rogerbarrett ha scritto:
Permane un dubbio tariffario ancora irrisolto circa la corretta interpretazione della trattazione delle cedole di commissione libraria in RSI.
Da un canto lo stimato studioso e perito
Luigi Sirotti, al primo capoverso di pag. 106 del suo poderoso testo (nella 2.nda edizione) scrive che
tali cedole dovevano essere affrancate come cartoline, per poi far riferimento ad un passo che riporto integralmente:
“Dalla circolare n°17 del 19.05.44 della Direzione Provinciale di Forlì: << Confermasi che cedole commissioni giornali e libri non sono da considerarsi stampe e pertanto debbono avere corso francatura normale stabilita vigenti tariffe senza limitazione territoriale Italia >>”.
Dall'altro canto l'altrettanto apprezzato studioso collezionista
Antonio Piga, invece, cita un'altra circolare in questo indirizzo:
http://storiapostalefilatelia.weebly.co ... r.s.i..pdfche per comodità di lettura di seguito riporto integralmente.
DIREZIONE PROV. P.T. DI NOVARA - CIRCOLARE N.45 del 5-5-1944
“CEDOLE DI COMMISSIONE LIBRARIA”
“Risulta che alcuni Uffici, equiparano erroneamente le Cedole di Commissione Librarie o di Commissione giornali, alle stampe, rifiutano accettare tali Cedole o le tolgono di corso se non sono francate con cent.Trenta. Rammentasi che dette Cedole formano una particolare categoria di corrispondenza non assimilabile alle stampe, tanto vero che godono la speciale tariffa di cent. 5 e per la quale nessuna modificazione e` stata introdotta. Si richiamano Uffici e servizi viaggianti a dare libero corso.”Con queste premesse pare proprio che le due tesi si contraddicano: quale può essere la corretta chiave di lettura? Cosa può essere accaduto?
Nella mancata chiarezza normativa, se come al solito cercassimo di orientarci con i pochi documenti disponibili, si può osservare che in un primo periodo le cedole si trovano equamente affrancate sia nella specifica tariffa 5cent, che in tariffa cartolina 30cent, e che invece nel secondo periodo tariffario esse diventano di difficile reperimento (rari casi, affrancati come cartoline, ma non sono un campione numericamente sufficiente per considerarsi di attendibile riferimento).
Suggerimenti?
Mi auto-quoto per aggiornare quest'argomento, dato che altrove di recente se n'è tornato a scrivere fra amici.
Di seguito cerco di riassumere e riportare quanto osservato.
Leggendo meglio le due circolari (uniche fonti a riscontro reperite) esse sembrano non contraddirsi in quanto quella di Forlì, citata da Sirotti, afferma che le cedole
"non sono da considerarsi stampe" e che pertanto devono avere corso con la "francatura normale stabilita vigenti tariffe" (quindi: magari nella specifica tariffa -appunto!- di cedole...
), mentre quella di Novara, citata da Piga, dice sostanzialmente la stessa cosa, precisando però che allora la tariffa ammontava a cent. 5
In nessuna delle due si fa riferimento all'equiparazione alle cartoline postali, considerazione che è invece stata affermata da Sirotti, tra l'altro portando a sostegno la circolare di Forlì, che però rileggendola non affermerebbe questo.
Premesso che Sirotti sia il più riconosciuto studioso e divulgatore di storia postale di RSI
, è difficile credere che l'autore abbia commesso un plateale errore di interpretazione, per altro nella seconda edizione del suo testo: se si fosse trattato di una mera inesattezza, c'è verosimilmente da ritenere che questa sarebbe stata prontamente eliminata nell'attuale ristampa.
L'esistenza della tariffa per cedole nel cambio tariffario di RSI, che viene riproposta dall'ottobre 1944, potrebbe lasciar ritenere che fosse possibile usarla, ossia che sarebbe stato possibile spedire cedole di commissione libraria nella loro specifica tariffa ridotta. Tuttavia la stessa norma (D.Int. 606/16.06.1944 in G.U. 229/30.09.1944) prevedeva anche tariffe per
"cartoline illustrate" con
"sola firma e data" o
"5 parole convenevoli" , casistiche per le quali era stato sospeso l'accesso a tariffa ridotta.
Dunque, conviene ancora riflettere in merito e provare magari a chiedere direttamente all'autore.