rogerbarrett ha scritto:
Cari amici, propongo un oggetto apparentemente banale, la cui ricostruzione della genesi sembra meritare difficile, quanto curiosa, interpretazione.
A guardarla bene, infatti, è affrancata con un primo gruppo di francobolli (i 3 a destra) annullati con il guller "PADOVA CORRISPONDENZA PACCHI - 23.11.1944 ore 13" e con un secondo gruppo (gli altri due a sinistra) con "PADOVA CORRISPONDENZA (ACCETTAZIONE RACC.TE) - 23.11.1944 ore 10".
Insolitamente sono stati usati due timbri diversi ed è, quindi, ipotizzabile che i rispettivi annullamenti possano essere avvenuti in due momenti ben distinti: a riscontro di quest'ultima deduzione, infatti, è la porzione di impronta del primo tipo "PADOVA CORRISPONDENZA PACCHI" che finisce certamente sotto i dentelli del valore da 50cent. "Monumenti Distrutti".
A questo punto ci sarebbe da chiedersi come mai una timbratura "PADOVA CORRISPONDENZA..." che ha l'orario alle ore "13" possa essere in posizione sottostante ad una successiva "PADOVA RACCOMANDATE..." che indicherebbe le 10! Immagino che l' "1" di quel "10" avrebbe dovuto essere il "2" di un più ragionevole "20", ossia le ore otto di sera, opzione che troverebbe giustificazione nell'errata rotazione della cifra delle decine dell'orario.
Ad ogni modo, che potrebbe essere accaduto?
Io ho ragionato su due ipotesi.
Ipotesi 1: La lettera pesava tra i 16gr. ed i 20gr. ed erroneamente allo sportello potrebbe essere stata accettata seguendo il primo tariffario, per cui le lettere che superavano i 15gr.(fino ai 30gr.) dovevano essere nel secondo porto, la raccomandazione chiusa costava 1.25lire e l'espresso 1.25lire, per complessivi 3.50lire, come complessivamente affrancate nel blocco di destra.
A quel punto sarebbe stata aggiunta la targhetta di raccomandazione ed i tre francobolli di destra sarebbero stati annullati "PADOVA CORRISPONDENZA...".
Qualche ora più tardi (forse alle ore 20?!) l'ufficio accettante si sarebbe accorto dell'errore e, come da norma, avrebbe integrato il proprio errore all'accettazione con quanto mancante (come da norma per altro già discussa tempo fa in questo forum per le raccomandate scoperte carenti...).
Nel secondo tariffario una lettera che pesava tra i 16gr. ed i 20gr. sarebbe, dunque, rimasta nel primo porto (che arrivava fino a 20gr.) e sarebbero, quindi, state necessarie solo 1.50lire. come affrancato nel blocco di francobolli a sinistra. Non sarebbe forse un caso che il valore da 1 lira della serie "Imperiale" avrebbe i dentelli sopra la targhetta di raccomandazione, quasi a confermare la sua apposizione successiva alla targhetta.
Questa prima, per quanto insolita, sembrerebbe una ricostruzione plausibile, se non fosse per alcuni indizi che non si allineerebbero:
1. se già dall'inizio si fosse trattato di una raccomandata in espresso, difficilmente per il primo annullamento avrebbero adoperato un guller per la posta non raccomandata;
2. la posizione della targhetta di raccomandazione in alto a sinistra è stata posta proprio in corrispondenza dei valori successivamente aggiunti, laddove ci sarebbe stato spazio per apporla comodamente altrove;
3. il valore complessivo del secondo gruppo di francobolli (i due a sinistra) corrisponde esattamente all'importo del servizio di raccomandazione nel secondo tariffario, nonchè il primo gruppo (i tre sulla destra) affrancherebbe il costo complessivo del porto semplice 1 lira sommato a quello del servizio espresso 2.50lire nel secondo tariffario.
Questi tre indizi in supposta contraddizione alla prima ricostruzione mi fanno scartare questa prima ipotesi, per provare a cercarne un'altra capace di giustificare tutti i segni postali secondo l'ordine in cui questi siano stati apposti.
Ipotesi2: la lettera era stata correttamente affrancata per il porto e per il servizio espresso, come già detto, assolti dal gruppo dei tre francobolli a destra, annullata (con un guller non per raccomandate) e predisposta all'inoltro: inizialmente, suppongo, che non vi sarebbe stata alcuna volontà di raccomandazione. Successivamente, invece, ad ora più tarda (verso alle 20?!), il mittente si sarebbe presentato all'ufficio postale (n.b.: giova ricordare che il regolamento postale prevedeva finanche il ritiro della corrispondenza da parte del mittente, finchè questa fosse ancora nella disponibilità delle poste) con la volontà di aggiungere il servizio di raccomandazione alla missiva già consegnata.
In questa seconda ricostruzione anche i predetti tre indizi (1.2.3.), che precedentemente non collimavano nella prima ipotesi, nella seconda troverebbero giustificazione.
Voi che ne pensate?
Ciao Martino io penso che la tua seconda ipotesi sia la più verosimile, e cioè che il mittente, probabilmente sollecitato da qualche informazione, giunta alla Antica Drogheria,successivamente al primo inoltro della missiva, sull'urgenza di recapitare in raccomandazione la busta, si sia recato all'ufficio postale in un secondo tempo per aggiungere appunto il servizio di raccomandazione.A questa richiesta del mittente giunta probabilmente "in zona Cesarini" questi è corso in posta, dove l'ufficiale postale ha ritagliato subito, alla veloce, (lo si può notare dalla forma abbastanza irregolare) la bandella della raccomandazione e l'ha incollata immediatamente a sinistra e di seguito ha quindi applicato i f.bolli per coprire la tassa, (tra l'altro il Cesare Imperiale è sovrapposto proprio parzialmente sopra la bandella).Da notare inoltre come l'inchiostro usato per gli annulli di raccomandazione sui f.bolli a sinistra e quelli sulla bandella siano dello stesso inchiostro, e più scuro rispetto ai guller apposti sul gruppo dei valori di destra,il che a mio avviso confermerebbe che la totale affrancatura della busta è avvenuta certamente in due tempi diversi.Saluti Riccardo.