (1916).
Con questo grado assunse il comando della Brigata Bisagno (209° e 210° fanteria), una nuova unità costruita con reclute della classe 1896, ed inquadrata nel X Corpo d'Armata, inserito nella 1ª Armata ed assegnato alla zona del Trentino.

Nell'estate del 1916 Di Giorgio condusse la Bisagno durante i vittoriosi combattimenti contro l'esercito austriaco e fu successivamente nominato comandante del IV Raggruppamento Alpini (gruppi 8° e 9°). Il raggruppamento, inquadrato nella 52ª Divisione Alpini, XX Corpo d'Armata, 6ª Armata partecipò alle operazioni volte ad evitare nuovi sfondamenti del fronte degli Altopiani ed a disarticolare le difese dell'Ortigara. Con la promozione a maggior generale, arrivò anche la destinazione al comando della 51ª Divisione in Valsugana, nel XVIII Corpo d'Armata, 1ª Armata. Fuori dalla zona principale d'operazioni, Di Giorgio fu tenuto fuori dall'azione di Carzano, e fu colto a Roma, dove era andato per partecipare ad una sessione della Camera, dalle notizie del disastro di Caporetto. Immediatamente richiamato da Cadorna, Di Giorgio partì per Udine, dove assunse il comando del Corpo d'Armata Speciale, un'unità costituita rapidamente per arginare l'avanzata degli austriaci. Tra il 26 ottobre ed il 3 novembre condusse le truppe al suo comando nel corso della Battaglia di Ragogna. Manovrando opportunamente, Di Giorgio condusse le sue truppe controcorrente rispetto alla fiumana di sbandati che ripiegavano da Caporetto, funse da argine permettendo ai più di salvarsi, e finalmente fu l'ultimo ad attraversare il Piave con i suoi uomini, la mattina del 9 novembre 1917.
Il 10 novembre il Corpo d'Armata Speciale fu sciolto e Di Giorgio, promosso tenente generale, rilevò Badoglio dal comando del XXVII Corpo d'Armata (brigate Reggio, Campania, Cuneo e Messina), reduce dal disastro di Caporetto. Al comando di questa unità partecipò alla difesa del Monte Grappa, alla seconda battaglia del Piave ed alla battaglia di Vittorio Veneto (giugno, la prima, e ottobre-novembre 1918, la seconda) dando ancora una volta prova di grande competenza nella conduzione di unità di grandi dimensioni.
Dopo guerra fu più volte deputato e divenne anche Ministro della Guerra.
Nominato per i suoi alti meriti Knight Grand Cross dell'Ordine Vittoriano da Giorgio V nel 1929; grand'ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia.


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ebreo senese che fu messo in salvo nel 1943/44 da una famiglia ora tra i Giusti tra le nazioni
SADUN GIACOMO
25/2/17 dattilografo presso il Comando della 6 Armata
scrittore di un trattato economico sul Prestito Nazionale nella seconda metà dell'800.


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Maccanti Egidio, Padre Raimondo

con l'entrata dell'Italia nella Prima guerra mondiale partì per il fronte francese, inizialmente come volontario e dal 1917 arruolato come cappellano militare con il grado di tenente, dapprima assegnato al 3º Reggimento bersaglieri e successivamente trasferito al 51º Reggimento fanteria della Brigata garibaldina “Alpi”, comandata dal colonnello Peppino Garibaldi, nipote e omonimo dell'eroe dei due mondi, ed inserita nel II Corpo d'armata italiano in Francia.Muore in battaglia il 18/9/1918.

m.a.v.m.
m.b.v.m.
croce al v.m.


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