La corrispondenza spedita dai soldati italiani impegnati sul fronte russo, nell’ambito della seconda guerra mondiale, durante la campagna, prima del CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia) e poi dell’ARMIR (Armata Italiana in Russia) tra il luglio 1941 e il maggio 1943 è avvenuta prevalentemente in franchigia. Come noto, infatti, a tutti i militari che si appoggiavano al servizio di posta militare era concessa l’esenzione delle tasse postali (cioè la franchigia) per la spedizione di speciali cartoline postali (le Cartoline postali per le forze armate) predisposte dallo Stato e distribuite periodicamente in numero prestabilito. A fianco delle Cartoline postali ordinarie per le FF.AA. vi erano anche le Cartoline postali di propaganda. Originariamente, ad ogni militare impiegato nella campagna di Russia, venivano settimanalmente distribuite tre cartoline in esenzione di tassa. Dal 15 agosto 1941 il numero di cartoline veniva aumentato da tre a cinque per settimana. Contemporaneamente veniva istituito anche il Biglietto postale in franchigia per le FF.AA. che poteva essere distribuito ai militari nella misura di uno per settimana in sostituzione di una cartolina in franchigia. I francobolli venivano utilizzati dai militari, per lo più, per la posta aerea, per le spedizioni in busta chiusa, nonché per qualche spedizione raccomandata o espresso. Il reperimento dei francobolli era piuttosto difficoltoso in quanto gli stessi venivano distribuiti dagli uffici di posta militare, ma non dalle sezioni staccate “non contabili” (tali erano le sezioni che non effettuavano servizi a denaro e non avevano una gestione contabile propria, dipendendo dagli uffici che avevano operato il distacco) attraverso le quali veniva inoltrata la maggior parte della corrispondenza. Il maggiore uso di francobolli è avvenuto nel corso dell’anno 1942. I valori prevalentemente utilizzati sono stati i francobolli della serie Imperiale (in particolare il 25 cent. e il 50 cent. con l’effige del Re – Figure 1, 2 e 3) e i francobolli della serie Allegorie per la posta aerea (in particolare il 50 cent. Pegaso e il valore da 1 Lira – figure 4, 5 e 6); molto meno frequente è stato, invece, l’uso dei francobolli della serie Propaganda di guerra (figure 7 e 8) e della serie Fratellanza d’armi italo-germanica. Estremamente poco utilizzati i francobolli commemorativi (si veda l'argomento "Una insolita affrancatura" pubblicato ugualmente in questa sezione) . Frequenti le affrancature in forma mista tra valori della serie Imperiale e valori della serie Allegorie (Figure 9, 10 e 11). Le tariffe per il servizio delle corrispondenze private militari diverse dalle cartoline postali e dai biglietti postali per i militari (che, come si è detto, godevano della franchigia), nonché diverse da quelle provenienti dalle zone sprovviste di francobolli (zone di operazioni, che godevano dell’esenzione di tassa) erano quelle previste dal Regio Decreto 23 maggio 1940, n. 750, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno n. 158 dell’8 luglio 1940, in vigore dal 1° luglio 1940 (50 cent. per lettere, cartoline semplici e biglietti postali; 1 lira per la posta via aerea e 1,75 lire per raccomandate e espressi). Erano consentite le raccomandate con esclusione di quelle con avviso di ricevimento. Erano ammesse le assicurate per la corrispondenza di servizio.
marco rossignoli
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