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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 17/04/2017, 22:01 
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Non sono riuscito a spiegare la tariffa su questa busta, trasportata da BCI tra Venezia e Genova. Manoscritti? Rispedizione? Affrancatura carente o eccessiva?

Grazie ancora per le opinioni


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MessaggioInviato: 19/04/2017, 8:38 
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Sembra proprio una di quelle buste che la Banca Commerciale durante la RSI era abilitata a trasportare con mezzi propri non solo fra le sue varie sedi nel territorio controllato dalla Repubblica Sociale ma anche a favore di particolari clienti: partita da Venezia e consegnata all'ufficio postale di Genova. I francobolli hanno anche - mi sembra - la classica ''preannullatura'' leggera che veniva impressa dalla Comit. Tuttavia , a quanto ne so, la tariffa doveva essere quella delle lettere e un'affrancatura da 1,60 e' veramente incomprensibile... Forse voleva coprire approssimativamente il diritto di raccomandazione (ma non ne vedo la necessita')?

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Riccardo Bodo


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MessaggioInviato: 20/04/2017, 13:57 
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È singolare che i fb siano anche stati annullati in arrivo. Ma in questo caso quanto si avrebbe dovuto affrancare la lettera? 1 Lira? 1 Lira + 20 cent del recapito? Oppure ci fu una convenzione particolare tra BCI e le Poste?
:?: :?: :?:

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Andy66

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MessaggioInviato: 21/04/2017, 1:02 
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Di solito queste buste venivano affrancate per il numero di porti per l'interno, anche se assai spesso venivano affidate alla posta per la consegna nel distretto.

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MessaggioInviato: 21/04/2017, 1:56 
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rogerbarrett ha scritto:
Di solito queste buste venivano affrancate per il numero di porti per l'interno, anche se assai spesso venivano affidate alla posta per la consegna nel distretto.


Tre porti in distretto di Genova (0.5 × 3) + RA 0.10= 1.60? RA era 20 centesimi, ma 10 era spesso tollerato.


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MessaggioInviato: 21/04/2017, 13:54 
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Il documento è interessante e da studiare in maniera più approfondita. Per iniziare, come dice somalafis, bisognerebbe reperire questa convenzione in essere tra la BCI e l'amministrazione RSI. Poi io analizzerei anche quel timbro al verso di recapito autorizzato col visto della direzione, che non mi sembra un timbro ordinario in uso per i normali recapiti entro la città.

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Andy66

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MessaggioInviato: 22/04/2017, 10:13 
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Il trasporto di corrispondenza operato con propri corrieri dalla Comit nello scorcio finale della RSI affiora qua e la' negli studi riguardanti la RSI. Ma le informazioni sono scarse, scarsissime e credo semplicemente basate sul ritrovamento di buste avvenuto negli anni. Forse ''ricercatore'' (Manieri) ne sa di piu'...
Tutto quello che ero riuscito a leggere in proposito l'ho gia' scritto: l'estensione del recapito al di fuori dell'ambito urbano, la leggera preannullatura dei francobolli applicati, l'uso della normale tariffa delle lettere (in genere affrancate con una lira), l'apertura di questo canale a clienti selezionati della banca. Il timbro delle sede di Venezia della banca e' probabilmente legato alla necessita' di autorizzare l'inclusione di una lettera della compagnia Tirrena tra quelle dell'istituto di credito. Perche' siano stati applicati francobolli per il bizzarro importo illustrato resta un mistero. All'arrivo nelle citta' di destinazione i corrieri si limitavano ad affidare il recapito alla posta.
Sulla possibilita' di trovare norme di autorizzazione (penso ad una circolare autorizzativa) sono pessimista, specie se si considera la distruzione degli archivi delle direzioni provinciali delle Poste avvenuta dopo la privatizzazione...

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Riccardo Bodo


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MessaggioInviato: 22/04/2017, 16:12 
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Ieri sera ho cercato informazione sulla rete, compreso l'archivio online della banca Intesa Sanpaolo, per due ore.
Ci ho ricavato un bel attacco di emicrania :( :(

Possiedo tutti I libri e cataloghi "classici" della storia postale RSI, che non sono tanti. Ci guarderò ancora quando torno a casa il Martedì, ma non ho molta speranza.

Penso di farne un foglio d'esposizione con qualche possibile spiegazione ma alla fine, "to be determined".

Grazie mille a tutti gli amici per I preziosi contributi.


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MessaggioInviato: 22/04/2017, 16:38 
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Tanto per dare un'idea della scarsezza delle notizie esistenti in letteratura, ecco quando dice a questo proposito l'Unificato di Storia Postale , curato da Gabbini, ed. 2010-2012, vol.II:
Allegato:
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IMG_20170422_0001.jpg [ 435.27 KiB | Osservato 6215 volte ]


Secondo questo testo, l'attivita' sarebbe continuata anche dopo la Liberazione. Ad illustrazione del paragrafo, infatti, e' proposta l'immagine (irriproducibile) di una cartolina commerciale da Vicenza a Milano del 21-8-1945 affrancata per 1,25 lire, timbrata in partenza dalle Poste di Vicenza e dotata del timbro lineare ''Trasporto autorizzato / in corso particolare / Banca commerciale Italiana / succursale di Vicenza''. In effetti l'istituto del ''corso particolare'' consentiva a qualunque privato di trasportare posta con mezzi propri purche' ciascun oggetto fosse debitamente affrancato secondo le tariffe vigenti e cio' fosse attestato dall'ufficio postale.

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Riccardo Bodo


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MessaggioInviato: 22/04/2017, 19:16 
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Su un catalogo dell'Unificato del 1995/1996 in mio possesso è riportato quanto segue.P.S. Poichè parzialmente leggibile riporto : Le lettere, regolarmente affrancate per Espresso....Riccardo.


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MessaggioInviato: 23/04/2017, 16:14 
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Mi sono accorto adesso di non aver aggiunto ieri sera, al mio intervento, la premessa che il catalogo Unificato di Storia Postale del 1995/1996 riporta prima di spiegare quanto postato, e per conoscenza la descrivo:
A causa delle difficoltà dei collegamenti nell'anno 1945 le poste autorizzarono delle compagnie private (CORALIT, Ciclisti Alta Italia, SABE,SEIS, COMIT...) incaricate al trasporto delle corrispondenze tra le varie città dell'Alta Italia. Tali corrispondenze dovevano essere regolarmente affrancate e annullate presso un Ufficio Postale della località di partenza e, durante il periodo della Repubblica Sociale, consegnate all'ufficio postale per il recapito espresso, per il quale doveva essere pagata l'affrancatura.Le tasse postali erano a carico dell'impresa di corrieri utilizzata per il trasporto, che definiva le tariffe in modo autonomo. Saluti da Riccardo.


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MessaggioInviato: 24/04/2017, 11:30 
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Caro Riccardo, credo che le informazioni che hai mostrato dal catalogo Unificato di Storia Postale siano poi state modificate dalla successiva edizione, di cui io ho riportato uno stralcio (anche se gli autori non erano piu' gli stessi, il che non e' irrilevante). Le poche lettere che ho visto veicolate dalla Comit recavano comunque la normale affrancatura ordinaria: e' tuttavia ben possibile che in alcuni casi il mittente abbia chiesto il recapito espresso a destinazione. I comportamenti concreti probabilmente variavano: la Coralit, ad esempio - almeno nel primo periodo, quello meno ''filatelico'' - applicava la tariffa della raccomandazione.
Non va poi dimenticato che il ''corso particolare'', cui farebbero riferimento alcuni del timbri Comit , prevede solo l'affrancatura ordinaria. Ma nel ''casino'' di quel periodo terminale della RSI forse i controlli sulla privativa postale non erano stringenti, anche se questo tipo di posta tendeva a sfuggire alla censura....

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Riccardo Bodo


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MessaggioInviato: 24/04/2017, 16:31 
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Caro Riccardo le tue considerazioni mi sembrano dettate dal buonsenso e dall'esperienza, e le condivido pienamente, volevo solamente segnalare che pure nel Catalogo Unificato di Storia Postale del 2000/2001 (in mio possesso) era riportato quanto scritto in quello del 1995/1996, con il valore delle buste aumentato.Riccardo.


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MessaggioInviato: 25/04/2017, 21:32 
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ricky1964 ha scritto:
Caro Riccardo le tue considerazioni mi sembrano dettate dal buonsenso e dall'esperienza, e le condivido pienamente, volevo solamente segnalare che pure nel Catalogo Unificato di Storia Postale del 2000/2001 (in mio possesso) era riportato quanto scritto in quello del 1995/1996, con il valore delle buste aumentato.Riccardo.


Confermo che tale trafiletto è presente anche nel volume 2002/03 dell'Unificato (ed io non me ne ero nemmeno accorto!) con la quotazione di 750 euro.
Mi pare certo che si tratta del caso in questione in quanto tutti i riferimenti corrispondono: località di partenza e arrivo, uso esteso ai clienti della banca, annullamento con timbro recapito della banca + annullo in arrivo.
Solo la tariffa non corrisponde, ma non mi sembra di primaria importanza in questo caso.

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Andy66

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MessaggioInviato: 25/10/2019, 12:24 
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Seguito sul tema della corrispondenza trasportata privatamente dalla della Banca Commerciale Italiana segnalando che i limiti regionali riportati dalla stampa specializzata dovrebbero comprendere anche l'Emilia Romagna, dato che l'insolito inoltro che propongo in immagine pare dare un'opportunità ad ampliarli...

La ricostruzione della sua più probabile vicenda postale dovrebbe poter essere la seguente, per cui la busta:

1. è stata originariamente inviata aperta, in corso particolare e, quindi, regolarmente affrancata con un valore per pacchi per il solo porto (non annullato postalmente?!), dalla sezione della B.C.I. di Ravenna: dato -ahimè!- reperibile dalla sola intestazione sul fronte;

2. risulta verificata dalla censura provinciale ravennate il 15.05.1944, che nel restituirla per l'inoltro ha involontariamente sporcato il francobollo (senza annullarlo!) con il numero (2) ed ha volontariamente chiuso la missiva (com'è giusto che fosse!) con la bandella;

3. è passata in transito per la B.C.I. di Bologna il 18.05.1944 (vedi retro);

4. è transitata al "CENTRO CONTABILE"(magari un ufficio di smistamento?) il 21.04.1944 (vedi fronte);

5. è giunta a destinazione agli uffici della B.C.I. di Torino il 23.05.1944 (vedi retro).

Può essere utile fermarsi magari a riflettere sull'insolita assenza dell'annullamento postale del francobollo prescritto per il corso particolare, laddove la presenza della censura di Ravenna chiarisce ogni dubbio circa la genuinità dell'oggetto.
Chissà poi perché il francobollo non sia stato annullato postalmente: non so spiegarlo, se non con l'ipotesi di una svista, cui nemmeno la censura abbia tentato di porre rimedio.

Per quanto io abbia potuto consultare non mi risultano, inoltre, altri invii di posta in corso particolare passati per censura, salvo gradite smentite di più fortunati possessori di informazioni in merito.

Certo è che questa busta mi fa sorridere: è un po' malconcia (è aperta su tre lati), esteticamente bruttina (è di carta gialla pesante), priva di francobolli rari... eppure è vicina al mio personale orientamento collezionistico della storia postale, che mi fa preferire oggetti postali generati per mera necessità comunicativa ed del tutto comuni in origine, ma trasmessi in situazioni eccezionali.
Non è un espresso, altrimenti non ci avrei pensato due volte!! :D


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