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MessaggioInviato: 13/03/2021, 16:29 
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Gentili amici forumers :) apro un nuovo post con l'intento di offrire uno spazio specializzato in cui poter proporre, discutere e raccogliere gli oggetti di storia postale che suscitano qualche perplessità nell'interpretazione.
Vista la delicatezza del tema :geek: , confidando nella maturità di quanti volessero intervenire :geek: :geek: :geek: , invito tutti ad esimersi da eventuali giudizi perentori, poiché questo spazio nasce per il confronto e non vuol rappresentare un'occasione attraverso la quale poter lanciare commenti denigratori a proprietari, periti o commercianti: non vuole essere e non dove diventare, dunque, una "gogna pubblica".
Visto il progressivo aumento di materiale -anche certificato- in vendita presentante dubbi su diversi profili, ho ritenuto opportuno costituire ed impegnarmi a curare uno spazio in cui poterci confrontare condividendo le proprie osservazioni e la propria esperienza, sopratutto nell'interesse dei collezionisti meno specializzati e/o in erba e/o più distratti.
D'altra parte, come sarà già accaduto a ciascuno di noi, anche ai più esperti può capitare di avere dubbi: qual posto migliore, quindi, se non quello di un forum pubblico di appassionati competenti per accostarsi a ragionare assieme in modo costruttivo?
A scanso di ulteriori equivoci, in premessa conviene anche ribadire che non è possibile "periziare" un oggetto dalla sua sola immagine, ragion per cui ogni parere che produce solo osservando "a video" dove debitamente tener presente la grossa limitatezza del proprio strumento di indagine.

Ciò premesso, ecco subito un esempio chiarificatore.

Propongo una busta che presenta diversi punti che meritano di essere ben verificati, per cui si propone al confronto di opinioni.
La lettera è stata presentata allo sportello postale di Verona il 06.04.1944 e risulta annullata con il guller "VERONA CORRISPONDENZA PACCHI (TASSATE)".
L'uso di questo timbro è già noto su buste appariscenti, riccamente affrancate, per lo più usate con destinazioni estere.
I bolli di censura e la fascette la rendono certamente viaggiata.
Propongo dunque le mie modeste perplessità iniziando col distinguere due gruppi di impronte numerati in I gruppo e II gruppo:

- il primo manifesta un'inchiostrazione oleosa (tipica del periodo, della stessa natura -ad esempio- del bollo censorio circolare 30), annulla il "corretto" (Nota bene: era un errore frequentissimo inviare in Francia per 1.25lire, piuttosto che per 1lira!) importo nella ipotesi di una lettera primo porto raccomandata per estero.

- il secondo presenta un'inchiostrazione acquosa, annulla due valori che assieme ai precedenti costituirebbero un importo difficilmente attribuibile (e comunque scorretto) anche nella ipotesi di una lettera multi porto raccomandata per estero, nonché rispetto al primo gruppo mostra una rotazione innaturale delle impronte, che potrebbe essere giustificata solo con una insolita rotazione del timbro nella mano dell'annullatore.

A queste osservazioni "tecniche" si potrebbero aggiungere considerazioni forse più banali, quali l'assoluta difficoltà di reperire oggetti di storia postale con affrancature ritenute rare per estero, quali i segnatasse fascetto o, ancor di più, i pacchi postali fascetto. Di questi ultimi sono noti, salvo smentite ed approfondimenti :) , solo tre usi nella arcinota corrispondenza di natura filatelica da Dumenza per la Svizzera.

Tenendo fede alle premesse, voi che ne pensate?


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MessaggioInviato: 14/03/2021, 18:42 
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Buongiorno a tutti,

Visto che nessuno ancora interviene provo a dire la mia. Premesso che non so se l'oggetto é in vendita in qualche asta e nemmeno se sia certificato, lo commento per quanto posso vedere a video, il che spesso risulta condizione non sufficiente.
Comunque, quando vedo una 'stranezza' su di un documento mi porta subito ad alzare le antenne, e in questo caso le stranezze diventano due (=allarme rosso :D )
La prima che salta subito all'occhio é l'inesattezza della tariffa, che per un oggetto solitamente affrancato d'ufficio, é cosa strana. Anche se qui siamo in periodo Rsi dove affrancature filateliche e fantasiose abbondano. La tariffa in raccomandazione di norma per la Francia era L. 2,75. Qualcuno sostiene che per la Francia occupata (esclusa Vichy) si applicavano le tariffe agevolate della Germania ma ad oggi non ho ancora visto lettere affrancate per 1 Lira, con l'eccezione della zona di confine di Metz che la Germania considerò come 'annessa'. La presenza di fb per 1,25 in eccesso non giustificano nemmeno un doppio porto (a meno che qualcuno pensi si calcolasse come il doppio del primo :D ).
Quindi, sorto il dubbio su questi due valori 'in eccesso di tariffa' mi sorge spontaneo il controllo degli annulli che, come correttamente spiegato da Martino, appaiono diversi dagli altri, sia come inchiostrazione che come impressione (non sembrerebbero fatti con timbri metallici).
Aggiungerei una terza stranezza, cioè l'uso contemporaneo dei rari valori pacchi e segnatasse soprastampati, che farebbe di questo documento probabilmente un 'unicum'.
Troppo bello per essere vero?
Ai posteri l'ardua sentenza

Andrea

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Andy66

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MessaggioInviato: 14/03/2021, 21:42 
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andy66 ha scritto:
Buongiorno a tutti,

Visto che nessuno ancora interviene provo a dire la mia. Premesso che non so se l'oggetto é in vendita in qualche asta e nemmeno se sia certificato, lo commento per quanto posso vedere a video, il che spesso risulta condizione non sufficiente.
Comunque, quando vedo una 'stranezza' su di un documento mi porta subito ad alzare le antenne, e in questo caso le stranezze diventano due (=allarme rosso :D )
La prima che salta subito all'occhio é l'inesattezza della tariffa, che per un oggetto solitamente affrancato d'ufficio, é cosa strana. Anche se qui siamo in periodo Rsi dove affrancature filateliche e fantasiose abbondano. La tariffa in raccomandazione di norma per la Francia era L. 2,75. Qualcuno sostiene che per la Francia occupata (esclusa Vichy) si applicavano le tariffe agevolate della Germania ma ad oggi non ho ancora visto lettere affrancate per 1 Lira, con l'eccezione della zona di confine di Metz che la Germania considerò come 'annessa'. La presenza di fb per 1,25 in eccesso non giustificano nemmeno un doppio porto (a meno che qualcuno pensi si calcolasse come il doppio del primo :D ).
Quindi, sorto il dubbio su questi due valori 'in eccesso di tariffa' mi sorge spontaneo il controllo degli annulli che, come correttamente spiegato da Martino, appaiono diversi dagli altri, sia come inchiostrazione che come impressione (non sembrerebbero fatti con timbri metallici).
Aggiungerei una terza stranezza, cioè l'uso contemporaneo dei rari valori pacchi e segnatasse soprastampati, che farebbe di questo documento probabilmente un 'unicum'.
Troppo bello per essere vero?
Ai posteri l'ardua sentenza

Andrea


Grazie del tuo intervento: hai centrato lo spirito di questo spazio. Quel che scrivi è condivisibile, sopratutto nella chiusura che rimanda ad ogni soggetto il proprio personalissimo giudizio. Qui, infatti, possiamo trovare occasione di confrontarci sia sugli aspetti tecnici "oggettivi", sia nel condividere le soggettive impressioni ad essi connessi, senza "sparar sentenze" :) sull'originalità o meno, così ogni utente potrà decidere liberamente e (più) informato come preferisce.

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MessaggioInviato: 23/03/2021, 18:06 
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Ecco un altro oggetto, attualmente in vendita, da osservare per farsi qualche domanda: 10 offerte proposte da ben 8 diversi account.
Anche solo guardando l'immagine a video è evidente che le impronte "acquose" e grigiastre degli annulli appaiano diverse da quelle (più scure ed oleose) che normalmente si possono reperire sugli oggetti postali annullati nel periodo di riferimento. Molto si è già detto delle perizie più recenti del professionista che ha stilato l'allegato certificato di originalità: sorvolerei sul tema per concentrarsi un altro aspetto.
Per queste premesse l'oggetto dovrebbe destare, quindi, almeno qualche perplessità. La cosa che più colpisce è tuttavia la risposta del pubblico, ossia degli aspiranti acquirenti, che invece sembra non orientata alla prudenza del caso.


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MessaggioInviato: 23/03/2021, 19:11 
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Vediamo un esempio tipico della strategia "Dal produttore al consumatore" :lol: :lol:


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MessaggioInviato: 23/03/2021, 21:11 
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Martino.... questo coso non può essere definito problematico... è invece problematica la presenza di offerte :D


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MessaggioInviato: 24/03/2021, 11:37 
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Almeno uno straccio di indirizzo ce lo potevano scrivere...
Ma. detto fra di noi, chi ha mai visto questi ''francobolli'' usati su posta che faccia venire il sospetto di essere viaggiata?

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Riccardo Bodo


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MessaggioInviato: 25/03/2021, 15:55 
francyphil ha scritto:
è invece problematica la presenza di offerte :D
Purtroppo nei siti di vendita non mancano accounts aperti per fare finte vendite (così si aumentano i feedback) e per offerte che servono solo a cercare di aumentare il prezzo di vendita.
Michele


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MessaggioInviato: 25/03/2021, 16:51 
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michele.caso ha scritto:
francyphil ha scritto:
è invece problematica la presenza di offerte :D
Purtroppo nei siti di vendita non mancano accounts aperti per fare finte vendite (così si aumentano i feedback) e per offerte che servono solo a cercare di aumentare il prezzo di vendita.
Michele


Sì, tutto vero in senso generale, ma se proviamo a contestualizzare la tua osservazione nel caso specifico al momento abbiamo ben 11 diversi offerenti con 15 offerte:
https://www.ebay.it/bfl/viewbids/373503 ... 7675.l2565

Forse è il caso di iniziare a ragionare su questo "strano fenomeno" perchè non può liquidarsi ad uno o due account compiacenti che alzano le offerte per massimizzare le vendite.
Dalle osservazioni spiritose dei colleghi :) , che ben fanno a sorridere di certe evidenze, il centro di questo tema è che esistono quasi una decina di utenti ben disposti a spendere, ma non in grado di usare prudenza nonostante evidenti segni.
Concordo con l'amico francyphil che sostiene che non tanto l'oggetto sia problematico, ma la sua vendita. Trovo infatti che l'argomento possa meritare attenzione, ancor più visto le recente crescita dei prezzi di aggiudicazione del settore: il mercato è in discreto movimento da circa un anno, ma non sembrano gli i collezionisti più avanzati a muoverlo, ma nuovi soggetti insolitamente avventati/avventurosi.

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MessaggioInviato: 25/03/2021, 21:50 
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voi lo sapete che di filatelia non mi intendo e poco di storia postale e quindi mi scuserete. partecipo solo per dire la mia, senza alcuna pretesa.
Non siamo entrati in generale nell'argomento dei certificati peritali nè della deontologia che li dovrebbe muovere. Bene tralasciamo.
siamo entrati in un'analisi di come il mercato, attualmente con quello "fisico" bloccato", si stia muovendo ; sembrerebbe si muovesse senza una particolare prudenza, come l'avete chiamata.
Per quanto riguarda la vendita sulla piattaforma (della quale non faccio il nome ma è stato messo il link...), il venditore dell'oggetto in questione, con ben 11mila feedback positivi, presumo sia quindi un commerciante di lungo corso, magari vende dalle pentole ai francobolli online e quindi si basa solo su un fattore commerciale... E' così? Non ho verificato (ma non credo sia uno sprovveduto ). Ma certo nel titolo di vendita campeggia un bel "c.v. 5.200", da quel che capisco quel pezzo è valutato così in un qualche catalogo. Sento ai convegni che le collezioni di fbolli sono commerciate tra l'1% e il 3% del loro valore di catalogo...L'asta rientrerebbe quindi in questi parametri attualmente...Non è che qualcuno meno legato alla storia postale, non uno storico postale, non un appassionato, ma magari commerciante di seconda linea , pensa di comprare il pezzo per poi rivenderlo anche con un piccolo guadagno, ma sempre guadagno?
E infine ritorniamo sull'acquirente sprovveduto, che magari farà l'ultimo rilancio fuori dal range sopradetto e sarà anche contento di essersi aggiudicato un bel pezzo, certificato, magari assai sotto un decimo del prezzo di catalogo.


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MessaggioInviato: 25/03/2021, 22:44 
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Aggiudicata a 300 euro, bé per una busta dove forse l'unica cosa originale é il 2 lire soprastampato niente male :D
Secondo me infatti non sono nemmeno originali i tre del servizio privato... :shock:

E la cosa stupefacente é che l'aggiudicatario non sembrerebbe un 'pivello' con oltre 2000 fb. Mah, é proprio vero che non si finisce mai di imparare :D

Andrea

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Andy66

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MessaggioInviato: 26/03/2021, 11:21 
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andy66 ha scritto:
Aggiudicata a 300 euro Andrea


Tutto vero, ne allego immagine per conservarne traccia nel tempo, vista l'eccezionalità (?) delle evidenze.
C'è da chiedersi seriamente chi siano questi 13 offerenti. Comprendo che fra essi possano esserci anche profili amichevoli che hanno alzato il prezzo, ma stimo che non devano essere più di uno, due o tre. E gli altri 10? Qui, sul forum, ci si interroga spesso sulla mancata partecipazione: cosa tiene lontano 10 utenti dal leggerci e partecipare al fine di acquisire maggior prudenza? Eppure siamo facilmente accessibili, siamo disponibili al dialogo e ci aiutiamo vicendevolmente nelle ricerche. Forse questo potrebbe essere lo spunto su una riflessione per prendere coscienza e migliorare.

Dulcis in fundo: potrebbe essere nell'interesse dell'AICPM costituire un organo interno di tutela con funzione e mezzi per arginare fenomeni relativi all'anticontraffazione? Se lo si vuol promuovere, avrei già un'idea di come potrebbe operare.

andy66 ha scritto:
...per una busta dove forse l'unica cosa originale é il 2 lire soprastampato niente male :D
Secondo me infatti non sono nemmeno originali i tre del servizio privato... :shock: Andrea


Ti prego di non commentare in merito all'originalità perchè questo non è e non può essere il luogo in cui stabilirla, ma piuttosto vuol essere occasione per confrontarci in merito agli aspetti tecnici ed alla esperienze in merito alle vendite problematiche. Francamente io mi limito a segnalare le incongruenze, poi ognuno dovrebbe essere in grado di valutare autonomamente in privato. Chiunque voglia leggere qualche testo o forum (leggasi: documentarsi) può essere in grado di attestarsi da solo l'originalità o meno di un pezzo del genere, vista le sue caratteristiche: dovremmo, quindi, stimare che chi acquista lo faccia con cognizione di causa delle eventuali caratteristiche di quel che compra e della propria ..."avventatezza". Siamo tutti maggiorenni :) per cui trattiamoci come tali.
Ribadisco che esiste un confine sottile tra la libertà di critica e diffamazione, per cui questo spazio non dovrebbe essere travisato per un'occasione per denigrare questo o quell'oggetto/perito/venditore, ma piuttosto per far notare le caratteristiche in grado di rendere un oggetto problematico e meritevole quantomeno di prudenziale attenzione.


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MessaggioInviato: 26/03/2021, 19:43 
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p.m.pistoia ha scritto:
E infine ritorniamo sull'acquirente sprovveduto, che magari farà l'ultimo rilancio fuori dal range sopradetto e sarà anche contento di essersi aggiudicato un bel pezzo, certificato, magari assai sotto un decimo del prezzo di catalogo.


piccola autocitazione a cui faccio seguire altra parte di screenshot perchè rimanga traccia di come è stata venduta. c.v. 5300++
acquirente "sprovveduto"?


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MessaggioInviato: 27/03/2021, 11:47 
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C'e' anche una busta gemella (sempre senza indirizzo) in vendita a prezzi ancora piu' elevati....
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p.m.pistoia ha scritto:
p.m.pistoia ha scritto:
E infine ritorniamo sull'acquirente sprovveduto, che magari farà l'ultimo rilancio fuori dal range sopradetto e sarà anche contento di essersi aggiudicato un bel pezzo, certificato, magari assai sotto un decimo del prezzo di catalogo.


piccola autocitazione a cui faccio seguire altra parte di screenshot perchè rimanga traccia di come è stata venduta. c.v. 5300++
acquirente "sprovveduto"?


A mio avviso sulla capacità di discernimento dell'acquirente si può dire davvero poco, sia perchè le svariate ipotesi (che mi vengono in mente) sembrano non condurre a nulla di concreto, sia perchè un soggetto con una gran quantità (più di duemila! :shock: quando io ne ho meno di 400..) di transazioni alle spalle avrà già maturato sufficiente esperienza degli acquisti in rete, sia perchè per la maggior parte dei collezionisti che rischiano diverse centinaia di euro deve potersi presumere che lo facciano con cognizione di causa. C'è chi ipotizza possa trattarsi di un'operazione commerciale: francamente non saprei.

Chissà se qualcuno dei forumers vorrà invece esprimersi sull'opportunità dell'AICPM affinché predisponga ad agire nell'anticontraffazione in rete.

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MessaggioInviato: 27/03/2021, 16:56 
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rogerbarrett ha scritto:
potrebbe essere nell'interesse dell'AICPM costituire un organo interno di tutela con funzione e mezzi per arginare fenomeni relativi all'anticontraffazione? Se lo si vuol promuovere, avrei già un'idea di come potrebbe operare.
...


Non ho capito fino in fondo il tuo discorso: da un lato ci inviti ad essere guardinghi per non superare il sottile confine tra la liberta' di critica e la diffamazione, dall'altra vorresti che l'AICPM costituisse un suo organismo di moralizzazione del mercato on-line, sia pure diretto magari alla sola tutela dei soci? A parte che gia' le frequentazione di forum filatelici dovrebbe predisporre gli eventuali acquirenti ad una ''sana'' diffidenza nei confronti di tante allettanti ''offerte'' della rete, in fondo qualcosa l'AICPM l'ha gia' fatto proponendo i ''certificati AICPM''. Non basta? Probabilmente no, ma credo che le risorse di un club di appassionati siano forzatamente limitate.
...
E poi c'e' un problema piu' generale e profondo sul quale contano alcuni venditori on-line. Frequentando l'ambiente filatelico tutti noi - credo - abbiamo incontrato persone che hanno una fede cieca e incrollabile in tante ''leggende metropolitane'' che circolano da decenni nel settore. Nemmeno l'esibizione di documenti inoppugnabili li scuote...
...
Comunque confesso di non essere tantissimo impressionato dagli esiti dell'asta che hai segnalato: sul web si vedono cose stranissime e talvolta inspiegabili: dai francobolli che piu' comuni non si puo' proposti come vere rarita' a prezzi stellari ad oggetti costruiti per tentarne lo spaccio anche in ''nicchie'' frequentate solo da iperspecialisti! E fuori dal settore filatelico la rete ci propone di tutto e di piu', come dimostrano le ricorrenti polemiche sulle fake-news.
...
Diciamo in conclusione che i forum filatelici hanno una funzione da vaccino: producono anticorpi!

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MessaggioInviato: 27/03/2021, 18:09 
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somalafis ha scritto:
Non ho capito fino in fondo il tuo discorso: da un lato ci inviti ad essere guardinghi per non superare il sottile confine tra la liberta' di critica e la diffamazione, dall'altra vorresti che l'AICPM costituisse un suo organismo di moralizzazione del mercato on-line, sia pure diretto magari alla sola tutela dei soci? A parte che gia' le frequentazione di forum filatelici dovrebbe predisporre gli eventuali acquirenti ad una ''sana'' diffidenza nei confronti di tante allettanti ''offerte'' della rete, in fondo qualcosa l'AICPM l'ha gia' fatto proponendo i ''certificati AICPM''. Non basta? Probabilmente no, ma credo che le risorse di un club di appassionati siano forzatamente limitate.


Grazie somalafis che mi offri l'opportunità di spiegarmi meglio.
Questo spazio è stato costituito per le ragioni che ben hai inteso, fra cui persino suggerire ipotesi per arginare le vendite di oggetti problematici.
In questo caso l'azione eventualmente da condurre non rientrerebbe in questo argomento, giacché meriterebbe altri modi, soggetti e risorse per aver luogo seriamente.
Quindi, che sia ben chiaro :) , questo argomento non vuol essere il luogo in cui giudicare l'originalità o meno degli oggetti, ma piuttosto l'occasione per confrontarci sugli oggetti problematici e, quindi, ANCHE per comprendere le dinamiche connesse alla loro vendita.
Spero di aver chiarito il tuo dubbio, ma se ne avessi ancora sarà un piacere rispondere.

Cogliendo inoltre il tuo riferimento all'opportunità dell'AICPM di difendere i propri soci, ci terrei ad esprimere la mia umile idea: per me non avrebbe senso limitarsi a proteggere taluni piuttosto che altri. Tra i fini dei soggetti che si associano attorno ad una passione vi dovrebbe essere di certo la diffusione del collezionismo, che è innegabilmente minata dalla diffusione incontrollata di certi oggetti. E' implicito che ogni associazione, come l'AICPM, debba schierarsi ad avversare ciò che mina il collezionare sia dei propri soci effettivi, che di quelli potenziali. Se, dunque, la nostra associazione accogliesse l'invito ad agire in tal senso, a mio avviso non dovrebbe limitarsi a mettere in guardia soli propri soci, ma sarebbe tenuta ad agire sul mercato stesso nell'interesse di tutti i possibili acquirenti, giacché un'azione per i suoi soli soci sarebbe un'agire miope e non lungimirante. Hai presente quando ci si lamenta della carenza di nuovi iscritti o collezionisti? Ecco! :)

In merito, invece, alle certificazioni AICPM devo supporre che tu possa non aver fatto la mia stessa esperienza dei criteri certificativi della nostra associazione: per me due oggetti ORIGINALI sono stati rifiutati perché ritenuti non degni. Di uno puoi benissimo leggerne qui lo sconsolante e semiserio esito: viewtopic.php?f=34&t=2790&hilit=+certificato
Dell'altro mi riservo di trattarne in altra sede.
Sei sicuro che AICPM certifichi proponendosi come primaria finalità l'anticontraffazione? Bho? Ragioniamoci assieme.
Siamo centinaia di iscritti ed ad oggi risultano pubblicati solo 48 certificati: trovi che siano un numero congruo affinché possa ritenersi un espediente per limitare il fenomeno? :D
A fronte di ciò, salvo miei errori, se io lo volessi credere offenderei la mia intelligenza.

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MessaggioInviato: 27/03/2021, 23:53 
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Ben venga una pagina dove raccogliere quei documenti "problematici" che talvolta possiamo trovare sulla nostra strada di collezionisti.
Discuterli insieme per capirne i difetti o le manipolazioni non può che aiutarci a crescere, a migliorarci, oltre che ad evitare pedite di denari.

Dunque parliamoci, confrontiamoci e a volte sorprendiamoci di come alcuni collezionisti gettino alle ortiche i propri soldi ma direi che andare oltre possa essere solo un inutile perdita di tempo.

Il forum ci permette di avere un database sempre consultabile per noi e per tutti quelli che lo vogliono.
Ora credo sarebbe da ipocriti pensare che tutti i collezionisti possano vedere gli oggetti in vendita con i nostri "occhi". Un giorno ho provato a mettere in guardia un collezionista sull'opportunità di acquistare un documento che ai miei occhi pareva palesamene contraffatto. Mi sembrava un consiglio che a parti invertite avrei apprezzato. La risposta: io colleziono qusto genere da 30 anni e per me il documento è buono.
Questo per dire che appunto ognuno di noi vede le cose a modo suo e magari anche da un punto collezionistico diverso da altri. (non c'è peggior sordo di colui che non vuol sentire)

Io non mi sognerei mai di acquistare un gronchi rosa neanche alla forchetta bassa che il mercato può offrire, eppure ci sono migliaia di collezionisti che lo fanno. E lo stesso si potrebbe dire di altre cose. Con ciò non ho la presunzione di dire che sia interessante e "prezioso" quanto da me collezionato. Semplicemente sono punti di vista diversi.

Ora sorprenderci che la busta presentata in apertura di questo post abbia realizzato quanto visto direi che è un pò come scoprire che l'acqua è bagnata. Si vero i francobolli saranno ciò che saranno (orginali/falsi ...bho) gli annulli saranno inguardabili ......ma chi se ne frega! Io e credo la totalità dei partecipanti a questo forum non la comprerà mai! Se poi ci sono 10/13 inguaribii creduloni o appassionati a quelle cose, che sicuramente con la storia postale non centrano nulla, pazaienza. Esistono anche i collezionisti di figurine, di bustine da zucchero o di bustine per lamette da barba. Il prezzo spuntato non può essere motivo di critica in quanto ognuno spende i propri soldi come meglio crede. Avete presente quanto possono spuntare le bustine delle lamette da barba??

Ora con ciò non prendetemi per uno che non abbia a cuore il nostro mondo (quello di sopra e quello di sotto ... sia ben inteso :D ) ma credo che il nostro dovere sia quello di creare informazione corretta, oggettiva, accessibile e poi lasciare che ognuno possa utilizzarla come meglio crede.

L'amico Martino da questo punto di vista è encomiabile. Non credo sia necessario ricordare i suoi innumerevoli interventi costruttivi. Capisco il suo voler fare sempre di più ma credo, o meglio temo, che ci siano dei limiti sia organizzativi che di costi per una qualunque delle associazioni del mondo filatelico. Forse la federazione delle societa filateliche? Essa potrebbe assumere una posizione di monitoraggio del mercato per combattere le vendite di oggetti palesamente contraffatti.
Le segnalazioni alle piattaforme di vendita sono quasio sempre inutili ( si salva solo delcampe). Le case d'asta nella maggior parte dei casi fanno "orecchie da mercante". Le più virtuose, sotto questo punto di vista, magari ritirano l'oggetto controverso ma nel giro di qualche mese c'è sempre un'altra casa d'aste pronta a presentarlo nei suoi cataloghi.

Ora come procedere per quanto meno provare a debellare questo fenomeno? Si potrebbe forse avere un archivio generale dove tenerne traccia?
Certo questo non eviterà che quei 10/13 "inguaribii creduloni o appassionati a quelle cose" possano comunque fregarsene della segnalazione ma magari qualche nuovo e/o GIOVANE collezionista, con pochi denari in tasca, poco credulone ma tanto voglioso di apprendere potrà sentirsi tutelato nel muovere i suoi primi passi in questo mondo.

Ultimo capitolo. I certificati AICPM. Ben venga che una società importante e stimata come Aicpm emetta certificati. Forse e dico forse qualcosa da migliorare nel processo di perizia sarebbe da migliorare ma non vado oltre nel mio suggerimento in quanto non sono socio e quindi poco titolato a parlare di cose di casa d'altri.

Spero che questo post possa essere un inizio di un cammino.
Un luogo dove riunire pezzi che ai nostri singoli occhi presentano problematiche ma che, magari con l'aiuto dei tanti, potranno essere riconsiderati validi oppure classificati pericolosi, imparando sempre cose nuove.

i miei saluti a tutti e con l'occasione gli auguri di una serena Pasqua


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MessaggioInviato: 28/03/2021, 8:33 
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Iscritto il: 15/01/2017, 20:34
Messaggi: 223
A mio parere gli interventi che si raccolgono nel tempo nel forum rappresentano già un buon antidoto contro questo tipo di acquisti, in quanto permettono - a chi ne ha voglia - di imparare, crescere e confrontarsi.
Impegnarsi a tenere vivo e attivo un forum come il nostro è un'azione alquanto meritevole da parte di un associazione proprio per diffondere conoscenza e informazioni.
Resto sempre dell'idea che solo lo studio permetta ad ognuno di noi di "difendersi" da tarocchi e simili.
Tenere traccia di questi acquisti "fantasiosi" può essere utile per chi comunque è disposto ad approfondire le proprie conoscenze.
Quelli che invece già sanno tutto, tali rimarranno e alimenteranno comunque questo mercato.


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MessaggioInviato: 28/03/2021, 10:28 
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Iscritto il: 30/10/2012, 14:25
Messaggi: 5847
Penso che la busta della S.A.B.E. possa essere autentica, costruita in chissà quante copie dalla ditta stessa da vendere ai collezionisti,hanno la stessa data di quelle riprodotte sul catalogo.Chi le compra non penso sia uno sprovveduto, penso invece che non potendo comprare una realmente viaggiata si accontenta di questa, già i "francobolli" hanno una valutazione alta. Questo discorso vale a mio giudizio anche per altri falsi venduti: piuttosto di vedere una taschina vuota, comprano un falso a poco prezzo sapendo che è un falso, ma accontentano l'occhio. Mi ricordo di un amico che aveva comperato un Gronchi rosa x 40000 lire ben sapendolo falso, ma completava tutta la collezione di Repubblica. E' evidente che un pezzo valutato ad esempio 10000 euro e lo compri a 80-100 euro non può essere autentico, quindi per me non è uno sprovveduto, è un collezionista che ha soddisfatto,barando,la voglia di possederlo e il piacere di mostrarlo agli amici, modesti collezionisti e non certo esperti periti...
Colleziono Fiume da 50 anni, mi diverte guardare gli oggetti in vendita: è incredibile quante rarità sfacciatamente false sono accompagnate da certificati di periti e vendute. Propio parlando di periti, anni fa a Verona ho portato 3 francobolli di Fiume che avevo dei dubbi a visionare ad un perito, responso: il primo e il terzo autentici, il secondo falso.Dopo un paio d'ore li ho portati da un'altro perito,resposo: era autentico solo il secondo. Sul Forum abbiamo un thread intitolato FALSI e dove abbiamo postato documenti di P.M. falsi, penso sia il luogo giusto per postare e discutere l'insieme del documento che giudichiamo "costruito", esprimendo il propio parere, ma fermare le bufale in vendita è speranza vana. Ritornando ai compratori , penso che sprovveduti siano quelli che non hanno conoscenze filateliche, altri, come questo da 300 euro sapevano perfettamente cosa compravano e non posso certo criticarlo, i soldi sono suoi. Altra nota dolente le valutazioni dei cataloghi: che senso ha valutare una cifra che poi in commerciante la vende al 50% del catalogo e se cerchi in rete la trovi al 10% o anche meno?
Roby


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