gentili amici,
di ritono da Bologna (ieri ero Bophilex) propongo un oggetto insolito appena acquisito, che invita a qualche riflessione di storia postale.
Sul fronte c'è un'affrancatura per 2.50 lire annullata a Milano, destinata per la città: subito appare che manca il porto semplice per il distretto (50cent.). Fermandosi a riflettere, però, risulta assente anche la "T" di tassazione doppia prescritta sul fronte: sarà forse sfuggita la carenza? No. Voltando l'oggetto ed osservandone il retro si riconosce il prescritto segno di tassazione con la relativa consequenziale riscossione, asdolta tramite il valore da 1lira, pari al doppio del porto semplice dovuto per il distretto (50cent. x 2). La lettera è, inoltre, ancora completa di testo, per cui è riscontrabile che il suo peso complessivo resta al di sotto dei 20 grammi previsti nel secondo tariffario di RSI.
Grattandomi in capo, ho iniziato a domandarmi le ragioni della segnalazione di tassazione "T" sul retro, piuttosto che sul fronte, tuttavia dal colore dell'inchiostro è pressochè certo che questa possa essere stata apposta assieme all'annullo sul francobollo da 1 lira: è più che credibile che il segno sia stato apposto, quindi, in consegna.
Purtroppo non ricordo la norma allora vigente che definiva le procedure di tassazione delle corrispondenze, ma fino ad oggi ho sempre creduto che il simbolo "T" potesse essere apposto esclusivamente sul fronte ed in partenza (e sul retro ed non in arrivo): ritenuto ciò, ho quindi supposto che la tassazione doppia avrebbe potuto essere imposta solo se un'eventuale mancanza fosse stata rilevata in partenza. Nel caso di mancanze scoperte in transito o in arrivo, queste dovevano essere comunque annotate sul fronte e, per quel che sapevo, tassate esclusivamente in tassa semplice, ad integrazaione, quindi, del mancante. Potrei tranquillamente essere in errore nel ragionare o anche ricordare male, per cui sarebbe utile ed opportuno poter avere pareri di conferma o smetita a riguardo.
Ad ogni modo, leggendo l'interno e consultando i dati del mittente debitamente compilati sul retro, emerge che chi scriveva era un militare temporaneamente in ospedale militare per un malanno stagionale: questa missiva dev'essere stata consegnata a qualcuno che si è recato da Baggio (poco ad ad est di Milano) a Milano per imbucarla. Partendo con l'annullo meccanico di "Milano ferrovia" immagino che il latore dell'oggetto magari potrebbe essere stato un altro militare che si recava alla stazione centrale: in tal modo avrebbe forse garantito più discrezione al contentuto della missiva, poichè se la posta nel distretto veniva poco censurata, quella dei soldati -sebbene in ospedale- veniva invece con più certezza letta dalla censura militare. Fa sorridere, tra l'altro, che fra l'ospedale in Baggio e la via della destinataria passino circa soli 5km di strada: un fatto accennato anche nel contenuto dello scritto.
Giova ricordare che dal 19.03.1944 i militari di RSI avevano acquisito diritto di corrispondere e di ricevere posta in franchigia di porto: rimanevano, invece, da affrancar esclusivamente i servizi aggiuntivi, come nella fattispecie... quello espresso! Sembra non fosse necessario il bollo militare del reparto, ma bastava l'indicazione del soldato.
E' interessante notare che al momento dell'accettazione e della prima lavorazione della corrispondenza, prima del suo inoltro, questa franchigia di porto sia stata correttamente riconosciuta, mentre magari all'arrivo un altro uffico milanese deve aver pensato ad una mancanza sfuggita in accettazione, operando quindi la tassazione doppia.
Che ne pensate? Per voi la tassazione era dovuta? ... e se sì, quale: tassa semplice o doppia?
Allegati: |
01 tassata.jpg [ 2.47 MiB | Osservato 2345 volte ]
|
_________________ https://espressirsi.wordpress.com/
|