non mi è entrato nel titolo, ma sarebbe anche in finale " e viceversa".

Un po' sollecitato da una discussione iniziata in un thread del subforum Storia postale- Regno , dal titolo simile a questo, inauguro il presente, con la speranza che qui ci si possa incontrare tra specialisti di posta militare e storia postale civile e vedere alcune casistiche relative alla posta militare in periodo RSI.
Premetto che non sono uno specialista di posta militare della RSI, nè che tantomeno frequento la lettura della normativa postale in generale. Dichiaro la mia voluta limitatezza al testo che per me è bastante per gli usi postali della posta militare (Marchese vol.2) e che, come il mio amico Roby, nella raccolta di p.m. guardo al documento aldilà della sua specificità postale.

Però appunto interessato nel dibattito di una specifica tariffa agevolata (servizio espresso per bassa forza esercito ante 8/9/43) al quale rimando all'apposito thread, è venuto fuori la possibilità di approfondimenti in quel merito e più in generale per corrispondenze DA militari inquadrati nell' Esercito Repubblicano.
Ho sfogliato l'album dove tengo le corrispondenze del periodo e volevo avere alcuni riscontri da altri collezionisti. Ecco qui il perchè di questa disamina...
Innanzitutto , come ho dichiarato, mi sono sentito inadeguato alla lettura postale degli oggetti: ho sempre ritenuto superfluo conoscere gli usi postali, convinto che esistano delle evidenze, qualcuno le può chiamare consuetudini, nella lettura delle corrispondenze militari in generale che sono per me, e per fortuna per altri amici, "incrollabili":e cioè l'interpretazione generica che data la situazione caotica determinatasi dalla guerra, che aveva aggravato ancor di più l'anarchica e/o viceversa troppo burocratica mente italica, fatte le regole, difficilmente anche quelle postali sono riscontrabili. Il maneggio di migliaia di pezzi ha consolidato questa idea!.
Ora io non so da quando sia partita la esenzione all'affrancatura della corrispondenza militare in periodo RSI (mi si dice marzo 44); mi sono andato a guardare se trovavo qualcosa nell'Unificato (Buzzetti/Vironda) e da pag. 135 in poi si parla della organizzazione postale militare repubblicana.
Abbastanza circostanziata la ricostruzione territoriale, il funzionamento (posta da campo dal 1/1/44), ma non riesco a capire, se guardo alla corrispondenza in mio possesso, dove e come fossero applicate le regole. Soprattutto vedo che:
- molta della corrispondenza di militari, nonostante l'indicazione in chiaro della unità di appartenenza e talvolta anche il timbro di reparto, viene affidata al timbro di ufficio postale civile. Questo vale per cartoline illustrate e paesaggistiche, MA anche per franchigie militari ufficiali e di propaganda.
- l'indicazione di ZONA SPROVVISTA di bolli, che richiama alla mente una situazione di piena emergenza, anche in territorio nazionale, trova una diversa applicazione di tassazione o meno (tassa doppia, T.S., no tassa).
-ove presente l'annullo (guller) militare di Posta da Campo è ugualmente presente il fbollo (da verificare se solo nel periodo ante il marzo 44),affrancatura che in teoria avrebbe dovuto essere presente solo come affrancatura di servizi accessori (ove regolamentati e se presenti).

Queste le prime riflessioni che mi sono venute in mente e che affido agli specialisti del periodo. Ripeto non trovo nel lavoro di Buzzetti una specifica indicazione per quei quesiti, così come per il periodo ante 8/9/43 aveva fatto Marchese nel suo volume. Magari ho letto superficialmente e allora attendo indicazioni precise che mi aiutino a far chiarezza.
Grazie fin d'ora.
Buon forum a tutti.

Ecco ho riportato il passo dell'amico Rogerbarrett per far capire meglio da dove è iniziata questa indagine che vorrei promuovere e riporto di seguito il pezzo a cui si fa riferimento, come prima campionatura sulla quale discutere...

per esempio, quindi, anche questa non avrebbe dovuto essere affrancata, se prevista la franchigia.
in chiaro reparto di appartenenza e timbro guller della PdC 801 sul fbollo da 25cent (no 50cent.).

altro caso: inoltro sempre su cartolina illustrata, tramite posta civile con regolare affrancatura, nonostante indicazione in chiaro manoscritta sia del reparto che della relativa PdC 845.

viceversa un guastatore del genio indica Posta da Campo 741,manoscritto anche nel posto della affrancatura, aprile 44, e viaggia in esenzione di tassa con l'apposizione del guller della Pdc 741.
Lo stesso militare, nello stesso periodo, manda altra cartolina, stavolta utilizza l'ufficio civile, oltre ad indicare Posta da campo 741 nel posto dell'affrancatura vi indica anche ZONA SPROVVISTA DI BOLLO, come se sapesse che senza timbro militare , la corrispondenza poteva essere soggetta a tassazione. Cosa infatti che avviene, se ne vede la traccia con la richiesta di tassa di cent.50.

se sembra che basti l'apposizione del guller di PdC a permettere l'esenzione, ecco un altro caso.
busta affrancata con annullamento con guller PdC 833 febbraio 44

zona sprovvista di fbolli, timbratura di ufficio civile

Tassiamo? non Tassiamo? Tassa semplice?

franchigia militare, anche se del Regio Esercito...
perchè affidata ad ufficio civile? perchè solo supporto non più regolamentare?
e quell'altra regolarmente viaggiata in franchigia con timbro di PdC 849?

spero di aver dato un po' di lavoro e mi affido agli specialisti di storia postale per avere qualche riscontro e ravvivare un po' questo argomento.
ciao per ora chiudo qui.
buon forum.

Un mio piccolo contributo all'argomento che non colleziono e non conosco.Visto quanto postato da Enrico,mi sembra che la Posta da Campo come servizio e svolgimento sia uguale alla posta militare con tutte le sue contraddizioni. affrancata, non affrancata, tassata,si o no,franchigia ecc. Ne posto 3 della Posta da Campo 865 (Stato Maggiore Esercito) in date 29.2.44 e 17.3.44 da Roma e 17.4.44 da Bergamo. Come vedete, tutte affrancate x 50 cent., la famosa riduzione era nota? Se era stato adottato il sistema Feldpost che prevedeva la franchigia per tutti e per tutta la corrispondenza normale sia da civile a soldato e viceversa, perchè questa caotica situazione? Gli uffici postali conoscevano le disposizioni per la PdC? Penso ci sia abbastanza materiale per divertirci
per tutto il lockdown.
Saluti a tutti
Roby

buonasera

premesso che sto facendo una invasione di campo e che Martino credo sia la persona/collezionista più titolato per questo specifico argomento, cerco di schematizzare le mie conoscenze.

Il nodo temporale che spesso prendiamo come riferimento, 8/9/1943, ha si portato dei cambiamenti importanti nell'organizzazione e nel funzionamento postale (ovviamente si parla di posta militare) ma non legislativi.

Limitando il discorso come da argomento del post, alla Repubblica Sociale, si noterà che gli Uffici Postali Militari di fatto vennero meno al pari dei reparti militari italiani. Conseguentemente la posta militare si ridusse quantitativamente in modo drastico.
A livello normativo rimasero in essere le disposizioni precedenti già viste

""La posta INDIRIZZATA a militari di bassa forza

per questo tipo di posta vigeva l'agevolazione della riduzione della metà della tassa purché fosse posta in porto semplice inviata senza servizi aggiuntivi.
Questa è l'unica agevolazione prevista per la posta inviata ai militari ( da amici, parenti o altri militari)


La posta SPEDITA dai militari (tutti senza distinzione di grado)

1. ai militari era concesso spedire cartoline e biglietti in franchigia
2. dal luglio del 1942 le cartoline e i biglietti in franchigia potevano essere spediti "via aerea" o "espresso" senza perdere il diritto alla franchigia.
3. i militari ( tutti ) potevano spedire cartoline semplici o illustrate anche con comunicazioni epistolari alla tariffa di 15 cent. ( non le lettere) Per queste cartoline non era previsto nessun divieto ( espicitamente normato) all'inoltro "via aere" e/o via espresso e neppure via raccomandata ( servizio da me non ricercato).
4. ai militari ( come pure ai civili) era ammesso l'invio di BUSTE via aerea ed espresso usufruendo della tariffa ridotta dell'aereespresso ( es. nel caso del primo porto la tariffa era di 2 lire anzichè 2,25).""

resta sempre valida la "regola" che si possan trovare oggetti con le più disparate affrancature.

Una mia considerazione personale è che dopo la data dell'armistizio le cartoline e i biglietti postali in franchigia sembrano praticamente scomparire più probabilmente per la presenza dei fregi e stemmi reali invisi all'amministrazione fascista che per una loro minor disponibilità.

Non mi sembra che con l'introduzione delle Poste da Campo sian state introdotte nuove disposizioni sulle tariffe per la posta "dei militari" almeno fino alla primavera del 1944. Troviamo infatti una circolare del 18 aprile 1944 che recita:

""sono ammesse ''lettere chiuse o aperte in via ordinaria spedite da militari o ad essi dirette in esenzione di tasse postali con peso massimo sino a 100 grammi. Quelle spedite da militari DEBBONO AVERE IL TIMBRO A DATA DI UN UFFICIO DI POSTA DA CAMPO O FELDPOST E NON POSSONO ESSERE IMPOSTATE NELLE CASSETTE POSTALI CIVILI. Qualora se ne dovessero rinvenire non vanno distribuite ma consegnate al piu' vicino ufficio di posta da campo""

Comunque, per la posta da campo e normative, rimando al blog di Martino https://espressirsi.wordpress.com/2017/ ... -famiglie/

e anche solo per completezza di argomento ricordo il seguente post viewtopic.php?f=27&t=4390.

allego alcuni esempi di posta militare dalla mia collezione suelle cartoline Vinceremo a testimonianza della continuità normativa per la posta militare anche dopo la data del 8/9/1943

sempre dalla collezione Vinceremo 2 casi di posta militare che godevano di franchigia

poi al di fuori della collezione Vinceremo per quanto riguarda cartoline e biglietti in franchigia militare posso segnalare i seguenti documenti

- cartolina in franchigia del periodo Regno spedita via posta civile, Pavia, il 20/11/1943. Presenta il timbro ovale di reparto "Ospedale Militare Territoriale Pavia".

- biglietto postale in franchigia per le forze armate repubblicane. Spedito il 6/10/1944 da appartenente alla GNR di Frontiera da Santhià via posta civile. Timbro tondo del reparto Comando Stazione di Milano. Timbro di servizio "La corrispondenza da e per militari con indicazioni di località invece di Posta da Campo, non ha corso". Ma il nostro milite non indica la sua Posta da Campo.

non mia ma dal web
da posta da campo 871 del 30/05/44

sulla corrispondenza per militari e spedita da essi non occorre francobollo
umberto

approfitto di questo spazio per inserire un pezzo di un piccolo epistolario, apparentemente "civile", ma che invece si riferisce alla partecipazione come "volontario" di un giovane italiano nelle forze armate aeree germaniche come lui le definisce.
Ho evidenza della sua unità solo in una lettera, la prima, dal fronte italiano, dove appunto cita al mittente (senza indicazione nominativa sua personale) FORZE ARMATE AEREE GERMANICHE
III btg Genio Pionieri III comp. I plotone. Scritta il 26/12/43.
Nel Buzzetti/Vironda , nel capitolo dedicato a questi difficili reparti da collezionare per l'indeterminatezza delle località di operazione, si parla del III btg Pionieri (Ital.Bau.-Pi. Btl.3), come costituito a Cremona nel novembre 1943, da dove poi operò al fronte intorno Roma e ritirandosi poi assieme a loro. Ebbe assegnato un proprio numero di feldpost.
E' dai dintorni di Roma che scrive il militare, si capisce che ha avuto in precedenza un'altra sfortunata situazione nei pressi di Pisa e che l'occupazione era quella di predisporre opere per aeroporti, dove più di una volta si sarebbe trovato sottoposto a bombardamenti alleati. Durante uno di questi rimane ferito e viene trasportato all'Ospedale Militare del Celio a Roma, da dove poi continua a scrivere ad un amico per non spaventare a casa con le notizie dell'accaduto.
I testi sono particolarmente espliciti, descrivono il modus vivendi ed operandi, le azioni, i rapporti coi camerati tedeschi ed hanno riferimenti anche agli usi ed alle normative postali e per questo li inserisco per un approfondimento comune.

lettera con timbro da Roma Ministero della Guerra 20/1/44
manca al retro indicazione mittente
descrizione del bombardamento all'aeroporto e ferimento dello scrivente
indicazione di scrivere le risposte per espresso ad uno zio di Roma che poi gliele avrebbe recapitate...

quando poi scrive la terza missiva, un po' più personale, al mittente indica nuovo reparto di appartenenza, seppur scrivendo sempre dall'ospedale militare ove è ricoverato ancora. Indica in chiaro, visto l'effettivo servizio, "Luftwaffe" e il 102 btg genio pionieri (sciolto nel ottobre 44, FP 22954).
29/2/44 da Roma

Nel testo:
Veramente sempre meglio stare all'ospedalecon un braccio rotto che a Cassino con due palmi di terra sulla testa e una croce di legno. E a proposito di croci di legno, continuano i bombardamenti laggiù? Qui son cosa di normale amministrazione, alla periferia di Roma s'intende, non al centroe soprattutto dentro al Celio: ci mancherebbe altro!
.........All'ospedale del Celio intanto incominciano ad arrivare i primi feriti e i primi morti del battaglione. Meno male essere stato ferito un mese e mezzo fa quando la situazione era molto meno caotica!...

Raccomandata G.N.R. Ispettorato Regionale della Liguria, Genova. 22.5.44
Roby

Posta da Campo 849 Udine DATA 22.4.45!! per P.da C.717
Roby