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MessaggioInviato: 08/11/2020, 21:30 
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Possiedo questa lettera spedita dal C.L.N. di Ge. Fegino, affrancata con due valori da lire 5 più un valore da lire 1 della serie Imperiale senza fasci più un valore da lire 2 della Democratica.
Un insieme molto carino.
Eugenio


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MessaggioInviato: 09/11/2020, 9:54 
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La data è piuttosto tarda: mi chiedo cosa facesse quel comitato nel 1946 in ambito postale.
Verosimilmente non operava qualche funzione postale (trasporto, censura, etc..), per cui quel timbrino immagino sia solo un segno identificativo del mittente.
La lettera comunque resta un oggetto che racconta un aspetto di quel tempo, ossia la persistenza dei comitati nel periodo post bellico.

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MessaggioInviato: 03/12/2020, 21:14 
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Per non aprire un nuovo thread posto quì alcune lettere con intestazione a comitati del C.L.N.anche se le date non sono tutte in luogotenenza sono una testimonianza dell'immediato dopoguerra.
Roby


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MessaggioInviato: 03/12/2020, 21:23 
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Questa la considero la più interessante e mi ero fatto una certa idea dell'insieme postale e storico :Guardatela e ditemi cosa ne pensate,vediamo se avete fatto il mio stesso ragionamento.
Roby


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MessaggioInviato: 03/12/2020, 21:35 
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Moscatelli era uno dei comandati partigiani appunto di quella zona. Che abbia pensato di avere diritto alla franchigia?

Lettera molto interessante. Mi piace.


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MessaggioInviato: 05/12/2020, 11:29 
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Complimenti Seref, sei arrivato alla mia stessa conclusione. Avevo aspettato a risponderti perchè speravo l'intervento di altri soci.
Famosissimo nella zona, il Comandante Moscatelli aveva pensato che la sua firma bastasse per intimorire l'impiegato postale e postalizzare la lettera in franchigia,30.5.45,appena finita la guerra. Ma ha trovato un impiegato ligio al regolamento e ha tassato la lettera. Comunque un documento importante, sia per la data che per il personaggio.
Saluti
Roby


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MessaggioInviato: 05/12/2020, 12:43 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
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Suggerimento: l'argomento della posta partigiana post liberazione magari potrebbe meritare un capitolo a se stante, piuttosto che essere trattato in coda ad un argomento dal titolo generalistico.
Purtroppo non ho competenza per scriverne: ho più domande che risposte. Ad esempio: la corrispondenza ufficiale dei comandi partigiani in Luogotenenza aveva diritto alla franchigia? Furono occasionalmente tollerate e solo saltuariamente tassate? Esisteva qualche norma a riguardo?

Mi pare che ne periodo possa essere utile anche fare un distinguo/parallelo con le commissione di epurazione, che dovevano essere legittime istituzioni statali, con corrispondenza ufficiale a carico della collettività.

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MessaggioInviato: 05/12/2020, 17:02 
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Io invece sono un po' stupito che il 30 maggio 1945 fosse gia' stampata cancelleria intestata Associazione Partigiani d'Italia /zona Biellese. Capisco l'efficienza delle formazioni garibaldine e anche una certa propensione a creare forme ''istituzionali'' ma era passato solo un mese dalla Liberazione...

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Riccardo Bodo


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 0:36 
somalafis ha scritto:
Io invece sono un po' stupito che il 30 maggio 1945 fosse gia' stampata cancelleria intestata Associazione Partigiani d'Italia /zona Biellese. Capisco l'efficienza delle formazioni garibaldine e anche una certa propensione a creare forme ''istituzionali'' ma era passato solo un mese dalla Liberazione...
La insufficiente impressione della cifra delle unità potrebbe far pensare che l'anno sia il 1946, ma questo non è possibile perché dal marzo del '46 il sindaco non era più Coppo ma era Virgilio Beltrami.
Mia madre era di Omegna e sia "il Coppo" che "il Beltrami" erano nomi che ricorrevano spesso nei ricordi del tempo di guerra: mentre "il Coppo" era proprio il destinatario della lettera, "il Beltrami" era Filippo Beltrami, il capo di una delle formazioni partigiane che gravitavano su Omegna e che era morto nel gennaio del '44 in uno scontro con repubblichini e tedeschi.
Michele


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 1:01 
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Nel Maggio del 1945, era vigente la tariffa RSI. La tassazione di 2L (1L +100%) è congrua.


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 8:33 
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In più occasioni è stato chiarito che non era possibile annullare i francobolli con il bollo "T" in luogo dell'impiego del guller con indicazione di località e datario.
Questo dettaglio non depone certo per un impiegato postale particolarmente ligio, anzi... :D
Francamente io non preferisco pezzi con questa caratteristica: non me ne vogliate, ma ho difficoltà a considerarli coevi/affidabili, fermo restando che chi li riesce ad apprezzare avrà tutto il sacrosanto diritto di goderseli in buona fede.

Recentemente, con mia sorpresa, ho visto risultati alterni di oggetti con tassazioni similmente annullate: de gustibus.. :)

Se non costituisse un reato filmerei nel dettaglio i semplici passaggi con cui è possibile "arricchire" un oggetto meritevole di tassazione (a suo tempo non
segnalata e corrisposta): in asta on line forse troverebbe i suoi estimatori... Per cui attenzione a quanti "scaltri" questo scrupolo possano non averlo!

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MessaggioInviato: 08/12/2020, 9:47 
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Queste cartoline sono state stampate nel 1945,probabilmente su richiesta dei capi delle Brigate Garibaldi per commemorare le lotte che hanno sostenuto. Nuove sono relativamente facili da trovare, molto difficili usate nel periodo, quella sovrastampata Buon Natale usata è la più rara. Tutte con la didascalia al retro:Brigate Garibaldi,baciate dalla gloria, le prime nella lotta, le prime nella vittoria.
Cartolina x Ginevra 29.12.45.La scrivente è la signora Maria Leoni, moglie del comandante Moscatelli.
Roby


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 10:13 
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Questa cartolina della serie,(credo di 6-7) e scritta da Achille Marazza nel dicembre 1945. Antifascista, menbro del C:L:N: Alta Italia e politico,partecipò nel 1945 con Sandro Pertini,Riccardo Lombardi e Raffaele Cadorna all'incontro a Milano col Cardinale Schuster alla trattativa per la resa di Mussolini. Sbaglierò, ma per me questi sono documenti di grande valore storico , la nostra storia, non vado a preoccuparmi se sono affrancati giusta tariffa o no. Ad esempio: la lettera a firma di Moscatelli, tassata per due lire,stiamo parlando del 30.5.45,non sapremo mai se l'impiegato postale fosse stato un fanatico fascista e pertanto di fronte al partigiano Moscatelli è stato rigoroso nel tassare. Io non colleziono solo posta, colleziono frammenti di storia, storia che amo.
Roby


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 10:54 
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Io non mi intendo di posta dei partigiani ma cercando di fare una "fredda" esamina dell'oggetto postale direi:

Non ho elementi comparativi per dire che la firma di Moscatelli sia originale o non lo sia. Immagino che Roberto abbia altri documenti che possano farci pensare che la sia.
L'intestazione della busta Associazione partigiani d'Italia - Zona Biellese alla data data del 30 maggio 45 potrebbe, in effetti, essere stata stampata in quei giorni che intercorrono dalla fine della guerra all data del timbro (direi senza ombra di dubbio che sia del 45). Certo che trovare il termine "Associazione" presuppone un coordinamento tra le varie formazioni partigiane che forse al 30 maggio già c'era (non sono sufficientemente documentato in merito ecco il perchè del mio dubbio).

da un punto di vista postale la busta potrebbe far venire il sospetto di una manipolazione per renderla più appetibile agli occhi di un collezionista di storia postale ( al netto dell'importanza storica data dal mittente della stessa). Il timbro T, che la normativa presuppone apposto dall'ufficio di partenza potrebbe essere stato messo in epoca sucessiva. Così pure i 2 francobolli con il timbro T non sono collocabili con certezza all'epoca della spedizione. Come suggeriva Martino la normativa prevedeva l'applicazione del timbro tondo a datario, cosa che fu spesso disattesa, ma che ne avrebbe garantito l'originalità (almeno pre la maggior parte dei casi, al netto di timbri farlocchi ma che possono essere più facilmente individuabili).

Il mio non vuole essere un giudizio pro o contro la busta ma una semplice analisi di quanto "l'occhio" può osservare.

Mi complimento con Michele per la memoria storica sulla sucessione dei sindaci di Omegna

Complimenti a Roberto per le belle cartoline di cui non ne conoscevo l'esistenza.


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 11:07 
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due date che possono servire...

L'ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia fu costituita il 6 giugno 1944, a Roma, dal CLN del Centro Italia, mentre il Nord era ancora sotto l'occupazione nazifascista.
Il 5 aprile del 1945, con il decreto luogotenenziale n. 224, le veniva conferita la qualifica di Ente morale che la dotava di personalità giuridica, promuovendola di fatto come associazione ufficiale dei partigiani.


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 17:24 
Ringrazio Fabrizio per i complimenti ma non li merito: che Virgilio Beltrami sia diventato sindaco di Omegna nel marzo 1946 l'ho appreso da una ricerca in rete. Diverso il discorso di Coppo: come ho scritto, era un nome ricorrente nei ricordi di mia madre e degli altri componenti della sua famiglia, insieme a quello di un altro capo partigiano della zona: "il Rutto" (non era un soprannome: era quello il suo cognome). Entrambi erano stati in qualche modo coinvolti con alcuni rocamboleschi episodi della vita del fratello minore di mia madre, recluta della Monterosa ad Aosta nel settembre 1943, rientrato a casa insieme ad altri 4/5 della zona dopo l'otto settembre, risalendo a piedi la valle di Gressoney fino in cima, scavalcando poi in Valsesia e da quella valle in Valle Strona, che scende appunto a Omegna. Il tutto senza toccare centri abitati e usando solo sentieri di montagna, fino all'arrivo in Valle Strona. Situazioni come quella fanno cementare amicizie che restano, e così mio zio rimase molto amico col fratello di uno di quei capi partigiani, cosa che gli fu di grandissima utilità quando il giro "semialpinistico" da Aosta a Omegna gli toccò farlo una seconda volta. Ma sono andato già troppo OT e mi fermo.
Michele


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 17:50 
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Un collezionista ha visto le cartoline dei partigiani che avevo postato e me ne ha inviate altre ,ma nuove, confermandomi la difficoltà di trovarle usate. Penso meritano di essere postate a ricordo delle Brigate partigiane Garibaldi.
Roby


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 17:55 
Bellissime: mi piace in particolare quella del "Dilemma milanese", un non tanto velato riferimento al non proprio idilliaco rapporto tra le formazioni della Valsesia e quelle dell'Ossola-Cusio, che sicuramente ebbe ripercussioni nel CLN milanese.
Michele


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 18:20 
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michele.caso ha scritto:

Entrambi erano stati in qualche modo coinvolti con alcuni rocamboleschi episodi della vita del fratello minore di mia madre, recluta della Monterosa ad Aosta nel settembre 1943, rientrato a casa insieme ad altri 4/5 della zona dopo l'otto settembre, risalendo a piedi la valle di Gressoney fino in cima, scavalcando poi in Valsesia e da quella valle in Valle Strona, che scende appunto a Omegna. Il tutto senza toccare centri abitati e usando solo sentieri di montagna, fino all'arrivo in Valle Strona. Situazioni come quella fanno cementare amicizie che restano, e così mio zio rimase molto amico col fratello di uno di quei capi partigiani, cosa che gli fu di grandissima utilità quando il giro "semialpinistico" da Aosta a Omegna gli toccò farlo una seconda volta.

Michele


Continuo io con Off Topic:

La stessa storia è menzionata nel libro che sto leggendo adesso. L'autore dice di raccontare la storia dei famigliari, soprattutto suo zio.


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MessaggioInviato: 08/12/2020, 18:34 
Seref, la storia raccontata dal libro che stai leggendo è quella della fuga da Aosta alla Valle Strona del gruppetto di reclute della Monterosa? Se è così devo aggiungere un altro libro al mio regalo di Natale, anche se è presentato come romanzo e non come opera di storia.
Vedo che ti tieni aggiornatissimo sull'argomento: il libro è stato presentato il 7 novembre e tu non abiti in Valdossola (beh, appena un po' più a ovest...).
Michele


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