cartolina scritta da Valladolid il 27/4/1937 al principe Pignatelli , presidente dell'ass. Arditi d'Italia.
PIGNATELLI, Valerio. – Nacque a Chieti il 19 marzo 1886 da Michele e da Emilia Valignani.
Fu tenente di cavalleria nella guerra italo-turca, ufficiale di ordinanza del maresciallo Caviglia e capitano degli Arditi della prima guerra mondiale, quindi inviato come addetto militare presso l’ambasciata italiana a Budapest nel 1919, durante la rivoluzione di Béla Kun. Nel 1920 si arruolò nell’‘Armata bianca’ di Pëtr Nikolaevič Vrangel, che combatté in Russia contro i bolscevichi.
Negli anni Venti si recò in Messico, dove fu proclamato imperatore di una piccola regione del Sud, in virtù degli stessi principi dinastici che avevano consentito la medesima nomina a Massimiliano d’Asburgo (Pignatelli era principe del Sacro Romano Impero); a differenza dell’Asburgo, dopo solo dieci giorni dalla nomina – rimasto vedovo, il 18 dicembre 1925, della prima moglie, la cugina principessa Maria Gloria Pignatelli Aragona Cortès che aveva sposato il 29 novembre 1924 – riuscì a fuggire negli Stati Uniti, dove fece fortuna sposando Patricia Hearst, figlia di un magnate dell’editoria.
Negli anni Trenta, abbandonata la moglie, tornò in Italia e si iscrisse al Partito nazionale fascista (PNF) pur professando sempre idee eterodosse, in particolare contro l’ex segretario nazionale del PNF Roberto Farinacci, con il quale si batté a duello.
Successivamente combatté nel 1935 in Etiopia come comandante dei «Dubat» (X battaglione eritreo), quindi fu volontario nella guerra civile in Spagna , prima come comandante di un battaglione di carristi e poi del battaglione d’assalto «Frecce Nere». Poté ‘vantare’ sette ferite di guerra e cinque medaglie d’argento al valor militare.
Allegati: |
img750.jpg [ 408.5 KiB | Osservato 2809 volte ]
|
|