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MessaggioInviato: 03/11/2018, 11:26 
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Agli amici del forum propongo un quesito di questi giorni circa la corrispondenza censurata nei centri provinciali di arrivo, anzichè che in quelli di partenza.
Facendo eccezione per la posta trasportata con particolari esigenze (forwarded, fuori sacco, corrieri privati, etc..), il percorso più corretto e logico per evitare il traffico incontrollato delle informazioni era quello di inoltrare la corrispondenza subito dopo la sua accettazione verso i centri di censura competenti nel territorio provinciale, ovviamente prima che questa venisse inoltrata verso destinazione.

Mi è capitato di osservare un caso (forse ce n'è anche un secondo e magari anche un terzo da verificare) in cui la censura è stata effettuata presso la città di provincia della destinazione di arrivo e, quindi, poi magari regolarmente recapitata a destino: lo allego per maggior facilità d'intesa.
Come si vede, la busta parte da Trieste (l'annullo non è dei migliori, ma quell'impronta è piuttosto diffusa) per Castelfranco Emilia (Modena), ma viene censurata a Modena: strano, no?
E' da considerarsi un fatto episodico, magari accidentale, o siete a conoscenza di altri casi simili? Qualcuno ha qualche idea a riguardo?
Immagino che, come al solito, si possa scaricare la responsabilità alla confusione dovuta al momento storico, tuttavia per quanto verosimile questa spiegazione mi piacerebbe che essa per una volta non costituisse l'unico ritrito alibi per smettere di aver curiosità di interrogarsi, di confrontarci e di cercar eventualmente di comprendere.


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MessaggioInviato: 03/11/2018, 13:32 
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Considerando che tu collezioni espressi immagino che anche gli altri due documenti siano espressi. Forse che per esigenze di trasporto (coincidenze di treno) la censura venisse poi eseguita a destino?


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MessaggioInviato: 03/11/2018, 13:36 
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Martino riporto quanto scritto in un articolo riguardante LA CENSURA su Posta e Società: La censura della posta interna civile, per le caratteristiche dei fronti di guerra prevalentemente situati all'estero (almeno inizialmente), ebbe una modalità diversa rispetto a quella della prima guerra mondiale. Dopo circa una settimana dall'inizio del conflitto, si crearono uffici di censura provinciali che risiedevano nei capoluoghi di tutto il territorio italiano e delle colonie, perciò se la posta era inviata da un capoluogo era censurata in partenza, se inviata da una provincia per un capoluogo lo era in arrivo oppure nel capoluogo di transito di competenza. Si conoscono variazioni dello schema di censura dettate da contingenze temporanee legate all'interruzione dei trasporti ferroviari o aerei.Riccardo.


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MessaggioInviato: 03/11/2018, 15:53 
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ricky1964 ha scritto:
Martino riporto quanto scritto in un articolo riguardante LA CENSURA su Posta e Società: La censura della posta interna civile, per le caratteristiche dei fronti di guerra prevalentemente situati all'estero (almeno inizialmente), ebbe una modalità diversa rispetto a quella della prima guerra mondiale. Dopo circa una settimana dall'inizio del conflitto, si crearono uffici di censura provinciali che risiedevano nei capoluoghi di tutto il territorio italiano e delle colonie, perciò se la posta era inviata da un capoluogo era censurata in partenza, se inviata da una provincia per un capoluogo lo era in arrivo oppure nel capoluogo di transito di competenza. Si conoscono variazioni dello schema di censura dettate da contingenze temporanee legate all'interruzione dei trasporti ferroviari o aerei.Riccardo.


Bhè.. con un po' di pazienza cercherò di elaborare il concetto che riporti da "Posta e Scoietà", ma credo tu intenda suggerire (correggimi se sbaglio ;) ) che si possa essere trattato di un'esigenza accidentale e temporanea, magari relativa ai disagi conseguenti al periodo bellico... o ancor più nello specifico nella Zona d'operazioni delle Prealpi, occupata dai tedeschi.
Sembra da escludersi che la busta potesse essere fatta censurare a Modena poichè questa è partita dal capoluogo friulano (Trieste!), che avrebbe dovuto essere dotato di censura propria, ancorchè poi era diretta ad una località della provincia di Modena e non ad una città capoluogo di provincia.

Sarebbe utile ed interessante poter verificare se in RSI a Trieste la censura funzionasse o meno: io inviterei cortesemente l'utente enricodm (a cui ora scrivo un messaggio privato) ad intervenire a riguardo con un parere, visto il suo alto grado di specializzazione nella tematica storico-postale triestina.

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MessaggioInviato: 03/11/2018, 21:19 
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rogerbarrett ha scritto:
ricky1964 ha scritto:
Martino riporto quanto scritto in un articolo riguardante LA CENSURA su Posta e Società: La censura della posta interna civile, per le caratteristiche dei fronti di guerra prevalentemente situati all'estero (almeno inizialmente), ebbe una modalità diversa rispetto a quella della prima guerra mondiale. Dopo circa una settimana dall'inizio del conflitto, si crearono uffici di censura provinciali che risiedevano nei capoluoghi di tutto il territorio italiano e delle colonie, perciò se la posta era inviata da un capoluogo era censurata in partenza, se inviata da una provincia per un capoluogo lo era in arrivo oppure nel capoluogo di transito di competenza. Si conoscono variazioni dello schema di censura dettate da contingenze temporanee legate all'interruzione dei trasporti ferroviari o aerei.Riccardo.


Bhè.. con un po' di pazienza cercherò di elaborare il concetto che riporti da "Posta e Scoietà", ma credo tu intenda suggerire (correggimi se sbaglio ;) ) che si possa essere trattato di un'esigenza accidentale e temporanea, magari relativa ai disagi conseguenti al periodo bellico... o ancor più nello specifico nella Zona d'operazioni delle Prealpi, occupata dai tedeschi.
Sembra da escludersi che la busta potesse essere fatta censurare a Modena poichè questa è partita dal capoluogo friulano (Trieste!), che avrebbe dovuto essere dotato di censura propria, ancorchè poi era diretta ad una località della provincia di Modena e non ad una città capoluogo di provincia.

Sarebbe utile ed interessante poter verificare se in RSI a Trieste la censura funzionasse o meno: io inviterei cortesemente l'utente enricodm (a cui ora scrivo un messaggio privato) ad intervenire a riguardo con un parere, visto il suo alto grado di specializzazione nella tematica storico-postale triestina.

Caro Martino non intendo quello che tu dici e ti correggo, e ti dico che mi sono limitato a riportare quanto scritto da Posta e Società , che tra l'altro è anche riportato (PARO, PARO!) in un altro spazio sul web.Quindi premettendo che non sono esperto in materia, in particolare sulla zona di Trieste (hai fatto bene a contattare Enrico!), e prendendo per buono quanto scrivono su P.e Soc., bisognerebbe verificare bene se TRIESTE in quel periodo veniva considerata PROVINCIA (mi ricordo che la PROVINCIA di TRIESTE esisteva,ti risulta? ) ed inoltre se CASTELFRANCO EMILIA (sempre nel periodo temporale) sia da ritenersi un capoluogo, cosa che ho trovato da una ricerca sul web, dove si parla del capoluogo di CASTELFRANCO EMILIA, per escludere quanto affermano.Quanto ho scritto sono solamente delle ipotesi superficiali che dovrebbero essere approfondite meglio, ed anche la tua ipotesi, a mio parere andrebbe verificata meglio.Ripeto nuovamente, non sono esperto in materia e sarebbe gradito se qualcuno ci venisse in aiuto.Saluti Riccardo.


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MessaggioInviato: 03/11/2018, 23:31 
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secondo sirotti in rsi non furono ripristinati tutti gli uffici censura provinciali civili. Tra quelli non ripristinati nel nord figurano Trento Bolzano Belluno Gorizia e Trieste. Potrebbe essere una motivazione alla tua lettera..
Umberto


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MessaggioInviato: 03/11/2018, 23:33 
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morek ha scritto:
secondo sirotti in rsi non furono ripristinati tutti gli uffici censura provinciali civili. Tra quelli non ripristinati nel nord figurano Trento Bolzano Belluno Gorizia e Trieste. Potrebbe essere una motivazione alla tua lettera..
Umberto


Grazie morek :) per aver verificato che a Trieste non si censurava la corrispondenza civile.

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MessaggioInviato: 05/11/2018, 20:55 
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Ciao

confermo a Trieste l'ufficio di censura 34R non venne ripristinato. La corrispondenza diretta nelle altre province della RSI veniva ispezionata a campione dagli uffici di censura della provincia di destinazione.
Per cui documenti come quello di rogerbarrett rappresentano una prassi comune

Enrico


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MessaggioInviato: 07/11/2018, 14:24 
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Presumo, ma non ne ho la certezza, che gli uffici di censura civile non furono operativi in tutte le zone comprese nell'Alpenvorland, dove vigeva l'amministrazione militare tedesca. Quindi anche Udine oltre a Trieste e Gorizia e il Trentino Alto Adige.

Andrea

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Andy66

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MessaggioInviato: 07/11/2018, 21:59 
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Ciao Andrea,

Gli uffici di Trieste e Gorizia non vennero ripristinati, mentre quelli di Udine (24R), Pola (54R) e Fiume (66R) invece sì

Enrico


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MessaggioInviato: 08/11/2018, 21:12 
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Iscritto il: 11/10/2014, 12:23
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Ringrazio gli intervenuti che hanno permesso di chiarire le ragioni della censura (a campione) in arrivo.
In fine dalla rete segnalo questo altro diverso caso di censura posta a destinazione, che suppongo accidentale: gli annulli in partenza sono di Bologna, mentre la censura è quella romana.


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MessaggioInviato: 09/11/2018, 8:52 
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Buongiorno a tutti. Approfitto di questo argomento per mettere all'attenzione la cartolina come da foto, inviata da Trieste a Milano in Racc.Exp. nel Marzo del 44. Priva di ogni traccia di censura ed anche del timbro in arrivo(al verso solo il testo) e affrancata stranamente per lire 3 che era la tariffa per lettere e quel che ancora piu strano e' l'annullo "Trieste C.P. Espressi" anziche' ..."Raccomandate". Il dubbio che trattasi di cartolina di origine filatelica e non realmente viaggiata.....vorrei cortesemente sentire il vostro parere ...Enrico...Riccardo ed altri che vorranno commentare, sicuramente piu esperti del sottoscritto....
Grazie anticipate...
Fabio


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MessaggioInviato: 09/11/2018, 11:01 
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fabio caggiula ha scritto:
Buongiorno a tutti. Approfitto di questo argomento per mettere all'attenzione la cartolina come da foto, inviata da Trieste a Milano in Racc.Exp. nel Marzo del 44. Priva di ogni traccia di censura ed anche del timbro in arrivo(al verso solo il testo) e affrancata stranamente per lire 3 che era la tariffa per lettere e quel che ancora piu strano e' l'annullo "Trieste C.P. Espressi" anziche' ..."Raccomandate". Il dubbio che trattasi di cartolina di origine filatelica e non realmente viaggiata.....vorrei cortesemente sentire il vostro parere ...Enrico...Riccardo ed altri che vorranno commentare, sicuramente piu esperti del sottoscritto....
Grazie anticipate...
Fabio

Ciao Fabio come te penso che si tratti di un documento di origine filatelica, oltre che per i motivi che hai elencato anche per il tipo di cartolina postale, cioè quella emessa nel Luglio del 1940 con l'Effigie di V.E.III Re e Imperatore, che fu creata per le corrispondenze
in A.O.I. in base alla nuova tariffa del Gennaio 1939 e successivamente nel 1942 esteso anche agli altri Paesi Europei.Nel periodo della R.S.I. la cartolina andò fuori corso nel''Agosto del 1944, e quini probabile che si sia voluto creare " qualcosa di particolare ".Inoltre non capisco la doppia numerazione della raccomandata (in matita blu) e l'altro numero invece impresso con inchiostro.Attendiamo ulteriori ipotesi sulla natura di tale documento.Riccardo.


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MessaggioInviato: 09/11/2018, 12:24 
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fabio caggiula ha scritto:
Buongiorno a tutti. Approfitto di questo argomento per mettere all'attenzione la cartolina come da foto, inviata da Trieste a Milano in Racc.Exp. nel Marzo del 44. Priva di ogni traccia di censura ed anche del timbro in arrivo(al verso solo il testo) e affrancata stranamente per lire 3 che era la tariffa per lettere e quel che ancora piu strano e' l'annullo "Trieste C.P. Espressi" anziche' ..."Raccomandate". Il dubbio che trattasi di cartolina di origine filatelica e non realmente viaggiata.....vorrei cortesemente sentire il vostro parere ...Enrico...Riccardo ed altri che vorranno commentare, sicuramente piu esperti del sottoscritto....
Grazie anticipate...
Fabio


Il mio parere già lo conosci, perchè esposto in altra sede: non lo ripeto per non voler influenzare nessuno.
Qui mi preoccupo, invece, che si diano tutte le informazioni disponibili agli utenti affinchè poi ognuno possa farmarsi un'opinione correttamente informata a riguardo.
Come fare? Nulla di più facile che individuare ed esplictare i pro ed i contro, che erano già emersi nella precedente trattazione dell'argomento.

Pro:
1. gli annulli sono noti nel periodo ed a vista appaiono originali.

Contro:
10. il porto è sbagliato. E' un errore non poi così raro (raccomandata chiusa 1.25 lire, invece di aperta 60 cent.), ma lascia comunque da pensare quando si riscontra su un oggetto assai poco frequente, come la cartolina Impero usata in RSI. Nella fattispecie, poichè (presunta...?) raccomandata, la regolarità era in capo all'addetto dell'ufficio accettante, con eventuale sanzione amministrativa e disciplinare in caso di riscontrate irregolarità: nello specifico sarebbe stata quantomeno necessaria l'annotazione "affrancatura apposta dal mittente", come si legge in molti oggetti farciti per il collezionismo dell'epoca oltre l'affrancatura dovuta.
11. l'uso dell'annullo "ESPRESSI" su un oggetto in raccomandazione lascia da pensare. Ammeto di non aver mai analizzato i miei documenti per controllare quante raccomandate espresso fossero state annullate in tal modo, piuttosto che con un timbro di raccomandazione; tuttavia posso affermare a caldo che non ne rammento altri casi, salvo più approfondita verifica. E se fosse stata aggiunta solo poi l'impronta di raccomandazione? Chissà! In quela caso, però, la cartolina avrebbe viaggiato in eccesso in espresso senza verifiche di sorta all'accettazione e rischio di relative sanzioni.
12. l'impronta "R..n.." di raccomandazione non la ricordavo usata a Trieste, ma potrei sbagliare. Qui sarebbe gradito ed opportuno un ulteriore intervento del gentilissimo esperto Enricodm per stabilire se quel timbro fosse in uso Trieste in quel periodo: nel frattempo sarebbe già qualcosa reperire ed addurre eventuali esempi di altri oggetti credibili, che lo possano confermare e toglierci di dubbio.
13. la natura collezionistica di questi oggetti, sancita dal testo della corrispondenza di altre cartoline dello stesso epistolario (ne sono note finora tre, di cui due in ordinaria e tutte senza bollo di arrivo), suggeriscono l'interesse collezionistico del destinatario e la premura del mittente di accontentarlo.
14. la numerazione a matita blu è insolita, laddove per lo più il lapis del tempo era indelebile, ovvero non cancellabile senza abrasioni con la gomma come i pastelli blu e rossi che sono giunti ai giorni nostri.
15. l'assenza del bollo di arrivo: è insolito che una raccomandata manchi dell'arrivo, poichè sebbene le cartoline non raccomandate non avessero l'obbligo di tale segno, la spedizione in raccomandazione avrebbe dovuta essere maggiormente attenzionata.

Elementi poco incidenti o neutrali:
20. assenza di censura: in questo post abbiamo ricordato che non v'era censura a Trieste e solo a campione essa veniva apposta presso destinazione.
21. assenza di bolli di transito: accadeva spesso.
22. la lunga permanenza a basso costo dell'oggetto in vendita su eBay, che posto economicamente in saldo per mesi avrebbe dovuto interessare gli specialisti del settore (N.B.: molto attivi in rete! :D ) e gli operatori commerciali, qualora lo avessero giudicato sufficientemente credibile, tanto da poterlo inserire in collezione: si può ammettere l'ipotesi che per mesi l'oggetto possa essere sfuggito, per dormire sereno tra le anonime vendite di un..... idraulico (?).
23. l'assenza di firme peritali (mi riferisco a periti seri, di garanzia, non ai firmaioli) per un oggetto che non è esattamente comune....anzi!- ..che può dirsi raro con un servizio aggiuntivo e praticamente unico con ben due, come nell'esempio. Potrebbe anche essere che finora nessun perito l'abbia vista. Certo è che una firma di Sirotti o Sopracordevole avrebebro offerto migliori garanzie.
--------

In conclusione, ora che maggiori informazioni sono state finalmente integrate (come ne avevamo già discusso altrove) di certo il giudizio che potrà esprimersi sarà il prodotto di valutazioni di utenti più correttamente informati a riguardo: con pazienza ed interesse continuerò volentieri qaunto a seguire.

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