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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 26/12/2014, 18:22 
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Ho questo espresso con una etichetta Mod. 24-bis spedito per via aerea a Tripoli affrancato per 29 lire composte tramite applicazione di 4 + 10 lire della democratica + tre esemplari del 5 lire espresso Italia turrita. A parte l’enorme etichetta espressa che non avevo mai visto, per quante combinazioni abbia provato, non sono riuscito a capire come sia stata composta la tariffa per poter arrivare al totale di 29 lire. La lettera è partita da Firenze Ferrovia / Espressi il 15 Mag 1946 (Regno di Umberto II) e risulta arrivata a Tripoli / Corrisp.ze e Pacchi il 20/5/1946.
Giancarlo Polverari


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MessaggioInviato: 08/01/2015, 23:57 
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L'ho riconosciuto in vendita su internet, così mi domandavo se poi tu sia giunto a considerare la corretta tariffa.
Per quanto mi riguarda, mi sono limitato a far due conti: l'espresso (il solo servizio) era in tariffa 30 lire, mentre il solo porto semplice era 15 lire (per un peso inferiore a 20 grammi).
Questo basta a far capire che l'oggetto è fuori tariffa.
C'è la possibilità che sia stata erroneamente applicata la tariffa precedente al 1 aprile 1946, ma andrebbero considerati più porti, con un calcolo piuttosto fantasioso.
Tu cosa sei arrivato a supporre? :)


p.s.: hai effettuato la visione in trasparenza della busta sotto fonte luminosa in prossimità dell'enorme talloncino "espresso"? non vorrei nascondesse qualche trucco.

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MessaggioInviato: 09/01/2015, 18:39 
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sotto l'enorme etichetta non c'è nulla e non sono riuscito in alcun modo a fare quadrare l'importo applicato con le tariffe in vigore (altrimenti non avrei posto il quesito). Il pezzo non è mio ma di un amico e, per evitare problemi l'ho tolto dalla vendita. Ho subito ricevuto la richiesta di acquisto da due specialisti del settore (che se rimaneva in asta penso si sarebbero azzuffati) e che probabilmente hanno visto qualche cosa di interessante che mi o ci sfugge. Dei due uno è un amico e siamo d'accordo che gliela invio alla base e lui la fa periziare a sue spese.
Vediamo che succede.


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MessaggioInviato: 10/01/2015, 0:07 
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io colleziono espressi: vuoi che non mi interessi questa storia?
Sono curioso: chissà che scriverà il perito.
Immagino, però, che per discrezione non intendi rivelare il nome dell'esperto da consultare.
A questo punto faccio una domanda un pò sfacciata, ma non provocatoria:
visto che manco di esperienza, a chi faresti periziare un pezzo di storia postale in RSI, in Luogotenenza o in prima Repubblica?
Considerando che Sirotti non firma (se non agli amici) e Sorani sembra aver diminuto gli incarichi, chi potrebbe essere all'altezza dell'incarico?

P.s.: non ci sono altre notizie sul retro dell'oggetto?
Aggiungo una veduta del corso di Tripoli, a cui fa riferimento l'indirizzo del destinatario.


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MessaggioInviato: 10/01/2015, 9:38 
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Poiché si dichiara un collezionista di espressi forse sarà in grado di chiarire definitivamente se per gli espressi fermo posta ne esista o meno un tariffa ufficiale.
Cordialità Mainenti Michele.


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MessaggioInviato: 10/01/2015, 19:35 
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non so a chi farà periziare il pezzo l'amico che lo ha acquistato ed a questo punto sono curioso anche io del responso. Per quanto riguarda l'amico Sorani, l'ho incontrato a Romafil e gli ho fatto vedere (non era il caso di periziarlo in quanto il francobollo è rovinato e pertanto inesponibile) un bustone con il 5 lire isolato AMGOT. Lo ha studiato per una decina di minuti e mi ha confermato che secondo lui è autentico e sarebbe l'unico conosciuto ..... ma non è un 3 lire di Toscana che, pur se rovinato si può tranquillamente esporre .... e pertanto buono solo come documentazione e prova che questo valore isolato esiste ..... Magra consolazione.
G. Polverari


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MessaggioInviato: 13/01/2015, 12:04 
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@giancarlo polverani:
Mi permetto di risponderti con un falso dilemma: una raccolta di storia postale si fonda sulla bellezza estetica (oggettiva o soggettiva che la si voglia intendere) o sulla puntuale ricerca di prove documentali del funzionamento del regolamento postale (e degli usi e consuetudini)?
Io propendo (forse come pochi altri) per la seconda linea di pensiero, che trovo più razionale e (solo secondariamente anche) più confacente alla mia persona, ma ammetto che tra due ipotetici oggetti coeteris paribus preferisco come tutti quello in migliori condizioni :) .
Se d'altro canto un'ipotetica impossibilità d'esposizione (con i suoi "criteri") inficiasse l'acquisizione di una prova come nella fattispecie, allora credo si potrebbe dire che evitare l'acquisizione di un pezzo simile, si agirebbe da espositore di storia postale e non come collezionista di storia postale. Questa almeno è la mia tesi, che suppongo retta e razionale.
Per dar forza al mio dire, può giovare ricordare che l'art.59 del codice postale del 1908 recita che sono ammissibili francobolli recanti porzioni asportate fino ad un decimo della superficie, per cui da regolamento questa affrancatura sembra in perfetto uso consentito, per cui rappresenterebbe correttamente la storia postale del suo tempo.
Spero ne nasca un confronto appassionto e costruttivo sull'argomento :) .

@mainenti:
Ho già fatto qualche modesta ricerca in passato sull'argomento che mi proponi ed ho trovato ben poco che chiarisse la problematica nel mio breve periodo d'interesse collezionistico: tra 08.09.1943 e la Repubblica Italiana.
Non possiedo la cultura e l'esperienza per rispondere con un parere personale e non mi avventuro in ambiziose e presuntuose congetture, ma mi permetto di suggerire quanto riporta il più noto e autorevole testo dell'RSI del Sirotti a pag.84 ed ancor più precisamente a pag.83, facendo chiaro riferimento al Paragrafo472 B.N. n°22 del 1922 che prevedeva che per gli espressi non andasse pagato il fermo in telegrafo o fermo in posta.
E' sotto gli occhi di tutti, invece, che ogni ufficio postale agì facendolo pagare o meno, a seconda di interpretazioni discrezionali scorrette o corrette: w l'Italia! :lol:
Con riferimento al metodo del collezionista di storia postale (vedi intervento nelle righe superiori) io acquisirei prevalentemente espressi in fermo posta viaggiati senza il pagamento del suddetto servizio, perchè rispecchierebbero correttamente l'effettiva norma postale.. e solo secondariamente (per curiosità) qualche espresso con il pagamento del fermo posta per dimostrare l'errore d'interpretazione talvolta diventato uso comune.

Spero di esser stato utile :)

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MessaggioInviato: 13/01/2015, 19:46 
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sono pienamente d'accordo come collezionista di storia postale che un pezzo come quello postato è una cosa eccezionalmente interessante ed importante ai fini della dimostrazione che questo francobollo isolato esiste e non è certamente un uso filatelico ma in perfetta tariffa di 10 porti. Quello che ho detto circa l'inesponibilità, è una riflessione che ha fatto Sorani proprio citando il 3 lire di Toscana. Esporre in una collezione di storia postale sull'Amgot questa busta, anziché "arricchire" la collezione, finirebbe per "declassarla" ed, a mio giudizio è una cosa più che errata.


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MessaggioInviato: 14/01/2015, 0:01 
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Mi sembra il solito ragionamento di chi è rimasto indietro di qualche lustro o non ha ancora digerito la suddivisione in classi e sottoclassi e il sistema di attribuzione dei punteggi previsti dalle norme FIP.

Su quale base logica si può fondare il parere che due pezzi altrettanto rari abbiano diversa dignità in base alla loro anzianità di servizio? Su nessuna. E i regolamenti lo chiariscono al di la di ogni ragionevole dubbio.

E' proprio sicuro che quando la completezza entra in conflitto con la bellezza è meglio sacrificarla? A parte l'utilizzo del comune buon senso, proviamo a vedere cosa dice il regolamento (pur nella scadente traduzione italiana) sull'attribuzione dei punteggi per la valutazione delle partecipazioni a concorso alle esposizioni FIP :
Cita:
1. Svolgimento (20) ed Importanza filatelica (10) 30
2. Conoscenze filateliche e correlate, Studio personale che mostra nuovi risultati 35
3. Condizione (10) e Rarità (20) 30
4. Presentazione 5
Totale 100

5.3.2. La Rarità è direttamente legata al particolare oggetto filatelico esposto ed alla difficoltà relativa a reperire materiale del tipo prescelto; in particolare, alla rarità filatelica (ma non al valore commerciale) e, nel loro complesso, all’importanza della partecipazione e dell’argomento studiato.

5.3.3. Giacché la Condizione può risultare considerevolmente variabile per il materiale relativo alla storia postale, le giurie dovrebbero tener presente la miglior qualità reperibile. Nel complesso, si dovrebbe premiare la buona condizione del materiale, la presenza di annulli e altri bolli chiari e leggibili, così come l’aspetto generale di ciascun oggetto filatelico esposto; mentre dovrebbe essere penalizzato il materiale di bassa qualità. Ove possibile, buste e altri documenti postali che rechino con sè francobolli, dovrebbero presentare questi ultimi in buone condizioni.
Ma di cosa stiamo parlando?

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Ultima modifica di ingegné il 14/01/2015, 0:29, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: 14/01/2015, 0:23 
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rogerbarrett ha scritto:
C'è la possibilità che sia stata erroneamente applicata la tariffa precedente al 1 aprile 1946, ma andrebbero considerati più porti, con un calcolo piuttosto fantasioso.
Scusa Roger, ma sulla lettera c'è scritto "via aerea". Non potrebbe essere, applicando la vecchia tariffa: 5 lire fino a 20 grammi + 10 lire espresso + 14 lire posta aerea?


P.S. domanda stupida a proposito dell'espresso fermo posta: che senso aveva pagare il servizio per il recapito espresso se la consegna della missiva sarebbe avvenuta presso l'ufficio postale? Non credo che ti facessero una telefonata per avvertirti.

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MessaggioInviato: 14/01/2015, 11:04 
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Per quanto chiarito sulla faccenda della tariffa "Espresso Fermo Posta", ringrazio il Sig. Rogerbarrett per la sua chiara documentazione proposta. Infatti sono stato sempre della stessa opinione, anche se in contrasto con quella di altri che, in proposito, se la sono costruita per documenti posseduti.
Per quel che riguarda l'affrancatura di Lit. 5 non esprimo pareri sulla genuinità o meno del documento. Per farlo si dovrebbe avere per le mani il documento originale e non una copia, per giunta, incompleta.
Per il resto, concorsi e valutazioni, mi permetto di richiamare l'attenzione di tutti su quanto scritto nella Divina Commedia, sempre che mi ricordi bene: "Le leggi son , ma chi pon mano ad esse? Saluti e divertimenti, Mainenti


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MessaggioInviato: 16/01/2015, 18:57 
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ingegné ha scritto:
rogerbarrett ha scritto:
C'è la possibilità che sia stata erroneamente applicata la tariffa precedente al 1 aprile 1946, ma andrebbero considerati più porti, con un calcolo piuttosto fantasioso.
Scusa Roger, ma sulla lettera c'è scritto "via aerea". Non potrebbe essere, applicando la vecchia tariffa: 5 lire fino a 20 grammi + 10 lire espresso + 14 lire posta aerea?


P.S. domanda stupida a proposito dell'espresso fermo posta: che senso aveva pagare il servizio per il recapito espresso se la consegna della missiva sarebbe avvenuta presso l'ufficio postale? Non credo che ti facessero una telefonata per avvertirti.


@Ingegnè:
Rispondo dopo aver sorriso sull'idea di una telefonata per il mancato recapito espresso di un oggetto in fermo posta: bella trovata!
"pronto? sono il postino: ho qui un espresso che non posso portarvi perchè è fermo posta.. che faccio?" :D
Tu ti chiedi che senso possa aver avuto inviare un espresso in fermo posta: anch'io da appassionato di espressi, nonché delle sfaccettature dell'animo umano, me lo sono chiesto.
L'unica risposta che mi sono riuscito a dare consta nell'ipotesi che il mittente (e forse persino l'addetto all'accettazione della corrispondenza) potesse esser all'oscuro
dell'effettivo significato del servizio espresso, credendolo erroneamente più veloce di altri anche nel trasporto dei dispacci.
Cosa potesse passare nella testa di chi inviava espressi in fermo posta resta altrimenti un mistero, come i buchi neri e le donne! :)

A proposito della tariffa suggerita per l'Espresso per Tripoli, concordo che applicando la vecchia tariffa sarebbero state 5 lire fino a 20 grammi + 10 lire espresso .. ma non conosco :oops: la tariffa da 14 lire posta aerea. Se esite.. bhè.. che dire? Hai trovato la più plausibile delle intepretazioni.
Quel che mi lascia perplesso è che altrimenti in quel periodo la sola tariffa aerea (servizio ripristinato solo da pochi mesi, forse da ottobre 1945) sarebbe costata 23 lire per la Tripolitania, con avanzo di 6 lire difficilmente imputabili all'espresso (che costava 30 lire).. o al porto semplice (15 lire)..

Sarò un pò tardo, ma non ho compreso l'intervento in merito all'attribuzione dei punteggi per la valutazione delle partecipazioni a concorso alle esposizioni FIP. Ho l'impressione di non esser proprio riusciuto a comprendere cosa volevi dire. Magari per voi veterani è argomento trito e ritrito, ma personalmente è piuttosto interessante, sebbene io non abbia in mente di esporre.

@Mainenti:
In ultimo, ringrazio l'utente Mainenti, del quale temevo la suscettibilità mostrata in qualche altro suo intervento da me letto negli argomenti più vecchi di questo forum, giacchè quando si scrive non è come quando si comunica di persona: non si sà mai in che modo il tono delle proprie frasi possa esser recepito dagli altri. :)

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MessaggioInviato: 18/01/2015, 0:01 
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Per fare in modo che le collezioni meritevoli possano ambire al giusto riconoscimento indipendentemente dall'epoca e dall'argomento trattati, la FIP ha stabilito diverse classi di esposizione: filatelia tradizionale, storia postale, interi postali, aerofilatelia, filatelia tematica, maximafilia, letteratura filatelica, filatelia giovanile, fiscali e astrofilatelia.

Ci sono poi le sottoclassi relative al periodo storico cui la collezione appartiene: classico (fino al '900), moderno (fino al 1945-46), contemporaneo (dal 1946 ad oggi) o diacronico (quando copre più periodi).

Ogni collezione deve essere valutata all'interno della sua classe e sottoclasse per cui una tematica sviluppata, studiata ed esposta in maniera impeccabile dovrebbe ricevere dalla giuria un riconoscimento superiore a quello di una collezione di antichi stati piena di pezzi di costo elevatissimo ma volta male, non studiata e presentata in maniera sciatta. Ho detto dovrebbe perche purtroppo ancora oggi alcuni giurati valutano le collezioni esposte in base ai soldi che vale ed all'età veneranda dei francobolli.

Scondo i regolamenti FIP, nelle esposizioni devono essere attribuiti al massimo 30 punti su 100 alla somma condizioni + rarità dei pezzi esposti e, per la filatelia tradizionale e la storia postale, è specificato che sono al massimo 20 per la rarità e 10 per le condizioni di conservazione.

Già da questo è chiaro che, se per assurdo esponessi un solo pezzo perfetto ma molto comune, potrei arrivare al massimo a 10, mentre se esponessi un pezzo rarissimo ma malconcio, potrei arrivare a 20.

C'è però l'ulteriore istruzione ai giurati di tenere conto della sulla "migliore qualità reperibile", per cui non possono penalizzare una collezione che ospiti pezzi non perfetti se di fatto non è possibile trovarne di migliori. E mi pare che quando un pezzo è unico è anche il migliore disponibile e quindi non ci possano essere discussioni che meriti il massimo punteggio sia per rarità, sia per qualità.

Credo che, anche se non si vuole esporre, la lettura dei regolamenti FIP sia sempre utile, perché è anche una guida sulla valutazione filatelica ed economica di un francobollo o un documento, come nel caso che ha provocato il mio commento.

In realtà il regolamento è composto da più documenti: GREX (regolamento generale delle esposizioni), GREV (regolamento generale per la valutazione), SREV (regolamenti speciali per la valutazione delle varie classi) che vanno letti in ordine gerarchico.

La versione ufficiale in inglese si trova sul sito della FIP http://www.f-i-p.ch/ (cliccare su "regulations)
Quella in italiano, con qualche errore di traduzione, sul sito della FSFI http://www.fsfi.it/federazione/esposizioni.htm

Vittorio

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ingegné ha scritto:
Per fare in modo che le collezioni meritevoli possano ambire al giusto riconoscimento indipendentemente dall'epoca e dall'argomento trattati, la FIP ha stabilito diverse classi di esposizione: filatelia tradizionale, storia postale, interi postali, aerofilatelia, filatelia tematica, maximafilia, letteratura filatelica, filatelia giovanile, fiscali e astrofilatelia.

Ci sono poi le sottoclassi relative al periodo storico cui la collezione appartiene: classico (fino al '900), moderno (fino al 1945-46), contemporaneo (dal 1946 ad oggi) o diacronico (quando copre più periodi).

Ogni collezione deve essere valutata all'interno della sua classe e sottoclasse per cui una tematica sviluppata, studiata ed esposta in maniera impeccabile dovrebbe ricevere dalla giuria un riconoscimento superiore a quello di una collezione di antichi stati piena di pezzi di costo elevatissimo ma volta male, non studiata e presentata in maniera sciatta. Ho detto dovrebbe perche purtroppo ancora oggi alcuni giurati valutano le collezioni esposte in base ai soldi che vale ed all'età veneranda dei francobolli.

Scondo i regolamenti FIP, nelle esposizioni devono essere attribuiti al massimo 30 punti su 100 alla somma condizioni + rarità dei pezzi esposti e, per la filatelia tradizionale e la storia postale, è specificato che sono al massimo 20 per la rarità e 10 per le condizioni di conservazione.

Già da questo è chiaro che, se per assurdo esponessi un solo pezzo perfetto ma molto comune, potrei arrivare al massimo a 10, mentre se esponessi un pezzo rarissimo ma malconcio, potrei arrivare a 20.

C'è però l'ulteriore istruzione ai giurati di tenere conto della sulla "migliore qualità reperibile", per cui non possono penalizzare una collezione che ospiti pezzi non perfetti se di fatto non è possibile trovarne di migliori. E mi pare che quando un pezzo è unico è anche il migliore disponibile e quindi non ci possano essere discussioni che meriti il massimo punteggio sia per rarità, sia per qualità.

Credo che, anche se non si vuole esporre, la lettura dei regolamenti FIP sia sempre utile, perché è anche una guida sulla valutazione filatelica ed economica di un francobollo o un documento, come nel caso che ha provocato il mio commento.

In realtà il regolamento è composto da più documenti: GREX (regolamento generale delle esposizioni), GREV (regolamento generale per la valutazione), SREV (regolamenti speciali per la valutazione delle varie classi) che vanno letti in ordine gerarchico.

La versione ufficiale in inglese si trova sul sito della FIP http://www.f-i-p.ch/ (cliccare su "regulations)
Quella in italiano, con qualche errore di traduzione, sul sito della FSFI http://www.fsfi.it/federazione/esposizioni.htm

Vittorio


Fantastico! lo studierò per approfondimento.
Grazie tante.

Non t'avanza, ma se t'avanza un briciolo di tempo, prova a rispondere in merito anche alle poche mie precedenti righe:

A proposito della tariffa suggerita per l'Espresso per Tripoli, concordo che applicando la vecchia tariffa sarebbero state 5 lire fino a 20 grammi + 10 lire espresso .. ma non conosco :oops: la tariffa da 14 lire posta aerea. Se esite.. bhè.. che dire? Hai trovato la più plausibile delle intepretazioni.
Quel che mi lascia perplesso è che altrimenti in quel periodo la sola tariffa aerea (servizio ripristinato solo da pochi mesi, forse da ottobre 1945) sarebbe costata 23 lire per la Tripolitania, con avanzo di 6 lire difficilmente imputabili all'espresso (che costava 30 lire).. o al porto semplice (15 lire)..

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MessaggioInviato: 18/01/2015, 23:55 
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Ho assolutamente tirato a indovinare. A mio parere in questo campo ne sai sicuramente molto più di me (piccola allusione cifrata ad altra discussione)

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MessaggioInviato: 20/01/2015, 14:46 
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ingegné ha scritto:
Ho assolutamente tirato a indovinare. A mio parere in questo campo ne sai sicuramente molto più di me (piccola allusione cifrata ad altra discussione)

:lol: :lol: :lol: Complimenti! il tuo "a mio parere" è stato il momento in cui ho più riso di tutta la mia giornata: se me ne viene in mente un'altra buona, contraccambio! La giornata è ancora lunga.

Grazie Vittorio :) .

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MessaggioInviato: 01/05/2015, 9:23 
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Caro rogerbarret ho atteso finora a ringraziarla per quanto chiarito definitivamente in merito alla tariffa "espresso fermo posta". Lei l'ha fatto in piena libertà e competenza, ma non sa di avere col suo intervento dato, involontariamente, un'inoppugnabile mazzata ad un tipo che aspettavo al varco, se si fosse permesso di dire qualcosa in merito. Infatti in giro c'è un individuo che in merito se n'è inventata una molto particolare, postando un documento in suo possesso, sicuramente, nel caso meno grave per lui, costruito da qualche burlone e poi messo in circolazione, facendo cadere nel raggiro tale personaggio "molto saputo" che ne ha fatto addirittura un vanto e che adesso avrebbe dovuto fare ammenda di quanto sbandierato. Con i più vivi rinraziamenti, Michele Mainenti.


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