rogerbarrett ha scritto:
Questo argomento nasce per raccogliere in un unico spazio e, quindi, magari (ri)organizzare le informazioni inerenti alla storia postale dell'affascinante repubblica partigiana d'Ossola
Un piccolo pezzo di storia è ora in vendita qui:
https://www.ebay.it/itm/Italy-WW2-censo ... 1438.l2649Allego l'immagine dall'inserzione di vendita, affinchè questa rimanga disponibile nel tempo.
Pezzo bellissimo: fortunato chi se lo è aggiudicato!
E questo pezzo risponde ampiamente alla domanda che avevo fatto nell'altro thread circa le eventuali evidenze di posta entrata in Svizzera passando dal Sempione: si direbbe che il Sempione non abbia visto transitare posta dalla zona liberata. Una lettera per Ginevra, che quindi sarebbe arrivata in un amen, o quasi, passando dal Sempione passa invece da Locarno e di lì inizia un ampio giro per raggiungere la sua destinazione. Sembrerebbe quindi i treni che passarono dal Sempione nel periodo della Giunta Provvisoria siano stati solo quello dalla Svizzera con cipolle e patate e quello italiano con il "pagamento in natura" di detti viveri: pochi carri cisterna di acetone e altri solventi, recuperati presso lo stabilimento della Rumianca.
Roby2000 ha scritto:
Questa cartolina non è mia, ma mandatomi da un amico che ringrazio, trovo giusto postarla quì.
Macugnaga 13.9.44
Roby
Roberto, segnala al tuo amico una imprecisione nel testo descrittivo: ad essere "provvisoria" fu la giunta, non il governo della zona liberata. I relativi documenti riportano infatti la dicitura "Giunta Provvisoria di Governo dell'Ossola", oppure "Giunta Provvisoria di Governo della Zona Liberata" (forse più corretta, in quanto la zona liberata comprendeva altre aree oltre all'Ossola propriamente detta)
rogerbarrett ha scritto:
Ecco il file dell'articolo citato, per il quale ho ricevuto dispensa alla pubblicazione.
Qui segnalo a pag.28 un refuso che ha cambiato il cognome del Presidente della Giunta da Tibaldi in Ribaldi!
Un OT: mia madre raccontava spesso che il periodo della Giunta Provvisoria, molto tranquillo dal punto di vista dell'ordine pubblico, fu invece un inferno per procurarsi da mangiare e gli unici viveri distribuiti per le normali vie commerciali furono appunto le patate e cipolle arrivate dalla Svizzera. Pane e farina non se ne trovavano, il latte solo andando in giro per le stalle e sperando di trovare un'anima buona disposta a venderlo. Da questo punto la mia famiglia fu fortunata: abitavamo in una casa molto periferica e in fondo alla nostra strada c'era un cascina (c'è ancora!) con stalla e 5 o 6 mucche: il latte ci fu sempre e con esso il burro, prodotto scuotendo a lungo le bottiglie di latte non completamente piene causando così il disemulsionamento del grasso, che si accumulava in pezzetti sulla superficie.
Michele