Un oggetto trovato in rete mi dà l'occasione per proporre all'attenzione un aspetto curioso del nostro regolamento postale. Si tratta di un comunissimo piego spedito il 07.08.1944 da Lecce per la città, non affrancato e tassato per la tariffa 25cent., ovvero tassa semplice come da tariffa ordinaria per l'epoca in distretto. La cosa che mi incuriosisce, al di là che la missiva sia tornata al mittente originario, è il fatto che questa sia partita senza affrancatura, con specifica dizione "tassa a carico" posta sotto l'affrancatura di tassazione. Il contenuto del piego scolastico forse la dice lunga sulle motivazioni per cui questo possa esser stato spedito a carico dello studente poco disciplinato.
Questo oggetto mi ricorda una notizia letta sul manuale del "Servizio delle corrispondenze postali" del 1908, che propone un'insolita eccezione all'affrancatura: gli avvisi spediti dai sindaci dei Comuni, dai direttori e dai maestri elementari ai genitori di fanciulli negligenti avevano corso in esenzione di tassa, a patto che questi avvisi fossero indirizzati agli alunni non ancora prosciolti dall'obbligo dell'istruzione elementare (prima, seconda e terza classe elementare per l'epoca).
Trattandosi di un oggetto, quello dell'esempio, spedito ad un alunno di un liceo ginnasio, di certo non sarebbe stato in esenzione, tuttavia mostra ancora la guisa da impiegarsi obbligatoriamente per quelle comunicazioni: piego o busta aperti ed ispezionabili.
Quella norma si propone come l'esempio di un incentivo statale contro l'analfabetismo: una bella storia.
A margine ringrazio il gentilissimo socio Giancarlo Polverari per avermi spedito le scansioni.
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